• feriti
• mutilati

L’obiettivo di questo elaborato è ricostruire una pagina nella storia della città di Pisa durante il primo conflitto mondiale, attraverso l’intervento delle varie Istituzioni cittadine e il loro ruolo. Esse portarono al contenimento e al superamento di aspetti drammatici anche per Pisa che, contrariamente ad altre città italiane, non li vide degenere in aperta ribellione.
Si cercherà di iniziare affrontando il concetto di “Fronte Interno”, per significarne l’importanza fin dallo scoppio delle ostilità poiché ebbe un fondamentale ruolo d’indispensabile supporto alla popolazione che fu investita da un evento che si evidenziò in tutta la sua drammaticità. Ecco perché, da subito, fu coniato il termine “Grande Guerra” per connotare un conflitto che per la prima volta coinvolgeva, oltre che gli eserciti, le intere popolazioni di ogni stato belligerante.
Indagare sul “Fronte Interno” non è stato facile, data la mancanza di studi specifici e di bibliografie dedicate. Soltanto attraverso la documentazione archivistica disponibile, il Fronte Interno nella città di Pisa è stato esaminato nelle sue diverse componenti.
È stato fondamentale esaminare il ruolo svolto dall’Amministrazione Comunale, dall’Arcivescovato, con la figura del Cardinale Pietro Maffi, e dall’Ospedale di Riserva Pisano, dapprima unico presidio a Pisa e successivamente presente con altre tre unità sparse per la provincia. Si è inoltre indagato il ruolo avuto dalla Prefettura e quello scaturito dalla collaborazione delle forze di polizia, anche alla luce dell’emanazione di leggi e/o decreti speciali da parte del Governo Centrale.Infine in questo elaborato si è cercato di cogliere i vari aspetti, di ogni singolo attore, che magari in maniera ideologicamente diversa, portarono al medesimo risultato: un argine e un equilibrio, tanto precari quanto necessari, per far fronte alle innumerevoli difficoltà dei cittadini affinché essi continuassero ad avere un accettabile senso della vita quotidiana.