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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03202017-113027


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MONNI, DANIEL
URN
etd-03202017-113027
Titolo
L'istintualità del diritto penale: dalla vendetta al carcere (post fata resurgam?)
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Bresciani, Luca
Parole chiave
  • Barycentric prison system
  • Life imprisonment
  • Penology
  • Prison
  • Revenge
Data inizio appello
19/04/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le pagine che seguono, vorrebbero limitarsi a porre alcuni dubbi, onde aprire una, seppur piccolissima, breccia nella riflessione sull’esecuzione penale. Si potrebbe, forse, parlare dell’esistenza, ad oggi, d’una civiltà giuridica del carcere baricentrico: un ordinamento giuridico nel quale, id est, la pena detentiva pare essere divenuta la forza di gravità idonea ad attrarre a sé qualsivoglia reato e crimine. Ciononostante, parrebbe potersi sollevare il seguente interrogativo: “è, veramente, questo modo di intendere l’esecuzione penale, il più razionale, umano e legittimo?”. Benché l’accostare il concetto di vendetta a quello di carcere potrebbe, forse, giustificare qualche sorriso o, maggiormente, l’innarcarsi di qualche sopracciglio, quantomeno, un dubbio, al riguardo, sembrerebbe d’uopo sollevarlo. La riflessione contenuta nelle pagine che seguono avrà, precipuamente, ad oggetto le seguenti riflessioni: “Esiste un’istintualità del diritto penale? La civiltà giuridica del carcere baricentrico ha, effettivamente, oltre-passato la civiltà giuridica della vendetta?”. "Post fata resurgat?": si potrebbe, vieppiù, chiedere. Con tale brocardo, difatti, la mente parrebbe correre ad un mito nato secoli fa, quello dell'araba fenice, il quale, benché sia ormai fuori dalle nostre percezioni più immediate, sembra continuare a ri-vivere nella modernità, dando notizia di sé. Forse, come l'araba fenice, la vendetta continua, ancora oggi, a ri-nascere dalle proprie ceneri, o, rectius, si è sublimata, si è reincarnata in estrinsecazioni più raffinate e “larvate”, che rischiano di minare i principi ai quali l’ordinamento giuridico crede di aderire.

The aim of this thesis is to cast doubt in order to make a foray, even if very briefly, into the academic debate about penology. Today maybe it is possible to talk about the existence of a barycentric legal culture about the prison system: a legal system where prison seems to be the force of gravity attracting every kind of crime.
Nonetheless, the following question could be posed: “is this actually the most rational, human and legitimate way to put in practice punishment?”. Although the idea of comparing the concept of revenge with that of prison maybe could make someone smile or even frown, at least it would seem to be necessary to raise a doubt in this respect. The theoretical analysis contained in these pages will deal mainly with the following questions: “Does criminal law have an instinctual character? Has the legal culture of the barycentric prison system actually transcended the legal culture of revenge?”. “Post fata resurgam?”: it could also be asked”. So with such brocard human mind would seem to follow a myth emerged centuries ago, that of the phoenix which, even if it is by now very distant from our most immediate perception, it seems to live again in modern society, announcing its arrival.
Maybe, like the phoenix, revenge still today continues to rise from its ashes or, rectius, it has sublimated and it has become incarnated in more refined and “concealed” manifestations which are likely to undermine the principles the justice system believes it is adhering to.
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