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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03202016-220351


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ARENA, HERMELA
URN
etd-03202016-220351
Titolo
IL PROGETTO SPRAR: LE DUE ESPERIENZE NELLA PROVINCIA DI LUCCA.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
SCIENZE PER LA PACE: COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E TRASFORMAZIONE DEI CONFLITTI
Relatori
relatore Prof.ssa Pegna, Serenella
Parole chiave
  • Richiedenti asilo
  • rifugiati
  • SPRAR
  • accoglienza integrata
  • riconquista dell'autonomia.
Data inizio appello
18/04/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
In questo elaborato verrà preso esame il caso dei richiedenti asilo che sono inseriti nel progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Lo SPRAR nasce nel 2002 dalla convenzione tra il Ministero dell’Interno, l’associazione dei comuni italiani (ANCI) e l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. L’obiettivo principale della seguente ricerca è vedere se il progetto SPRAR riesce ad attuare uno dei suoi obiettivi principali che è quello di ottenere la riconquista dell’autonomia del soggetto che ne fa parte (il beneficiario). Prima di tutto, analizzeremo il progetto SPRAR negli aspetti più rilevanti, cercando di capire quali sono gli obiettivi, come funziona, cosa offre ai beneficiari che ne fanno parte e quali collegamenti ha con il territorio che accoglie, inoltre quali sono le fonti di finanziamento di tale progetto e come esse vengono erogate.

In seguito, vedremo le realtà dello SPRAR della Regione Toscana, in particolare prendendo in esame quello attuato nel territorio della Provincia di Lucca. Nella provincia di Lucca sono presenti lo SPRAR gestito dall’ARCI con capofila di progetto, la Provincia di Lucca; e lo SPRAR gestito dalla Cooperativa Sociale Odissea con capofila di progetto, il Comune di Capannori. Vedremo quanti beneficiari sono accolti e il tipo di strutture che sono presenti sul territorio. Attraverso delle interviste ai beneficiari che sono usciti dal progetto cercheremo di raccontare le loro storie, l’arrivo in Italia e, in particolare, il loro percorso di accoglienza integrata.

Questo elaborato non esamina lo stato dei migranti economici, sebbene non possiamo negare che questi ultimi utilizzino il canale dei richiedente asilo per fare ingresso nei paesi europei. Si ritiene che, dare la possibilità di entrare nei paesi industrializzati tramite altri canali, aiuterebbe il sistema a distinguere i veri richiedenti asilo dai migranti economici. Tuttora le legislazioni restrittive europee sembrano del tutto inefficaci a risolvere il fenomeno dei flussi migratori attuali. Esse non tengono nella giusta considerazione due aspetti significativi del problema in quanto una maggiore apertura darebbe benefici economici non solo ai migranti in cerca di vie legali di inserimento lavorativo, ma anche agli stessi stati europei accoglienti che ora per motivi di calo demografico interno hanno bisogno di un ricambio di forza lavoro per molte attività legate ai vari aspetti della vita quotidiana.
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