logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03182024-142358


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PINNA, LEONARDO
URN
etd-03182024-142358
Titolo
Le armi non letali
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore C.F. (AN) Bianchi, Angelo
Parole chiave
  • Armi non letali
Data inizio appello
09/04/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/04/2094
Riassunto
I militari sono sempre stati abituati a valutare l’efficacia di un sistema d'arma in funzione della sua letalità, data, tra le altre cose, dalla potenza con cui può colpire e dai conseguenti danni che può causare.
Nonostante ciò, negli ultimi decenni, le importanti trasformazioni sia nella percezione, sia nella sostanza stessa della guerra, hanno portato un’evoluzione anche nel modo di combattere, nelle armi ed equipaggiamenti, nei contesti operativi e nella funzione delle Forze Armate.
Infatti, con l’avvento di tipologie di operazioni come Peace Support Operations (PSO), Peace Keeping Operations (PKO) o in generale di Military Operations Other-Than War (MOOTW) – per di più spesso sotto la lente d’ingrandimento dei media –, nonché con l’emergere delle masse come protagoniste di primo piano, è accresciuto l’interesse verso sistemi in grado di ridurre le perdite umane, così come altre tipologie di danni collaterali.
Questo interesse può riguardare naturalmente anche i contesti di aperto conflitto, e per ragioni umanitarie e ambientaliste, e per la diffusa presenza dei media anche in tali scenari.
Vi sono, infatti, numerose situazioni in cui è opportuno non provocare morti, feriti o danni eccessivi, con riguardo al personale, al materiale, alle infrastrutture dell’avversario o all’ambiente circostante.
Si evidenzia inoltre che, nella gestione delle crisi e nelle Peace Keeping Oprations, i ruoli delle Forze di Polizia e quelli delle Forze Armate sono spesso confusi e largamente intercambiabili, dando così ulteriore risalto alla necessità di equipaggiare i militari con sistemi che siano meno letali.
Ai fini di un’approfondita comprensione dell’argomento oggetto di studio, si comincerà tracciando la storia e l’evoluzione del concetto di “arma non letale”, dagli albori fino ai giorni nostri – introducendo anche il recente concetto, più esteso, di “capacità di forza intermedia” –, analizzando definizioni e caratteristiche, in modo da dedurne una classificazione e possibili scenari di impiego, con particolare riferimento alla Marina Militare.
Si procederà dando una collocazione giuridica alle armi non letali, individuando la normativa internazionale e nazionale applicabile, e ricercando, inoltre, una dottrina di impiego per le stesse.
A seguire, saranno più dettagliatamente analizzate le armi non letali acustiche utilizzate in ambito navale, e nello specifico il Multirole Acoustic Stabilized System, prodotto da Sitep Italia e in dotazione a diverse unità della Marina Militare Italiana.
Dopo aver presentato due gruppi di lavoro e studio permanenti riguardo l'argomento delle armi non letali, uno a livello europeo e uno in ambito Difesa statunitense, e a conclusione della presente trattazione, saranno esposte alcune armi non letali e capacità intermedie attualmente in dotazione o in sviluppo presso le marine militari di Paesi esteri, quindi possibili acquisizioni capacitive per l’Italia.
File