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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03192016-120053


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CAPPELLETTI, VALERIA
URN
etd-03192016-120053
Titolo
Home scary home. La rappresentazione della casa nel cinema horror americano tra la fine degli anni Sessanta e il Duemila
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof. Ambrosini, Maurizio
Parole chiave
  • case infestate
  • case maledette
  • cinema americano
  • cinema horror
  • home
  • house
  • scary
Data inizio appello
18/04/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’elaborato si suddivide in un’introduzione e tre capitoli:
1. L’introduzione ha inizio affrontando il tema della paura come meccanismo ancestrale, sviluppatosi nel corso dei secoli nell'essere umano e che lo accomuna ad altre specie di animali. Viene poi analizzato il legame tra la paura e il cinema horror con riferimenti anche alla psicanalisi, l’elaborato cerca di spiegare perché il cinema del terrore si focalizzi su determinate paure che sono proprie dell'essere umano come quella del buio, dei luoghi solitari, dello straniero, dei fantasmi e del demonio; riferimenti riguardano anche una distinzione tra le diverse tipologie di paura. L’introduzione prosegue citando anche il legame tra la morte e il cinema horror, soffermandosi sui cambiamenti della società che hanno indotto l’essere umano a considerarla un tabù al pari del sesso nell'Ottocento. Proseguendo, l’elaborato spiega come il cinema horror tenda a proliferare in particolari momenti storici caratterizzati da grande fervore sociale e politico. Infine, viene spiegato il perché sia stato scelto di affrontare il tema della casa come simbolo del cinema horror nel periodo compreso tra il 1968 e il 2000.
2. Il primo capitolo è una breve storia sul cinema dell'orrore dagli albori fino al duemila. Non è possibile affrontare il tema della casa nell'horror cinematografico senza prima fare un viaggio attraverso le varie fasi che questo genere ha dovuto attraversare. In particolare, spazio viene dato al ruolo fondamentale che ha avuto il movimento espressionista tedesco, grazie al quale si sono poste le basi per quello che poi verrà definito il genere horror cinematografico. Non solo, nel primo capitolo vengono affrontati tutti quei cambiamenti che hanno portato il cinema horror americano a rivestire il ruolo principale che fino all'avvento del nazismo era stato ricoperto dalla Germania. Viene anche analizzato come, nel corso dei vari decenni, questo genere sia passato da periodi di grande evoluzione, dando vita a veri e propri capolavori, a momenti in cui sembrava aver perduto il suo fascino.
3. La seconda parte affronta il ruolo della casa dal punto di vista sociologico e antropologico. Inizialmente l’attenzione si focalizza sul concetto di perturbante, termine utilizzato da Sigmund Freud, e di sublime, e di come questi due aggettivi si leghino al concetto di abitazione. Poi, attraverso un’attenta lettura di testi antropologici e sociologici, viene spiegato quale ruolo riveste l’abitazione nella vita dell'uomo e quanto essa sia importante per la sua realizzazione individuale e sociale. Infine, entrando ancora di più nello specifico, il capitolo analizza le caratteristiche alla base delle politiche abitative in America, sottolineando l’importanza per gli americani di possedere una casa privata. Proseguendo viene raccontato come, nel corso dei secoli, la politica abitativa sia mutata e vengono citati i vari interventi che il governo americano ha apportato perché tutta la popolazione fosse messa nelle condizioni di avere una casa di proprietà.
4. Il terzo capitolo è invece dedicato alla casa come simbolo del cinema horror con un’analisi accurata di tutti quegli elementi relativi all'abitazione e che sono ricorrenti nei vari film del terrore come la posizione (isolata, costruita in un bosco o sopra un cimitero…), la presenza di soffitte o cantine, abbandonata da tempo, luogo di un sacrificio, di un massacro, di un incantesimo. E ancora, le varie tipologie di casa: contenitore, infestata e minacciosa, organica, assediata, tutto questo con numerosi esempi concreti. Per un’analisi davvero dettagliata sono stati visionati oltre 80 film che presentano nella trama riferimenti alla casa a volte in maniera più specifica altre volte meno. Il campo di studio è stato ristretto al periodo compreso tra la fine degli anni ’60 e il 2000. La scelta di partire dal 1968 non è casuale, poiché in questo anno escono due pellicole di notevole impatto sociale: Rosemary's Baby (Id., 1968) di Roman Polanski e Night of the living dead (La notte dei morti viventi) di George Romero, entrambi vedono la casa come elemento determinate, e dettano le direttive per i film horror degli anni successivi. Infine, un cenno anche a quei film in cui, al centro della storia non c’è la casa, ma un hotel o un motel.
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