L'α-tocoferolo è un potente antiossidante liposolubile, rappresenta l'isoforma della vitamina E che possiede la maggiore attività biologica e che predomina nella maggior parte delle specie animali. La sua deficienza è stata da sempre associata a diverse patologie sia nell'uomo che negli animali. La sua attività antiossidante ha spinto diversi studiosi a ricercarne un possibile utilizzo nella prevenzione di malattie croniche specialmente se associate a stress ossidativo. Scopo: Con questo lavoro si è voluto indagare l'esistenza di una correlazione tra gli stadi IRIS (International Renal Interest Society) di insufficienza renale cronica e i livelli ematici di α-tocoferolo nel cane al fine di verificare il coinvolgimento dello stress ossidativo nella progressione del danno renale stesso. Gli studi effettuati nell'uomo a tale proposito hanno infatti dimostrato una diminuzione della concentrazione di tale vitamina in circolo sopratutto negli stadi terminali della malattia. Materiali e metodi: Abbiamo preso in esame 40 campioni di siero/plasma provenienti da cani affetti da insufficienza renale cronica (IRC) e 17 campioni di siero/plasma provenienti da soggetti clinicamente sani sui quali abbiamo dosato i livelli di α-tocoferolo con metodica HPLC (High-performance liquid chromatography). Sui campioni provenienti dai soggetti con IRC sono state inoltre rilevate le concentrazioni di urea e creatinina per determinare lo stadio IRIS di IRC. Risultati: I risultati hanno evidenziato una diminuzione dei livelli ematici di α-tocoferolo rispetto ai controlli in tutti gli stadi IRIS, più nello specifico sono risultati statisticamente significativi gli stadi IRIS 1 e IRIS 4. Non è stata invece riscontrata alcuna correlazione nè tra la concentrazione di α-tocoferolo e creatinina nè tra quella di α-tocoferolo e di urea. Conclusioni: Da questo lavoro è emerso che la concentrazione di α-tocoferolo nel cane si altera in presenza di un danno renale sopratutto avanzato contribuendo all'instaurarsi di uno stato di stress ossidativo che potrebbe contribuire alla progressione del danno renale stesso.