Tesi etd-03142024-185129 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VIOLI, SIMONE
URN
etd-03142024-185129
Titolo
Psicologo di base e medici di famiglia: una risposta appropriata ed efficace per il miglioramento del benessere psicologico della popolazione
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Dott.ssa Aloisi, Maria Stella
Parole chiave
- counseling interpersonale
- cure primarie
- psicologo di base
- salute mentale
- sintomi depressivi
Data inizio appello
04/04/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/04/2094
Riassunto
Backround: Sebbene in Italia si sia cominciato a parlare di psicologia delle cure primarie da qualche anno sono ancora poche le sperimentazioni di integrazione tra cure primarie e salute mentale, così come sono ancora pochi gli studi a riguardo, a differenza di altri stati come l’Inghilterra e i Paesi Bassi. A livello nazionale italiano manca una legge che regolamenti la figura dello psicologo di base mentre a livello regionale sono attualmente sette le regioni che hanno legiferato a riguardo.
Metodi: I partecipanti allo studio sono stati reclutati tra i pazienti degli studi dei medici di famiglia e sottoposti a un ciclo di massimo cinque incontri di counseling interpersonale. Prima e dopo l’intervento sono stati valutati i sintomi depressivi tramite il Patient Health Questionnaire-9 (PHQ-9) e lo stato di prescrizione psicofarmacologica intervistando i medici di medicina generale. Sono stati inoltre raccolti dati riguardanti le condizioni socio-anagrafiche dei soggetti partecipanti.
Risultati: Non sono state rilevate correlazioni o differenze statisticamente significative tra variabili socio-anagrafiche e sintomi depressivi. I sintomi depressivi dopo l’intervento proposto sono risultati diminuiti in maniera statisticamente significativa, rispetto alla condizione pre-intervento. Il trattamento proposto si è dimostrato in grado di influenzare in modo significativo lo stato di prescrizione psicofarmacologica dei soggetti, nelle condizioni di: farmaco ottimizzato rispetto alla condizione pre-intervento, farmaco con dosaggio scalato rispetto alla condizione pre-intervento, farmaco sospeso dopo l’intervento, farmaco non prescritto prima dell’intervento e non prescritto dopo l’intervento.
Conclusioni: Lo studio proposto ha dimostrato come anche un intervento di counseling breve possa inserirsi con efficacia all’interno di un contesto di cure primarie, allo scopo di migliorare il benessere psicofisico dei pazienti dei medici di famiglia in un’ottica di lavoro congiunto tra psicologi di base e medici stessi.
Metodi: I partecipanti allo studio sono stati reclutati tra i pazienti degli studi dei medici di famiglia e sottoposti a un ciclo di massimo cinque incontri di counseling interpersonale. Prima e dopo l’intervento sono stati valutati i sintomi depressivi tramite il Patient Health Questionnaire-9 (PHQ-9) e lo stato di prescrizione psicofarmacologica intervistando i medici di medicina generale. Sono stati inoltre raccolti dati riguardanti le condizioni socio-anagrafiche dei soggetti partecipanti.
Risultati: Non sono state rilevate correlazioni o differenze statisticamente significative tra variabili socio-anagrafiche e sintomi depressivi. I sintomi depressivi dopo l’intervento proposto sono risultati diminuiti in maniera statisticamente significativa, rispetto alla condizione pre-intervento. Il trattamento proposto si è dimostrato in grado di influenzare in modo significativo lo stato di prescrizione psicofarmacologica dei soggetti, nelle condizioni di: farmaco ottimizzato rispetto alla condizione pre-intervento, farmaco con dosaggio scalato rispetto alla condizione pre-intervento, farmaco sospeso dopo l’intervento, farmaco non prescritto prima dell’intervento e non prescritto dopo l’intervento.
Conclusioni: Lo studio proposto ha dimostrato come anche un intervento di counseling breve possa inserirsi con efficacia all’interno di un contesto di cure primarie, allo scopo di migliorare il benessere psicofisico dei pazienti dei medici di famiglia in un’ottica di lavoro congiunto tra psicologi di base e medici stessi.
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