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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03152023-173638


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MATARAZZO, MARIARITA
URN
etd-03152023-173638
Titolo
L'art.614 bis c.p.c.: un'analisi diacronica della via italiana alle misure coercitive
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Cecchella, Claudio
Parole chiave
  • astreintes
  • misure coercitive
  • esecuzione indiretta
  • art. 614 bis c.p.c.
Data inizio appello
17/04/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/04/2093
Riassunto
Il presente lavoro di tesi si incentra sulla disciplina generale delle misure di coercizione indiretta contenuta nell’art. 614 bis del codice di procedura civile. In particolare, l’elaborato prende le mosse dai principi costituzionali e dai principi di fonte sovranazionale che costituiscono la cornice di riferimento nella quale trova collocazione la materia dell’esecuzione forzata in generale, e, per quanto qui interessa, la disciplina dell’esecuzione per compulsum. Nel prosieguo del lavoro, poi, l’attenzione è stata volta agli ordinamenti europei a noi più vicini che già da tempo si sono dotati di un sistema generale di misure coercitive, analizzandone le peculiarità al fine di individuare quel modello paradigmatico (o quei modelli paradigmatici) al quale il legislatore italiano, con la legge 18 giugno 2009, n. 69, si è ispirato per l’introduzione di una forma generale di esecuzione indiretta nel tessuto normativo interno. Infatti, nell’analisi delle soluzioni dottrinarie offerte ai problemi che di volta in volta sono emersi nell’interpretazione e nella prassi applicativa, si è potuto constatare come molto spesso un ausilio sia pervenuto proprio dal confronto con le discipline straniere e, in particolare, dal confronto con la disciplina francese delle astreintes e con il modello di misure coercitive adottato nei Paesi del Benelux, il quale pure prendendo le mosse dalla prima, se ne discosta sotto diversi aspetti che, a loro volta, risultano più prossimi alla formulazione dell’istituto interno. Il terzo capitolo costituisce il fulcro della trattazione: in esso è stata sviscerata la disciplina delle astreintes italiane seguendo un’impostazione diacronica. L’istituto in questione, infatti, è stato fatto oggetto di due interventi riformatori che, prendendo atto di alcuni problemi ermeneutici messi in luce nel tempo dagli interpreti, ne hanno sensibilmente modificato la portata. Il primo intervento, ad opera della legge 6 agosto 2015, n. 132, ha collocato l’art. 614 bis c.p.c. in un nuovo Titolo IV bis del Libro III del codice di rito e, contestualmente, ha modificato la rubrica della disposizione estendendone, altresì, la portata applicativa al di là del limite originario costituito dal carattere di infungibilità proprio degli obblighi cui la coercitiva poteva accedere (limitazione che, peraltro, risultava solamente dalla rubrica originaria della norma). Il secondo e più recente intervento riformatore, realizzato dal D. Lgs. 10 ottobre 2022, n. 149, così come modificato dalla legge 29 dicembre 2022, n. 197, ha inciso su vari aspetti della disciplina, in particolare: introducendo la previsione in base alla quale il giudice ha il potere di predisporre dei termini iniziale e finale di efficacia della misura coercitiva; implementando l’enucleazione dei criteri utili ai fini della determinazione del quantum dovuto a titolo di astreinte; ma, soprattutto, introducendo la competenza del giudice dell’esecuzione ad irrogare, laddove richiesta, la misura di coercizione indiretta, superando così anche quella, ingiustificata e da più parti segnalata, disparità di trattamento che si era venuta a creare tra i soggetti in possesso di un titolo esecutivo a formazione giudiziale e i soggetti in possesso di un titolo esecutivo a formazione stragiudiziale, fino a questo momento esclusi dalla tutela giurisdizionale esecutiva indiretta. Segue, infine, l’ulteriore analisi delle misure coercitive nell’ambito dei procedimenti in materia di persone, minorenni e famiglie, soprattutto alla luce delle novità apportate dalla Riforma Cartabia.
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