Tesi etd-03172014-145015 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BILLA, MARCO FRANCESCO
URN
etd-03172014-145015
Titolo
Il delitto di peculato. Profili strutturali e analisi delle principali problematiche.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. De Francesco, Giovannangelo
Parole chiave
- appropriazione
- art. 314 c.p.
- delitti dei pubblici ufficiali
- delitto plurioffensivo
- distrazione
- incaricato di pubblico servizio
- legge 192/2012
- legge 86/1990
- peculato
- peculato d'uso
- pubblico ufficiale
- uso
Data inizio appello
07/04/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro analizza la struttura del delitto di peculato, con particolare riguardo alle problematiche applicative a esso collegate e agli ultimi orientamenti legislativi, dottrinali e giurisprudenziali.
Muovendo da una premessa storica, si espongono le modifiche introdotte con la legge 86/1990, corredate da una panoramica delle più autorevoli opinioni dottrinali e dalle osservazioni dell’autore, analizzando quindi le questioni di diritto intertemporale.
È basilare chiarire quale bene sia tutelato dalla fattispecie. Visto il grande dibattito generatosi sul carattere plurioffensivo del peculato e sulla configurabilità di un’offesa priva di rilievo penale, si è approfondito il problema, chiarendo le implicazioni di una tale caratterizzazione del delitto.
Nel capitolo dedicato ai soggetti, si è analizzata una recente pronuncia della Cassazione, sull’appropriazione di denaro del gruppo consiliare regionale da parte del suo presidente.
Il quarto capitolo rappresenta il core dell’elaborato. Lo studio dell’oggetto materiale e dei presupposti della condotta pone interrogativi fondamentali sulla portata del concetto di “altruità” e della “ragione del suo ufficio o servizio”; nel tratteggiare la condotta appropriativa si è svolta un’analisi differenziale fra il peculato e l’appropriazione indebita; si sono sviluppate infine importanti riflessioni sul destino della condotta distrattiva. Si dedica un paragrafo alla consumazione del peculato attraverso l’uso di carte di credito.
Dall’analisi dell’antigiuridicità oggettiva e dell’elemento soggettivo si prosegue esponendo le forme di manifestazione, il trattamento sanzionatorio e il rapporto con altri reati, prestando attenzione al concorso apparente di norme con l’abuso d’ufficio. Meritevole d’interesse è l’impatto della legge 6 novembre 2012, n.190 sulle sanzioni previste dagli artt. 314 e 323 c.p.
Si è infine analizzato il peculato d’uso, con particolare attenzione alle problematiche legate all’oggetto materiale e alla configurazione della fattispecie quale reato autonomo o circostanza del peculato comune. In ragione di una recente pronuncia delle Sezioni Unite, che ha ribaltato oltre un decennio di giurisprudenza di legittimità, si è svolta un’approfondita ricostruzione degli orientamenti giurisprudenziali sull’uso improprio del telefono di servizio.
Muovendo da una premessa storica, si espongono le modifiche introdotte con la legge 86/1990, corredate da una panoramica delle più autorevoli opinioni dottrinali e dalle osservazioni dell’autore, analizzando quindi le questioni di diritto intertemporale.
È basilare chiarire quale bene sia tutelato dalla fattispecie. Visto il grande dibattito generatosi sul carattere plurioffensivo del peculato e sulla configurabilità di un’offesa priva di rilievo penale, si è approfondito il problema, chiarendo le implicazioni di una tale caratterizzazione del delitto.
Nel capitolo dedicato ai soggetti, si è analizzata una recente pronuncia della Cassazione, sull’appropriazione di denaro del gruppo consiliare regionale da parte del suo presidente.
Il quarto capitolo rappresenta il core dell’elaborato. Lo studio dell’oggetto materiale e dei presupposti della condotta pone interrogativi fondamentali sulla portata del concetto di “altruità” e della “ragione del suo ufficio o servizio”; nel tratteggiare la condotta appropriativa si è svolta un’analisi differenziale fra il peculato e l’appropriazione indebita; si sono sviluppate infine importanti riflessioni sul destino della condotta distrattiva. Si dedica un paragrafo alla consumazione del peculato attraverso l’uso di carte di credito.
Dall’analisi dell’antigiuridicità oggettiva e dell’elemento soggettivo si prosegue esponendo le forme di manifestazione, il trattamento sanzionatorio e il rapporto con altri reati, prestando attenzione al concorso apparente di norme con l’abuso d’ufficio. Meritevole d’interesse è l’impatto della legge 6 novembre 2012, n.190 sulle sanzioni previste dagli artt. 314 e 323 c.p.
Si è infine analizzato il peculato d’uso, con particolare attenzione alle problematiche legate all’oggetto materiale e alla configurazione della fattispecie quale reato autonomo o circostanza del peculato comune. In ragione di una recente pronuncia delle Sezioni Unite, che ha ribaltato oltre un decennio di giurisprudenza di legittimità, si è svolta un’approfondita ricostruzione degli orientamenti giurisprudenziali sull’uso improprio del telefono di servizio.
File
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