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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03142018-123404


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
FABRIS, CAMILLA
URN
etd-03142018-123404
Titolo
NEUROCHIRURGIA E RADIOTERAPIA CON ADRONI DEI CORDOMI DEL CLIVUS
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Lutzemberger, Lodovico
correlatore Dott. Iannalfi, Alberto
Parole chiave
  • adroni
  • adroterapia
  • basicranio
  • protoni
  • ioni carbonio
  • fondazione CNAO
  • clivus
  • cordoma
Data inizio appello
10/04/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/04/2088
Riassunto
Il cordoma è un tumore maligno extradurale a derivazione dai residui della notocorda che origina a livello delle ossa della base del cranio e della colonna vertebrale. I cordomi rappresentano circa il 3% di tutti i tumori ossei e circa il 20% di quelli della colonna mobile e del sacro.
In considerazione del lento ritmo di crescita della malattia e della scarsa frequenza della presenza di metastasi a distanza, la terapia di elezione per i cordomi è considerata la resezione chirurgica completa o comunque con il massimo grado di radicalità possibile, seguita da radioterapia (RT) ad alte dosi, tuttavia la loro vicinanza a strutture vitali, come il tronco cerebrale, le vie ottiche e le arterie maggiori, ne rende difficile la radicalità della rimozione e questo è il motivo per cui tendono ad avere un alto tasso di recidiva locale.
Il cordoma è un tumore radioresistente, quindi richiede alti livelli di dose biologicamente efficace.
La prescrizione e la distribuzione della dose efficace in corrispondenza del clivus è limitata dalle dosi di tolleranza alle radiazioni delle strutture vitali nella regione della base del cranio, come le vie ottiche ed il tronco encefalico, le quali sono significativamente più basse rispetto alla dose efficace per ottenere un’elevata probabilità di controllo di malattia: in tal senso, la RT con adroni (adroterapia) permette di ottimizzare in maniera più efficace la risoluzione di questa criticità.
L’impiego della RT con adroni nel trattamento dei cordomi della base del cranio trova il suo razionale scientifico nelle proprietà fisiche di tali particelle: la selettività spaziale, il profilo di dose inversa con ripidi gradienti di dose, permette di erogare una dose curativa al volume tumorale preservando al meglio gli organi a rischio (OAR) limitrofi.
I risultati in termini di controllo locale di malattia ottenuti dalla RT con adroni hanno dimostrato un’evidente superiorità di questa tecnica rispetto alle forme convenzionali di RT con fotoni; in questo senso, ad oggi, i cordomi della base del cranio rappresentano l’indicazione più consolidata e con ampio consenso all’impiego della RT con adroni.
Lo studio è stato condotto su 99 pazienti con cordoma del clivus precedentemente sottoposti ad intervento neurochirurgico in ospedali distribuiti su tutto il territorio nazionale e successivamente trattati con adroterapia con protoni o ioni carbonio presso la fondazione CNAO (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica) dal novembre 2011 a settembre 2017.
L’obiettivo del presente studio è stato, in primo luogo, quello di confermare la validità dell’approccio neurochirurgico seguito da RT con adroni come gold standard nella cura dei cordomi della base cranica, valutando il tempo libero da malattia, inteso come assenza di progressione a 3 anni, nei pazienti selezionati.
In secondo luogo, è stato quello di identificare fattori in grado di orientare il clinico nella formulazione di una strategia terapeutica in questi pazienti in base al profilo prognostico.
Da ciò è risultato che la percentuale di pazienti a 3 anni liberi da progressione è stata del 21%, confermando un miglior controllo locale di malattia con l’utilizzo della RT con adroni rispetto alla RT convenzionale con fotoni.
L’interessamento delle zone del clivus, suddiviso in alto, medio e basso, ha dimostrato un interessamento percentuale maggiore del clivus alto e un peggior controllo di malattia in quei pazienti che presentavano più di una sede anatomica colpita.
Le due variabili che si sono rese significative, come indicatori di rischio di progressione sono state il Gross Tumor Volume (GTV) rappresentativo del volume di malattia ed espresso in centimetri cubici (cc), e la compressione del tronco encefalico al momento della diagnosi come confermato anche in altre serie.
Tali indicatori influenzano in maniera significativa l’approccio multidisciplinare al trattamento combinato del cordoma.
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