logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03142013-182737


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
STEFANINI, ALESSIO
URN
etd-03142013-182737
Titolo
Pratiche commerciali scorrette e tutela del consumatore nell'e-commerce.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Dott.ssa Kutufà, Ilaria
Parole chiave
  • Pratiche commerciali scorrette; e-commerce.
Data inizio appello
08/04/2013
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
08/04/2053
Riassunto
Lo studio ha lo scopo di individuare le nuove tipologie di pratiche commerciali scorrette andando poi alla ricerca del mezzo più idoneo a realizzare la tutela del consumatore telematico, anche alla luce delle recenti pronunce dell’AGCM e all’introduzione del modello di class action americano all’interno del Codice del Consumo.
L’analisi prende le mosse dall’esame del quadro normativo di riferimento di origine comunitaria, il quale descrive dettagliatamente la figura del consumatore e le varie tipologie di pratiche commerciali sleali, per arrivare all’analisi delle norme interne contenute nella Parte II, Titolo III de D.lgs n. 206/2005, meglio conosciuto come Codice del Consumo.
Per quanto riguarda la tutela del consumatore viene attentamente descritto il sistema attuale basato su di un doppio binario di tutela, amministrativa, di fronte all’AGCM, e giurisdizionale, rivolta alla dichiarazione di annullamento del contratto ed all’eventuale richiesta di risarcimento del danno.
Perseguendo l’obiettivo di dare al lettore una panoramica che sia la più esaustiva possibile si accenna anche ai modelli ADR di conciliazione e di mediazione, focalizzando l’attenzione sui meccanismi ODR, on-line dispute resolution, che ben si attagliano al settore in analisi e che forse riescono a dare i risultati più efficienti e più immediati in un panorama, quale quello del mercato globale, in cui risulta difficile individuare la legislazione da applicare o quale foro indicare per la risoluzione di una eventuale controversia informatica.
Chiudono il quadro degli strumenti di tutela le azioni collettive previste dagli artt. 140 e 140-bis del Codice del Consumo, oggetto peraltro di una recente modifica nel corso dell’anno appena concluso.
Si tratta di due azioni molto simili tra loro rivolte ad attribuire ai consumatori, collettivamente intesi, una tutela di tipo inibitorio ed una di tipo risarcitorio, prendendo, in quest’ultimo caso a modello la class action americana, senza però ottenere gli stessi risultati, considerando che nei 3 anni di vita del sistema sono state presentate solo 18 azioni di classe, tutte con esito fallimentare.
Una volta delineata la disciplina a cui sono sottoposte le pratiche commerciali scorrette di tipo “tradizionale” si apre un capitolo rivolto alle “nuove” tipologie di pratiche commerciali scorrette, rinvenibili nella pratica virtuale dell’e-commerce.
Viene posta l’attenzione sul consumatore elettronico e sul contratto telematico analizzando attentamente il modello Business to consumer che traspone sul piano virtuale la relazione tra professionista e consumatore, cercando poi di delineare le diverse tipologie di pratiche commerciali ingannevoli e aggressive che la prassi virtuale ci offre con l’obiettivo di individuare un sistema di tutela applicabile ai rapporti telematici.
Tale compito risulta ancora di ardua esecuzione, sia per le difficoltà poc’anzi delineate, sia perché è difficile poter disegnare un sistema di tutela di tipo intercontinentale, universalmente accettabile da tutti gli ordinamenti, e che non limiti in modo stringente la libertà degli utenti della Rete e riesca al tempo stesso a fornire adeguata tutela ai soggetti deboli che quotidianamente si relazionano all’interno dell’e-commerce.
File