Valutazione del discomfort oculare con test di OSDI nei pazienti con oftalmopatia basedowiana
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Posarelli, Chiara relatore Prof. Figus, Michele
Parole chiave
Clinical Activity Score
Oftalmopatia basedowiana
OSDI
Patologia della superficie oculare
Data inizio appello
04/04/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/04/2093
Riassunto
L’incidenza di patologia della superficie oculare nei pazienti con Morbo di Basedow varia tra il 45 e l’85 %; tra i principali fattori di rischio vengono annoverati l’esoftalmo, l’aumento dell’ampiezza della rima palpebrale e l’alterata lacrimazione Il nostro studio si è posto quale obiettivo primario quello di valutare in pazienti affetti da Morbo di Basedow la presenza di una patologia della superficie oculare mediante Ocular Surface Disease Index (OSDI) e l’eventuale correlazione con l’attività della malattia (Clinical Activity Score- CAS), le alterazioni palpebrali e della superficie oculare e la terapia sistemica somministrata ai pazienti.
Lo studio osservazionale è stato condotto presso le U.O. di Endocrinologia 2 e Oculistica Universitaria dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Pisa nel periodo compreso tra giugno 2022 e febbraio 2023. Sono stati analizzati i dati di 260 occhi di 130 pazienti affetti da Oftalmopatia Basedowiana di tipo moderata-severa e in fase attiva con CAS ≥ 3, e i risultati dei 130 questionari. Il gruppo di studio comprendeva 101 donne e 29 uomini, di età compresa fra i 24 e i 85 anni (media di 53.9 ± 12 anni). Sono stati considerati come criteri di esclusione dallo studio: - età < 18 anni - distrofie corneali - terapia locale e/o sistemica con farmaci a nota tossicità oculare - presenza di patologie oculari o sistemiche che potessero interferire con le nostre valutazioni (es. diabete mellito, sindrome di Sjogren) - pregressa chirurgia oculare - trattamento con iodio radioattivo nell’anno precedente Tutti i pazienti sono stati sottoposti contestualmente a visita oculistica ed endocrinologica completa con valutazione dell’attività di malattia tramite CAS, misurazione dell’ampiezza della rima palpebrale, e dell’esoftalmo mediante esoftalmometro di Hertel, ed è stato, inoltre somministrato a tutti il questionario OSDI. I dati descrittivi sono stati presentati come valori medi e relative deviazioni standard. Il test di Shapiro-Wilk è stato utilizzato per valutare la normalità di distribuzione di tutte le variabili. La correlazione tra i dati è stata eseguita utilizzando l’indice di correlazione di Spearman e il test U di Mann-Whitney per comparare gli outcomes tra gruppi indipendenti. L'analisi statistica è stata eseguito con l’ausilio del software R-4.0.3 per Mac. Dall’analisi dei dati è emersa una correlazione positiva e statisticamente significativa tra il punteggio del questionario OSDI e il CAS (ƿs =0,423). L’età dei pazienti correlava sia con il punteggio OSDI che con l’attività di malattia. Inoltre, il punteggio del CAS correlava positivamente anche con il valore dell’ esoftalmometria (ƿs= 0,265 OD, ƿs =0,318 OS) e come prevedibile l’esoftalmo correlava positivamente con l’ampiezza della rima palpebrale. Nei pazienti che avevano risposto in anamnesi di lamentare fotofobia abbiamo trovato un punteggio più alto sia per quanto riguarda il questionario OSDI che per l’attività di malattia. Infine nel sesso femminile il punteggio medio del questionario OSDI risultava decisamente più alto rispetto ai pazienti di sesso maschile. La malattia della superficie oculare nel contesto dell’oftalmopatia basedowiana appare conseguente ai cambiamenti anatomici quali l’esoftalmo e l’aumento dell’ampiezza della rima palpebrale. La patologia da occhio secco appare correlata all’attività di malattia nei pazienti affetti da oftalmopatia basedowiana come si evince dalla correlazione positiva tra l’attività di malattia e i punteggi del questionario OSDI. Pertanto, una accurata valutazione della superficie oculare dovrebbe essere eseguita parallelamente alla valutazione della attività di malattia al fine di migliorare la gestione del paziente oftalmopatico.