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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03172016-095822


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PIETRARCA, MARIANGELA
URN
etd-03172016-095822
Titolo
Ricerca di virus patogeni e indicatori in acque superficiali della riviera apuo-versiliese
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA APPLICATA ALLA BIOMEDICINA
Relatori
relatore Prof.ssa Carducci, Annalaura
relatore Dott. Verani, Marco
Parole chiave
  • acque superficiali
  • adenovirus
  • riviera apuo-versiliese
  • virus patogeni
Data inizio appello
11/04/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/04/2086
Riassunto
La qualità igienico-sanitaria delle acque di balneazione è disciplinata dal D.Lgs 116/08 che prevede l’analisi di parametri microbiologici (Escherichia Coli e Enterococchi intestinali) per evidenziare la contaminazione fecale delle acque. Nella acque marine inoltre è possibile trovare microrganismi patogeni come ad esempio virus a trasmissione oro-fecale. In particolare gli adenovirus vengono utilizzati come indicatori virologici di contaminazione umana in quanto ampiamente documentata nelle matrici ambientali. È stato stipulato un accordo tra il comune di Camaiore e il dipartimento di biologia per la valutazione degli interventi di abbattimento della carica batterica delle foci fluviali della Versilia. Sulla base di questo accordo lo scopo del presente lavoro di tesi è stato andare a verificare la presenza di virus enterici e colifagi alle foci fluviali della Fossa dell'Abate, Fosso Motrone e Fosso Fiumetto, che rappresentano lo sbocco a mare dell'intero reticolo di bonifica della piana apuo-versiliese.
Per confermare la contaminazione fecale delle acque sono stati ricercati colifagi F specifici con il metodo EPA 1602. Mentre attraverso tecniche di biologia molecolare (real time PCR) sui campioni di acqua prelevati è stata effettuata la ricerca di adenovirus e virus enterici patogeni ed è stata valutata l’infettività di adenovirus su cellule A549. Il campione è stato concentrato mediante ultrafiltrazione a flusso tangenziale ed un trattamento al cloroformio per effettuare la decontaminazione batterica; in ultimo si è proceduto con l’estrazione di acidi nucleici e quantificato il genoma mediante la Real Time PCR per adenovirus: tale verifica ha dato esito positivo per la maggior parte dei campioni analizzati.
L’infettività virale di adenovirus è stata valutata su una linea cellulare derivata dal carcinoma polmonare umano (cellule A549) valutando la presenza di effetto citopatico (CPE, cytopathic effect) nelle colture cellulari. Tale studio è stato effettuato tramite la micro titolazione del virus mediante MPN e facendo successivamente un’ulteriore verifica con la semina dei campioni su fiasca. I risultati ottenuti tramite la PCR hanno evidenziato la negatività alla presenza di enterovirus, norovirus e HAV. La ricerca del genoma e dell’infettività di adenovirus ha dato un risultato positivo. Il genoma di adenovirus è stato ricercato tramite la PCR classica e la real time PCR e si sono notate discordanze nei campioni riguardo alla positività per l’adenovirus. I campioni positivi alla PCR qualitativa sono stati tipizzati mediante sequenziamento genico. Per la real time PCR la concentrazione virale media è risultata di 1,73 x 107 ± 4 CG/10L nel fosso Fiumetto, 1,61x 106 ± 60 CG/10L nel fosso Motrone e 1,11 x 107 ± 25,4 CG/10L nella fossa dell’Abate. Tre campioni in due dei tre corsi d’acqua sono risultati negativi. Inoltre per confermare la contaminazione fecale delle acque sono stati ricercati colifagi F specifici con il metodo EPA 1602. Dai risultati ottenuti la media dei colifagi è nel fosso Fiumetto di 45 ± 4,4 PFU/1L, nel fosso Motrone di 17 ± 4,3 PFU/1L e nella fossa dell’Abate di 17 ± 3,2 PFU/1L e i livelli più elevati di colifagi sono stati registrati nel fosso Fiumetto. Dalle correlazioni tra indicatori batterici, virali e colifagi non è emerso nessun dato statisticamente significativo. I dati così ottenuti suggeriscono che l’adenovirus potrebbe essere un importante indicatore di contaminazione fecale insieme ai classici indicatori microbiologici grazie alla facilità con cui, tramite qPCR, si può rilevare e quantificare la sua presenza.
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