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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03212019-182112


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MANIERI, FRANCESCA
URN
etd-03212019-182112
Titolo
La programmazione economica nel settore portuale. Quali prospettive dalla riforma
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Passalacqua, Michela
Parole chiave
  • porti
  • intermodalità
  • governance portuale
  • programmazione economica
Data inizio appello
30/04/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'elaborato si propone di valutare la governance in ambito portuale e la correlativa attività di programmazione economica, alla luce dei recenti interventi di riforma, fra cui, in primo luogo, il d.lgs. n. 169/2016.
A seguito di una prima analisi della programmazione economica e del suo fondamento costituzionale (artt. 41 e 43 Cost.), sono passati in disamina il porto come bene del demanio marittimo e gli strumenti programmatori tipici del settore portuale (POT e PRP). La programmazione, in questo specifico settore, è stata fortemente condizionata dalla politica comunitaria, la quale ha imposto una visione dei porti come nodi delle reti transeuropee di trasporto. Si è resa, pertanto, necessaria una riflessione sul rinnovato ruolo degli scali portuali, determinata anche dai numerosi cambiamenti che hanno caratterizzato il settore a partire dalla fine degli anni '90: tra questi, si ha, in particolare, l'incremento della containerizzazione, che ha riportato il Mediterraneo al centro della geografia dei trasporti internazionali. L'Italia, che avrebbe dovuto trarre giovamento più di ogni altro paese dal cambiamento delle rotte globali, ha invece sfruttato poco questa opportunità: il presente lavoro si incentra, pertanto, sull'analisi di quei fattori che potrebbero incrementare la competitività del Paese nel settore della logistica marittima. Tali fattori possono essere ricondotti a tre direttrici fondamentali: l'ottimizzazione del livello territoriale di governance portuale, la promozione della multimodalità e, infine, l'analisi della dicotomia pubblico- privato nella gestione e nel finanziamento delle opere infrastrutturali in porto.
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