Studio della struttura demografica di una popolazione di Paramuricea clavata soggetta a due eventi di mortalità catastrofica
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
relatore Prof. Bulleri, Fabio
Parole chiave
demografia
dinamica della popolazione
eventi di mortalità
Mar Mediterraneo
mortalità catastrofica
Paramuricea clavata
Data inizio appello
09/04/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/04/2088
Riassunto
Nel Mediterraneo Nord Occidentale, durante la fine dell’estate del 1999 e del 2003, sono stati osservati due eventi di mortalità, associati ad un anomalo aumento di temperatura, che hanno colpito una popolazione di Paramuricea clavata. Questa popolazione vive a largo dell’isola di Tinetto (Golfo di La Spezia) tra i 17 e i 25 m di profondità ed è stata monitorata dal 1998 (prima della moria) fino al 2013 con un campionamento di quadrati random e fissi. Il presente lavoro analizza il campionamento fotografico di 24 quadrati fissi (1 m2) realizzato nel 2013 in due siti: 12 lungo la parete ovest dell’isola di Tinetto (Tinetto Isola) e 12 più a sud in corrispondenza della Secca (Tinetto Secca). Ho analizzato i campioni fotografici di ciascun quadrato con lo scopo di determinare la superficie % occupata dagli organismi bentonici, il substrato “libero” (“idoneo” all’insediamento di P. clavata), la densità delle colonie adulte e delle reclute di P. clavata. Inoltre gli adulti sono stati suddivisi in 4 classi di taglia a seconda della loro ampiezza. Il substrato “libero” corrisponde, mediamente, al 66% di quello totale ed è ricoperto da feltri algali (63%) e da fango (3%), mentre il restante 34% rappresenta il substrato occupato che è dominato principalmente da P. clavata (50%) e dai poriferi (27%). Nessuna differenza statistica risulta nella copertura percentuale media dei due siti. La densità media delle colonie adulte e delle reclute di P.clavata è risultata significativamente maggiore a Tinetto Secca (21.30 ± 4.17 vs 12.07 ± 1.81 col/m2; 9.74 ± 3.42 vs 2 ± 0.7 rec/m2). Nessuna relazione è stata trovata tra le densità delle reclute e il substrato libero; questo risultato suggerisce che il substrato ipotizzato come idoneo per il reclutamento in realtà non sia tale. La mancanza di relazione tra la densità delle reclute e la densità degli adulti di taglia maggiore suggerisce l’assenza di una densità-dipendenza del reclutamento. Correlazioni positive e significative sono state trovate invece tra la densità delle reclute e quella delle colonie adulte di taglia minore; questo risultato indica una certa costanza del reclutamento negli stessi punti in anni successivi. Tale ipotesi è confermata dalla correlazione positiva e significativa trovata tra la densità delle reclute nello stesso quadrato in due anni consecutivi. Nel 2013 la popolazione sembra aver raggiunto una struttura di taglia/età simile a quella presente nel periodo pre-moria con una densità delle colonie adulte pari a 1/3 di quella originaria. Riassumendo: le due morie del 1999 e 2003 hanno provocato una drastica riduzione delle densità degli adulti e del reclutamento e la struttura della popolazione è variata con la rarefazione delle colonie di taglia/età maggiore; nel 2007 si assiste a un aumento significativo della densità delle colonie adulte e delle reclute, questi valori rimangono stabili fino al 2013. Nell’ultimo anno di campionamento quindi, la popolazione sembra aver raggiunto una struttura di taglia/età simile al periodo pre-moria, ma con un ripristino solo parziale della canopy. Nel 2013 la popolazione sembra quindi essersi stabilizzata intorno a un nuovo “punto di equilibrio” caratterizzato da valori di densità molto minori rispetto a quelli originari. Questa nuova condizione potrebbe rendere la popolazione più instabile e maggiormente soggetta al rischio di estinzione.