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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03192018-113114


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PICCIONE, CATERINA
URN
etd-03192018-113114
Titolo
Geografia della Sicilia e delle terre incognite ne "Le città del mondo" di Elio Vittorini
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
ITALIANISTICA
Relatori
relatore Mazzanti, Riccardo
controrelatore Macchia, Paolo
Parole chiave
  • geografia
  • letteratura
  • Elio Vittorini (1908-1966)
  • Sicilia
Data inizio appello
23/04/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/04/2088
Riassunto
Per la comprensione geografica dei luoghi, delle regioni e del territorio si ha sì la necessità di studiare i dati di natura fisica, quali geologia, morfologia, orografia, flora, fauna e altri, ma essa risulta totale se riesce a ricostruire e riconoscere i valori, costituiti da relazioni sociali e culturali con lo spazio, attribuiti al territorio. La geografia, infatti, non è fatta solamente da dati, cifre e nomi da imparare a memoria, quasi si tratti di un inventario, ma essa è, ed è questo che si vuole dimostrare in questo lavoro, innanzitutto una scienza delle relazioni (Manzi, 2002), che possono essere meglio comprese facendo ricorso anche a testi letterari quali importanti supporti al lavoro del geografo. Sotto questo punto di vista, ai letterati ‹‹va la gratitudine dell’umanità per avere fornito una lettura originale e immediata dei luoghi, regioni e paesi, per avere offerto un inedito codice di approccio alla realtà spaziale›› (Persi, Dai Prà, 2001 p. 8). È l’uomo, infatti, il “metro di misura, l’unità di riferimento” quando si parla di geografia. La letteratura, avendo ‹‹un particolare valore in quanto riesce ad attirare la sua attenzione su quei fatti e su quelle relazioni del mondo umano che egli [il geografo] potrebbe ignorare››, ‹‹apre su altre esperienze intensamente umane e presenta differenti prospettive della struttura della realtà. Può far sorgere delle domande e portare a formulare nuove ipotesi›› (Tuan, 1978).
Vittorini, ad esempio, sosteneva che uno scrittore fosse uno ‹‹spontaneo portatore dell’esperienza collettiva›› e che il romanzo moderno dovesse svegliare nel lettore il senso critico. Dal momento che la geografia non è una disciplina fine a sé stessa, ma dovrebbe indurre a vivere responsabilmente lo spazio (Bissanti, 1991), non si può esulare dal discorso scolastico, al fine di trasmettere tale responsabilità, ma anche il senso di appartenenza, alle generazioni future. Ecco perché sarebbe auspicabile creare un’unità di apprendimento che abbia come finalità l’acquisizione da parte del discente, della competenza critica (nel senso etimologico del termine) nel guardare il territorio nel quale vive. Nel caso della scuola, così come è concepita con la legge n. 53 del 2003, si potrebbe organizzare una lezione che preveda lo studio teorico di questi aspetti da più punti di vista (letterario, geografico e storico) e un’esplorazione diretta sul territorio, incrementando la collaborazione con le realtà virtuose che ci sono sul territorio. Si potrebbe, ad esempio, nel segno della multidisciplinarità, fare una visita guidata entro il percorso delineato dal Parco Letterario Elio Vittorini a Siracusa, al fine di visitare la città che diede i natali all’autore e set di alcuni film ispirati alle sue opere. Nel caso de Le città del mondo, qui preso in considerazione, ad esempio, ci si potrebbe, anche, rivolgere al parco minerario Floristella – Grottacalda che offre la possibilità di fare gite scolastiche finalizzate alla conoscenza del territorio. Come si apprende dal sito internet dell’Ente, tra le finalità indicate nella legge istitutiva del parco vi è quella di perseguire l'uso educativo - didattico della zona mineraria, trattandosi ‹‹di un'area che si presta ad essere utilizzata come un libro di testo naturale da parte degli alunni e dei docenti di tutte le scuole›› (http://www.enteparcofloristella.it/). Come si può vedere dalla presentazione del programma dell’attività didattica prevista dall’Ente, manca proprio l’apporto della letteratura ad una maggiore conoscenza e consapevolezza del territorio. Mancanza che si può notare anche nel caso dell’attività di ricerca la cui fruizione è destinata ad un altro tipo di utenza. Si potrebbe, quindi, collaborare con l’Ente facendo delle conferenze che mettano in evidenza quanto si è cercato di fare in questa sede: considerare la letteratura come fonte privilegiata che contribuisce alla conoscenza approfondita di un territorio. A sua volta un tale tipo di approccio potrebbe andare ad arricchire l’offerta didattica già ben articolata, ma che non prevede l’ausilio della letteratura.
Così facendo si può riconoscere il valore stesso del territorio e del paesaggio ed ‹‹esplorare l’indicibile nascosto nella pratica umana dello spazio›› (Zanetto, 2001) che solo l’arte, in particolare la letteratura, nel nostro caso, può restituire.
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