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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03192019-124820


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PETCHOU NZOUATOUM, ELSA KARELLE
URN
etd-03192019-124820
Titolo
Sistemi nanomicellari per il drug delivery cutaneo nel trattamento della cheratosi attinica
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE
Relatori
relatore Dott.ssa Tampucci, Silvia
relatore Dott.ssa Monti, Daniela
Parole chiave
  • carcinoma spinocellulare
  • cheratosi attinica
  • diclofenac
  • drug delivey cutaneo
  • formulazioni nanomicellari
Data inizio appello
10/04/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/04/2089
Riassunto
Il lavoro della presente tesi ha riguardato la preparazione e caratterizzazione di formulazioni nanomicellari contenenti diclofenac per il trattamento della cheratosi attinica (AK), una condizione precancerosa in cui, in aree cutanee esposte alla radiazione solare, si sviluppano lesioni crostose o squamose che in seguito possono degenerare in cancro della pelle di tipo non-melanoma, prevalentemente in carcinoma spinocellulare (SCC).
Il trattamento di AK e SCC include approcci invasivi (escissione chirurgica, ablazione laser ...) e approcci non invasivi (terapia medica e fotodinamica). In particolare, in caso di presenza di lesioni multiple, la terapia farmacologica topica rappresenta un modo efficace per sradicare lesioni sia evidenti che subcliniche. Tra gli agenti topici impiegati per il trattamento dell'AK, il diclofenac, un farmaco antinfiammatorio non steroideo, è il più comunemente usato per la sua efficacia, scarsi effetti collaterali, buona tollerabilità e basso costo; gli effetti collaterali includono prurito, eritema, cute secca e rare reazioni di fotosensibilità. In ogni caso la durata del trattamento di 60-90 giorni con applicazioni due volte al giorno incide sulla compliance del paziente e potrebbe portare ad una scarsa aderenza alla terapia. Negli ultimi anni, sono stati studiati sistemi nanoparticolati per il drug delivery al fine di migliorare la biodisponibilità dei farmaci e ridurre i fenomeni irritativi evitando il contatto diretto del farmaco con la superficie cutanea. L'impiego delle nanotecnologie, non solo può migliorare la stabilità del farmaco, ma può anche aiutare a superare lo strato corneo, principale barriera alla penetrazione. Inoltre, poiché l'obiettivo principale del trattamento della AK è l'epidermide, in particolare lo strato basale, i sistemi di drug delivery basati sulle nanotecnologie dovrebbero essere in grado di migliorare la distribuzione selettiva nel tessuto, riducendo al minimo gli effetti collaterali di tipo sistemico. In questo elaborato di tesi sono state preparate varie formulazioni nanomicellari contenenti diclofenac, impiegando due diverse metodiche, il metodo per fusione ed il metodo per evaporazione di solvente al fine di individuare quella che ci consentiva di ottenere una maggiore quantità di farmaco incapsulato. Le nanomicelle così preparate sono state caratterizzate in termini di contenuto di principio attivo e capacità di carico mediante analisi HPLC e dal punto di vista dimensionale mediante dynamic light scattering (DLS). Inoltre, sono stati condotti studi di permeazione/penetrazione del farmaco dalle formulazioni preparate attraverso cute di orecchio di maiale, utilizzando celle didiffusione verticale di tipo Gummer. Lo studio aveva una durata di 24 ore e la quantità di farmaco permeata ad intervalli di tempo prestabiliti era determinata mediante analisi HPLC. Al termine delle prove di permeazione cutanea, la cute veniva rimossa dalle celle di diffusione e ripulita dall’eccesso di formulazione con carta assorbente ed acqua deionizzata. I campioni di cute erano quindi sottoposti a processo di digestione e successiva analisi HPLC al fine di valutare la quantità di farmaco accumulata nel tessuto nelle 24 ore.
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