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Quando agli inizi del XIX secolo la superiorità tecnologica occidentale sul resto del mondo cominciava a divenire evidente, il Giappone era ancora un paese retto da un antiquato sistema feudale, basato sulla tradizione e sulla divisione in caste dell’intera popolazione.
Tuttavia, già all’inizio del ventesimo secolo, lo stesso Giappone risultò essere il contraltare della potenza britannica in estremo oriente; difatti già nel 1914 l’intero pianeta risultava diviso, ad eccezione del continente sud-americano, fra poche grandi potenze e l’unica di queste nazioni a non essere occidentale era proprio il Giappone.
Per arrivare a sviscerare le motivazioni profonde che portarono, nel mattino del 7 Dicembre 1941, gli aerei giapponesi ad attaccare la flotta americana del Pacifico alla fonda a Pearl Harbor e, nei giorni seguenti, alla dichiarazione di guerra da parte di questi agli Stati Uniti, è risultato indispensabile analizzare tutte le fasi di un processo lungo incentrato sulla Storia dell’Impero nipponico, con particolare attenzione alle ultime fasi che portarono il mutamento del conflitto europeo nella Seconda Guerra Mondiale.
Protagonista dell’incredibile processo di sviluppo multilaterale del Giappone fu sicuramente la Marina Imperiale Giapponese, la quale dal periodo isolazionista fino alla sua espansione e coinvolgimento nella Seconda Guerra Mondiale ha attraversato una straordinaria trasformazione, riflettendo i mutamenti politici, sociali ed economici attraversati dal Paese.
Questa analisi inizia con una visione generale sul rapporto primordiale tra l’Impero nipponico e l’Occidente, su come i rapporti economici e politici tra questi siano mutati nel tempo e sulla nascita del Giappone moderno come lo intendiamo oggi; la graduale ascesa del Giappone come potenza asiatica nei due decenni che seguirono il 1853, in cui la giovane diplomazia dovette procedere prudentemente in attesa dello sviluppo parallelo interno del paese, fino a fare ingresso nel campo imperialistico ed entrare in concorrenza con le potenze europee. Verrà fatto accenno all’ingresso del Giappone nella Prima Guerra Mondiale nell’agosto del 1914 al fianco degli alleati, che lo portò ad ottenere la posizione di forza nel Pacifico occidentale che nel 1941 sarebbe stata una colonna portante della strategia giapponese.
Nel secondo capitolo sarà oggetto di trattazione il dettagliato sviluppo della Marina Imperiale Giapponese durante il lungo preludio della Guerra a partire dagli anni ’20, la svolta del 1941 che portò all’inizio della Guerra nel Pacifico e infine quali furono le tattiche aeronavali sviluppate e gli immensi piani di costruzione navale sia coerenti con i trattati in ambito internazionale sia al di fuori degli stessi.
Nel terzo e ultimo capitolo, tratteremo il biennio 1941-1942 che ha visto la grande espansione giapponese; si ripercorreranno tutte le battaglie principali che hanno visto il Giappone esposto in prima linea e che hanno segnato la storia: dall’attacco di Pearl Harbor, fino ad arrivare alle Midway, concentrandoci sullo sviluppo della tattica aeronavale.
Questa tesi si propone quindi di esaminare in dettaglio lo sviluppo della Marina Imperiale giapponese dal periodo del sakoku fino alla sua partecipazione alla guerra nel Pacifico. Attraverso un'analisi approfondita delle politiche, delle tecnologie navali, delle strategie militari e degli eventi chiave, si cercherà di comprendere il ruolo cruciale svolto dalla Marina Giapponese nella storia del Giappone moderno e nel contesto più ampio degli affari internazionali del XX secolo, non mancando di analizzare tratti sociali, politici ed economici che hanno influenzato lo sviluppo della stessa Forza Armata.