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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03212024-125644


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DI LUPO, FRANCESCA
URN
etd-03212024-125644
Titolo
Vitamina D: i mille volti del nutriente ed ormone
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof.ssa Piano, Ilaria
relatore Prof.ssa Saponaro, Federica
Parole chiave
  • 1 25(OH)D
  • 24 25(OH)2D3
  • 25(OH)2D3
  • integrazione
  • ipovitaminosi
  • obesità
  • VDR
  • vitamina D
  • VitD
Data inizio appello
10/04/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/04/2027
Riassunto
Vitamin D is a hormone that carries out a series of extremely important functions for maintaining our health, so much so that its deficiency is associated with various important pathological conditions. We are able to obtain adequate doses of vitamin D both through nutrition and through endogenous production. The endogenous synthesis of vitamin D occurs at the skin level and is activated by exposure to UVB rays; therefore, there are many factors that can influence its production, such as skin pigmentation, the period of time we expose ourselves to sunlight, the type of clothing, geographical factors such as altitude and latitude, etc. Vitamin D exerts its effects mainly at a skeletal level, where, through the regulation of calcium and phosphorus homeostasis, it allows correct bone mineralization to be preserved; but its effects are not limited to this compartment; in fact, this acts on numerous other systems and compartments, including the immune system, the microbiota and adipose tissue. To carry out this variety of functions, vitamin D acts through its specific VDR receptor, implementing genomic and non-genomic actions. Specifically, at the level of the immune system, vitamin D carries out its action by modulating the immune response by promoting the differentiation of immune cells with anti-inflammatory properties and, consequently, increasing the production of anti-inflammatory cytokines and reducing those with pro-inflammatory action. At the level of the intestinal microbiota, however, it seems that vitamin D has an effect on the composition of the latter, managing to restore the condition of eubiosis, or in any case inducing a profile of the microbiota that is more advantageous for the host, in conditions of dysbiosis, as happens, for example, in obesity. The latter is a multifactorial pathology characterized by an excessive increase in adipose tissue and which significantly increases the risk of developing comorbidities such as insulin resistance, type 2 diabetes, metabolic syndrome and cardiovascular diseases. In recent years the prevalence of obesity has increased exponentially, so much so that it has led to talk of an "obesity epidemic" and, together with it, cases of hypovitaminosis D have also increased considerably. Very often, in fact, subjects suffering from obesity show nutritional deficiencies, especially regarding micronutrients such as vitamin D. This correlation between obesity and hypovitaminosis D could be explained through different mechanisms; for example, it could be due to volumetric dilution, to the differences in the lifestyle of lean people and obese people, or differences in the ability to start the process of synthesis of vitamin D, which is reduced in obese people compared to lean subjects, a The last explanation could concern the sequestration of vitamin D by adipose tissue, which is expanded in subjects suffering from obesity. This thesis therefore aims to evaluate the differences in the levels of four metabolites of VitD3 (VitD, 25(OH)D, 1,25(OH)2D3 and 24,25(OH)2D3) in an affected animal population from diet-induced obesity, compared with a control population and to evaluate how the levels of these four metabolites respond to the administration of different types of dietary treatment, again compared with a control population.

La vitamina D è un ormone che svolge una serie di funzioni estremamente importanti per il mantenimento della nostra salute, tanto che una sua carenza è associata a diverse condizioni patologiche anche importanti. Noi siamo in grado di ottenere dosi adeguate di vitamina D sia attraverso l’alimentazione che tramite produzione endogena. La sintesi endogena della vitamina D avviene a livello cutaneo ed è attivata dall’esposizione ai raggi UVB; pertanto, ci sono moltissimi fattori che possono influire sulla sua produzione, come la pigmentazione della pelle, il periodo di tempo che ci esponiamo ai raggi solari, la tipologia di abbigliamento, fattori geografici come altitudine e latitudine ecc. La vitamina D esplica i suoi effetti principalmente a livello scheletrico, dove, attraverso la regolazione dell’omeostasi del calcio e del fosforo, permette di preservare la corretta mineralizzazione ossea; ma i suoi effetti non si limitano a tale compartimento; infatti, questa agisce su numerosi altri sistemi e compartimenti, tra cui il sistema immunitario, il microbiota e il tessuto adiposo. Per esplicare questa varietà di funzioni la vitamina D agisce attraverso il suo specifico recettore VDR mettendo in campo azioni genomiche e non. Nello specifico, a livello del sistema immunitario la vitamina D svolge la sua azione modulando la risposta immunitaria favorendo il differenziamento di cellule immunitarie aventi proprietà antinfiammatorie e, di conseguenza, aumentando la produzione di citochine anti-infiammatorie e riducendo quelle ad azione pro-infiammatoria. A livello del microbiota intestinale, invece, sembra che la vitamina D abbia un effetto sulla composizione di quest’ultimo, riuscendo a ripristinare la condizione di eubiosi, o comunque inducendo un profilo del microbiota che sia più vantaggioso per l’ospite, in condizioni di disbiosi, come accade, per esempio, nell’obesità. Quest’ultima è una patologia multifattoriale caratterizzata da un aumento eccessivo di tessuto adiposo e che aumenta notevolmente il rischio di sviluppare comorbidità come resistenza insulinica, diabete di tipo 2, sindrome metabolica e malattie cardiovascolari. Negli ultimi anni la prevalenza dell’obesità è aumentata in maniera esponenziale, tanto da far parlare di “epidemia di obesità” e, insieme ad essa, sono aumentati considerevolmente anche i casi di ipovitaminosi D. Molto spesso, infatti, i soggetti affetti da obesità mostrano carenze nutrizionali, soprattutto per quanto riguarda micronutrienti come la vitamina D. Questa correlazione tra obesità e ipovitaminosi D potrebbe essere spiegata attraverso diversi meccanismi; per esempio potrebbe essere dovuta alla diluizione volumetrica, alle differenze esistenti nello stile di vita di persone magre e persone obese, oppure differenze nella capacità di avviare il processo di sintesi della vitamina D, che nelle persone obese risulta essere ridotta rispetto ai soggetti magri, un’ultima spiegazione potrebbe riguardare il sequestro della vitamina D da parte del tessuto adiposo, che nei soggetti affetti da obesità è espanso. Questa tesi si pone quindi come scopo quello di valutare le differenze nei livelli di quattro metaboliti della VitD3 (VitD, 25(OH)D, 1,25(OH)2D3 e 24,25(OH)2D3) in una popolazione di animali affetta da obesità indotta dalla dieta, confrontata con una popolazione di controllo e di valutare come i livelli di questi quattro metaboliti rispondono alla somministrazione di diverse tipologie di trattamento dietetico, sempre confrontati con una popolazione di controllo.
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