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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03182015-230139


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
GRANATELLA, MARIAGRAZIA
URN
etd-03182015-230139
Titolo
I paradigmi della mimesis. Peripezie di un modello aristotelico in epoca moderna.
Settore scientifico disciplinare
M-FIL/06
Corso di studi
DISCIPLINE UMANISTICHE
Relatori
relatore Prof. Veloso, Claudio William
tutor Prof. Iacono, Alfonso Maurizio
Parole chiave
  • Aristotele
  • Giambattista Vico
  • human cognition
  • ingenium
  • mimesis
  • paradigma
  • universali fantastici
Data inizio appello
12/04/2015
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
12/04/2085
Riassunto
A partire dalla metà del secolo scorso, il concetto di mímēsis è stato oggetto di una riscoperta di ampia portata, che si è progressivamente imposta come dato storico-teorico degno di attenzione. Dalla filosofia alla teoria delle arti e della letteratura; dalle scienze umane e sociali alle bio-scienze, si è compiuta e decretata «una operazione di restauro», volta a ristabilire la ricchezza semantica dell’antica mímēsis di contro al discredito in cui essa era stata incapsulata, specialmente nell’età del Romanticismo.
Sennonché, alla fine di questa operazione di slittamento semantico, la mímēsis sembra essere consegnata ad una sorta di indeterminatezza interpretativa che lascia impregiudicato il punto essenziale, vale a dire: di che cosa parliamo quando parliamo di mímēsis.
L’ipotesi da me sostenuta nel presente lavoro è che sebbene le vicende concettuali della mímēsis ci presentino una carrellata di teorie e di precettistiche varie e alternative, sono esse riconducibili ad un impianto di fondo che permane come struttura paradigmatica di riferimento. È questo quello
che qui ho definito il paradigma classico dell’imitazione. All’interno di esso, ciò che si teorizza e si pratica è una semiotica binaria in cui la mímēsis è configurata come la relazione tra un “oggetto imitato” ed un “oggetto imitante”, dove il primo precede il secondo e ne significa l’operatività. Tale paradigma è stato tradizionalmente ricondotto ad Aristotele come al suo padre fondatore.
Obiettivo principale della ricerca è quello di sottrarre la concezione aristotelica della mímēsis alla presa inclusiva di questo paradigma. Come espressamente indicato nel sottotitolo del presente lavoro, oggetto d’analisi sono qui le peripezie di un modello aristotelico della mímēsis, vale a dire, di un modo di guardare e di problematizzare l’utilizzo che il filosofo di Stagira fece di tale concetto nella sua Poetica. Ciò che qui si sostiene è che l’originalità con cui Aristotele adoperò il concetto di mímēsis consiste in una sua vera e propria rifondazione biologica e psicologica, centrata sul dualismo delle nostre due facoltà cognitive: la percezione e l’intellezione. Rovesciando il paradigma della semiotica binaria, l’azione della mímēsis viene a specificarsi nei termini di una relazione ternaria che, consentendo l’esercizio congiunto di percezione ed intellezione, chiama in causa le umane capacità cognitive.
La parte finale del lavoro mira a ritrovare dei retaggi di questo differente paradigma aristotelico della mímēsis nella teoria degli universali fantastici elaborata da Giambattista Vico.
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