Tesi etd-03192021-193524 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
POLITO, COSIMO CHRISTIAN
URN
etd-03192021-193524
Titolo
Impiego della nanomedicina nella diagnosi e terapia e del cancro alla prostata e nuove strategie di veicolazione di farmaci diretti al PSMA
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof.ssa Piras, Anna Maria
Parole chiave
- nanocarriers
- nanomedicine
- prostate cancer
- psma
- targeted nanoparticles
Data inizio appello
21/04/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/04/2091
Riassunto
L’antigene prostatico specifico della membrana (PSMA) rappresenta uno dei maggiori obbiettivi nella ricerca e nello sviluppo di strategie terapeutiche e di imaging che utilizzano traccianti radiomarcati. Il PSMA è sovraespresso sulle cellule cancerose ma fisiologicamente presente anche nell’intestino tenue, nel sistema nervoso centrale, nei tubuli renali prossimali, nelle ghiandole salivari e lacrimali a carico dei quali si verificano i principali effetti collaterali della terapia mirata al PMSA (PMSA-TRT). Negli ultimi anni la ricerca si è focalizzata sulla nanomedicina per superare gli ostacoli ed effetti dannosi dei radionuclidi con bersaglio PSMA. Grazie alla nanotecnologia è stato possibile migliorare l'accumulo e l'assorbimento preferenziale di agenti antitumorali in siti specifici e limitare l'esposizione a tessuti sani. Le nanoparticelle d'oro (GNPs) possono essere facilmente funzionalizzate con l'aggiunta di varie biomolecole, come farmaci, ligandi. Le GNPs, anche quando somministrate per via endovenosa, si accumulano preferenzialmente all'interno di tumori a causa dell’effetto di permeabilità e ritenzione aumentata (EPR). Inoltre sono state sintetizzate delle nanoparticelle di silice di ⁓8 nm che riducevano al minimo la localizzazione off-target. Per quanto riguarda la chemioterapia, invece, sono stati compiuti studi di fase I e II su una nuova nanoparticella incapsulante docetaxel, BIND-014, in cui è stato riscontrato un aumento della concentrazione di farmaco nelle cellule cancerose, con ottime prospettive terapiche future. Un’ ulteriore strategia per aumentare l’efficacia della radioterapia con radiazioni ionizzanti è quella di utilizzare dei sensibilizzatori, cioè delle sostanze che aumentino la predisposizione dei tessuti tumorali a subire danni irreparabili in seguito all’esposizione alla radiazione. 177Lu2O3-iPSMA è un sistema di nanoparticelle che ha mostrato un’alta affinità per il PSMA, e potrebbe avere il potenziale per essere utilizzato nella radioterapia mirata. L'importanza di utilizzare i lantanidi per l'imaging risiede nella loro lunga emivita di luminescenza. Nei lantanidi, questa proprietà è associata alla struttura elettronica degli ioni trivalenti. Infine, si presenta la possibilità di impiegare carrier a base di nanozeoliti, quale il 223RaA-silano-PEG-D2B, che da studi preliminari evidenzia la possibilità di rendere più efficiente l’uptake tumorale riducendo l’accumulo periferico del radioattivo.
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