Tesi etd-03142022-101437 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BITTICHESU, ELEONORA
URN
etd-03142022-101437
Titolo
Vaccinazione anti-Covid19 in pazienti con malattie autoimmuni sistemiche: valutazione della risposta sierologica
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Mosca, Marta
tutor Dott.ssa Tani, Chiara
tutor Dott.ssa Tani, Chiara
Parole chiave
- Anticorpi anti-RBD
- Anticorpi neutralizzanti
- Covid19
- Malattie autoimmuni sistemiche
- Reazioni avverse precoci
- Risposta sierologica
- Vaccini
Data inizio appello
05/04/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/04/2092
Riassunto
La comparsa della nuova epidemia da SARS-CoV-2 ha messo alla prova la capacità dei sistemi sanitari di tutto il mondo di gestire un’emergenza sanitaria senza precedenti nel mondo moderno.
La categoria di pazienti con malattie autoimmuni sistemiche è un esempio di categoria a rischio infettivo, sia in virtù della malattia in sé, sia in relazione ai programmi terapeutici ai quali i pazienti sono sottoposti. L’approvazione di vaccini contro il Covid19 ha consentito l’immunizzazione di milioni di persone in tutto il mondo. Sin dal principio, ci si è posti il problema sulla possibilità di somministrare tali vaccini anche alla categoria sopra menzionata.
Lo scopo di questa tesi è studiare la risposta anticorpale ai vaccini a mRNA contro SARS-CoV-2 in una coorte di pazienti con malattie autoimmuni sistemiche, valutare il titolo anticorpale, la capacità neutralizzante degli anticorpi e il profilo di sicurezza dei vaccini tramite l’analisi delle reazioni avverse precoci dopo ciascuna dose somministrata (prima dose, seconda dose e dose booster).
Sono stati reclutati 91 pazienti, di cui 80 (87.91%) donne e 11 (12.09%) uomini, suddivisi secondo le categorie: Connettiviti (64, 70%), Artriti Infiammatorie (20, 22%), Vasculiti Sistemiche (7, 8%).
L’analisi dei dati ha fornito risultati rassicuranti su più fronti.
Per quanto riguarda la risposta anticorpale, si è osservato, che:
- a quattro settimane dalla seconda dose (W4) un numero pari a 85 (93.4%) e 81 (89%) pazienti erano rispettivamente positivi per IgG anti-RBD e anticorpi neutralizzanti;
- a dodici settimane dalla seconda dose (W12) un numero pari a 25 (27.5%) e 72 (79.1%) pazienti erano rispettivamente positivi per IgG anti-RBD e anticorpi neutralizzanti;
- a ventiquattro/trentasei settimane dalla seconda dose (W24/36) un numero pari a 89 (97.8%) e 71 (78%) pazienti erano rispettivamente positivi per IgG anti-RBD e anticorpi neutralizzanti;
- a circa quattro settimane dalla terza dose (Post3) 88 (96.7%) e 86 (94.5%) pazienti erano rispettivamente positivi per IgG anti-RBD e anticorpi neutralizzanti.
Il valore del titolo anticorpale ha subito un progressivo e rapido decremento col passare delle settimane dalla seconda dose per poi essere ripristinato con la somministrazione della dose booster.
Le reazioni avverse precoci sono simili e sovrapponibili a quelle riscontrate nella popolazione generale. Quelle più comuni sono state la stanchezza (riportata rispettivamente dal 17.5% del campione dopo la prima dose, 28.6% dopo la seconda dose e dal 29.7% dopo la terza dose), il dolore muscolare (riportato rispettivamente dal 7.7% del campione dopo la prima dose, 25.3% dopo la seconda dose e dal 23% dopo la terza dose) e la febbre (riportata rispettivamente dall’8.8% del campione dopo la prima dose, 30.8% dopo la seconda dose e dal 27.5% dopo la terza dose).
Nessuno degli eventi avversi registrati configurava come evento avverso serio.
Nel complesso, i pazienti con malattie autoimmuni sistemiche trattati con una blanda terapia immunosoppressiva sono capaci di instaurare una efficiente risposta immunitaria dopo la somministrazione dei vaccini anti-SARS-CoV-2 a mRNA.
La terza dose o dose booster ha svolto un ruolo cruciale nel ripristinare la risposta anticorpale raggiunta a quattro settimane dal termine del primo ciclo vaccinale, che col passare del tempo si era ridotta.
Il profilo di sicurezza dei vaccini è rassicurante, avendo i pazienti riportato reazioni avverse precoci che non si discostano da quelle più comuni, per tipologia e frequenza, nella popolazione generale.
La categoria di pazienti con malattie autoimmuni sistemiche è un esempio di categoria a rischio infettivo, sia in virtù della malattia in sé, sia in relazione ai programmi terapeutici ai quali i pazienti sono sottoposti. L’approvazione di vaccini contro il Covid19 ha consentito l’immunizzazione di milioni di persone in tutto il mondo. Sin dal principio, ci si è posti il problema sulla possibilità di somministrare tali vaccini anche alla categoria sopra menzionata.
Lo scopo di questa tesi è studiare la risposta anticorpale ai vaccini a mRNA contro SARS-CoV-2 in una coorte di pazienti con malattie autoimmuni sistemiche, valutare il titolo anticorpale, la capacità neutralizzante degli anticorpi e il profilo di sicurezza dei vaccini tramite l’analisi delle reazioni avverse precoci dopo ciascuna dose somministrata (prima dose, seconda dose e dose booster).
Sono stati reclutati 91 pazienti, di cui 80 (87.91%) donne e 11 (12.09%) uomini, suddivisi secondo le categorie: Connettiviti (64, 70%), Artriti Infiammatorie (20, 22%), Vasculiti Sistemiche (7, 8%).
L’analisi dei dati ha fornito risultati rassicuranti su più fronti.
Per quanto riguarda la risposta anticorpale, si è osservato, che:
- a quattro settimane dalla seconda dose (W4) un numero pari a 85 (93.4%) e 81 (89%) pazienti erano rispettivamente positivi per IgG anti-RBD e anticorpi neutralizzanti;
- a dodici settimane dalla seconda dose (W12) un numero pari a 25 (27.5%) e 72 (79.1%) pazienti erano rispettivamente positivi per IgG anti-RBD e anticorpi neutralizzanti;
- a ventiquattro/trentasei settimane dalla seconda dose (W24/36) un numero pari a 89 (97.8%) e 71 (78%) pazienti erano rispettivamente positivi per IgG anti-RBD e anticorpi neutralizzanti;
- a circa quattro settimane dalla terza dose (Post3) 88 (96.7%) e 86 (94.5%) pazienti erano rispettivamente positivi per IgG anti-RBD e anticorpi neutralizzanti.
Il valore del titolo anticorpale ha subito un progressivo e rapido decremento col passare delle settimane dalla seconda dose per poi essere ripristinato con la somministrazione della dose booster.
Le reazioni avverse precoci sono simili e sovrapponibili a quelle riscontrate nella popolazione generale. Quelle più comuni sono state la stanchezza (riportata rispettivamente dal 17.5% del campione dopo la prima dose, 28.6% dopo la seconda dose e dal 29.7% dopo la terza dose), il dolore muscolare (riportato rispettivamente dal 7.7% del campione dopo la prima dose, 25.3% dopo la seconda dose e dal 23% dopo la terza dose) e la febbre (riportata rispettivamente dall’8.8% del campione dopo la prima dose, 30.8% dopo la seconda dose e dal 27.5% dopo la terza dose).
Nessuno degli eventi avversi registrati configurava come evento avverso serio.
Nel complesso, i pazienti con malattie autoimmuni sistemiche trattati con una blanda terapia immunosoppressiva sono capaci di instaurare una efficiente risposta immunitaria dopo la somministrazione dei vaccini anti-SARS-CoV-2 a mRNA.
La terza dose o dose booster ha svolto un ruolo cruciale nel ripristinare la risposta anticorpale raggiunta a quattro settimane dal termine del primo ciclo vaccinale, che col passare del tempo si era ridotta.
Il profilo di sicurezza dei vaccini è rassicurante, avendo i pazienti riportato reazioni avverse precoci che non si discostano da quelle più comuni, per tipologia e frequenza, nella popolazione generale.
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