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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03152015-183444


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MANGONI, GRETA
URN
etd-03152015-183444
Titolo
Analisi del DNA tumorale circolante in pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule: una nuova frontiera per il monitoraggio delle resistenze ai trattamenti farmacologici
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof. Danesi, Romano
relatore Prof.ssa Breschi, Maria Cristina
Parole chiave
  • ALK
  • AZD9291
  • crizotinib
  • EGFR
  • erlotinib
  • gefitinib
  • KRAS
  • NSCLC
  • polmone
  • resistenza
  • tumore
Data inizio appello
15/04/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Tumori caratterizzati dalla stessa istologia possono avere diversa prognosi e diversa risposta al trattamento, a dimostrazione del fatto che sono malattie eterogenee e multifattoriali. Tramite selezione clonale il tumore si arricchisce delle cellule che possiedono le alterazioni genetiche più favorevoli per la sua crescita e determina apoptosi in coloro che non le hanno. In questo studio è stato utilizzato il DNA tumorale circolante (cftDNA) estratto dal plasma di pazienti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule, per rilevare mutazioni a carico dei geni EGFR, ALK e KRAS. Nella normale pratica clinica il monitoraggio delle resistenze ai trattamenti farmacologici avviene tramite biopsia. Tale tecnica però non sempre è fattibile, è invasiva, può causare l'accidentale migrazione di cellule tumorali dal sito primario, la conservazione del campione può degradare il DNA da analizzare, ma soprattutto non è in grado di cogliere l’eterogeneità del tumore. In questo studio si vuole dimostrare che è possibile identificare precocemente lo sviluppo di mutazioni secondarie associate a resistenza acquisita, analizzando il DNA tumorale circolante. In questo modo la rilevazione della comparsa di cloni mutanti potrebbe essere fatta in maniera non invasiva mesi prima della progressione radiografica, cogliendo anche l’eterogeneità tumorale, mentre nella pratica clinica attuale la progressione della malattia è stabilita dalla valutazione radiologica entro 9 - 18 mesi.
La “biopsia liquida” potrebbe essere impiegata anche come eventuale conferma della biopsia tissutale nei casi in cui l’analisi ha un risultato dubbio.
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