logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03202014-104511


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VALLINI, MATTEO
URN
etd-03202014-104511
Titolo
ECOLOGIA TROFICA DELLA TARTARUGA COMUNE CARETTA CARETTA NEI MARI TOSCANI E CARATTERIZZAZIONE DEI DETRITI MARINI INGERITI
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
relatore Castelli, Alberto
relatore Dott.ssa Mancusi, Cecilia
Parole chiave
  • Caretta
  • detriti marini
  • marine debris
  • reti trofiche
  • Toscana
  • trophic web
  • Tuscany
Data inizio appello
07/04/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tartaruga comune, Caretta caretta (Linnaeus, 1758), è un rettile marino diffuso nelle acque temperate e tropicali di tutto il mondo. È una specie in pericolo, complice la crescente pressione antropica, e la sua conservazione è un obiettivo prioritario. Le popolazioni della Caretta del Mar Mediterraneo sono ancora più a rischio, isolate geneticamente dalle contigue popolazioni atlantiche. Noi abbiamo studiato l’ecologia trofica della tartaruga comune nelle acque del Mar Tirreno mediante l’analisi dei contenuti stomacali di 17 individui ritrovati spiaggiati lungo le coste della Toscana tra il 2012 e il 2013. Lo studio è limitato a questa area, essendosi svolto nell’ambito delle attività dell’ARPAT di Livorno. Gli individui recuperati sono stati misurati, ne è stato identificato il sesso, e ne è stato prelevato lo stomaco, l’intestino e in alcuni casi anche l’esofago. L’analisi si prefigge l’obiettivo di identificare le prede fino al più basso livello tassonomico possibile e di caratterizzare i detriti marini ingeriti dalla Caretta usando il protocollo OSPAR, in collaborazione con il settore di Ecologia Applicata dell’Università di Siena. Crostacei, specialmente Malacostracei, Gasteropodi e Bivalvi, risultano le classi di organismi più abbondanti, seguiti da fanerogame e alghe, queste ultime incapaci di essere digerite dalle tartarughe. Ciò evidenzia l’attitudine della Caretta a nutrirsi specialmente in fase bentonica a discapito di una breve fase pelagica obbligata che sarebbe successiva solo alla schiusa delle uova a causa della limitata capacità di immersione dei piccoli. Pesci e cefalopodi sono componenti più scarse nella dieta di questi animali vista forse l’incapacità della tartaruga comune di predare organismi ad elevata mobilità. Per avere una visione più completa sull’ecologia trofica della C. caretta, i risultati ottenuti sono stati integrati con quelli provenienti da 28 individui analizzati tra il 2006 e il 2011. I risultati evidenziano un comportamento alimentare opportunista della Caretta, che si nutre di un’ampia varietà di prede e su tutti i tipi di fondale. Il comportamento alimentare opportunista renderebbe questa specie particolarmente incline all’ingestione dei detriti marini, soprattutto delle plastiche. L’evidenza dei detriti marini osservata in questo lavoro conferma l’alto impatto di questi nel Mar Mediterraneo rispetto ad altri mari e oceani, e sottolinea l’importanza della C. caretta come buon indicatore per i detriti marini nella Direttiva Quadro sulla Strategia Marina (MSFD) dell’Unione Europea.
File