Tesi etd-03132023-193000 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PUCCI, MARGHERITA
URN
etd-03132023-193000
Titolo
Ruolo dell'analisi del DNA tumorale circolante con Next Generation Sequencing per l'assessment molecolare alla diagnosi del tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC)
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof.ssa Martelli, Alma
correlatore Dott.ssa Del Re, Marzia
correlatore Dott.ssa Del Re, Marzia
Parole chiave
- biopsia liquida
- ctDNA
- NGS
- NSCLC
- target therapy
Data inizio appello
29/03/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/03/2093
Riassunto
Il tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) è la tipologia istologica maggiormente diagnosticata di tumore del polmone.
Sono ormai note numerose alterazioni molecolari del NSCLC che condizionano la biologia del tumore, favorendone la crescita e la proliferazione.
Negli ultimi anni, lo sviluppo di farmaci a bersaglio molecolare, in grado di colpire selettivamente tali alterazioni, ha contribuito a migliorare la prognosi di molti pazienti affetti da NSCLC.
Sebbene la biopsia tissutale rappresenti il “gold standard” nell’ambito diagnostico-terapeutico, è una procedura invasiva, non sempre eseguibile e poco rappresentativa dell’eterogeneità tumorale.
Pertanto, la biopsia liquida ha recentemente acquisito notevole rilevanza in qualità di strumento complementare alla biopsia tissutale.
Grazie ad un semplice prelievo di sangue, la biopsia liquida permette di rilevare cellule e acidi nucleici circolanti (DNA e RNA) di origine tumorale.
In particolare, attraverso l’analisi del DNA tumorale circolante (ctDNA) è possibile rilevare la presenza di alterazioni molecolari caratteristiche del tumore, che possano rappresentare un potenziale bersaglio terapeutico o essere biomarcatori di risposta/resistenza alla terapia.
L’analisi del ctDNA richiede l’impiego di metodiche altamente sensibili, come la digital polymerase chain reaction (dPCR) e la next generation sequencing (NGS).
Mentre la dPCR è in grado di analizzare un numero limitato di alterazioni molecolari alla volta, l’NGS permette, in una singola analisi, di identificare contemporaneamente diversi tipi di alterazioni in un numero elevato di geni, siano esse SNV, CNV, amplificazioni, fusioni geniche.
L’obiettivo del presente studio è di valutare, attraverso l’analisi del ctDNA mediante metodica NGS, la presenza di alterazioni molecolari in pazienti affetti da NSCLC al momento della diagnosi, (con esame istologico negativo o materiale non sufficiente per indagini molecolari), in modo da suggerire la terapia farmacologica più idonea ed efficace.
La classificazione delle alterazioni molecolari è stata fatta in base alle linee guida ESCAT (ESMO Scale for Clinical Actionability of molecular Targets).
Su un totale di 45 pazienti analizzati, l’analisi mediante NGS ha permesso di identificare in 16 pazienti mutazioni driver (es. EGFR p.L858R, fusioni a carico del gene ALK) con terapia target approvata (es. EGFR-TKI, ALK-TKI).
Inoltre, nei pazienti con mutazioni driver è stata rilevata la presenza di co-mutazioni associate a prognosi sfavorevole oppure in grado di dare resistenza alla terapia target. Infine, 2 pazienti sono risultati idonei a trattamento con terapia ad uso compassionevole.
L’analisi NGS su biopsia liquida fornisce pertanto informazioni utili per l’impiego di terapie già approvate e in uso in pratica clinica e per indirizzare la sperimentazioni clinica e pre-clinica.
Sono ormai note numerose alterazioni molecolari del NSCLC che condizionano la biologia del tumore, favorendone la crescita e la proliferazione.
Negli ultimi anni, lo sviluppo di farmaci a bersaglio molecolare, in grado di colpire selettivamente tali alterazioni, ha contribuito a migliorare la prognosi di molti pazienti affetti da NSCLC.
Sebbene la biopsia tissutale rappresenti il “gold standard” nell’ambito diagnostico-terapeutico, è una procedura invasiva, non sempre eseguibile e poco rappresentativa dell’eterogeneità tumorale.
Pertanto, la biopsia liquida ha recentemente acquisito notevole rilevanza in qualità di strumento complementare alla biopsia tissutale.
Grazie ad un semplice prelievo di sangue, la biopsia liquida permette di rilevare cellule e acidi nucleici circolanti (DNA e RNA) di origine tumorale.
In particolare, attraverso l’analisi del DNA tumorale circolante (ctDNA) è possibile rilevare la presenza di alterazioni molecolari caratteristiche del tumore, che possano rappresentare un potenziale bersaglio terapeutico o essere biomarcatori di risposta/resistenza alla terapia.
L’analisi del ctDNA richiede l’impiego di metodiche altamente sensibili, come la digital polymerase chain reaction (dPCR) e la next generation sequencing (NGS).
Mentre la dPCR è in grado di analizzare un numero limitato di alterazioni molecolari alla volta, l’NGS permette, in una singola analisi, di identificare contemporaneamente diversi tipi di alterazioni in un numero elevato di geni, siano esse SNV, CNV, amplificazioni, fusioni geniche.
L’obiettivo del presente studio è di valutare, attraverso l’analisi del ctDNA mediante metodica NGS, la presenza di alterazioni molecolari in pazienti affetti da NSCLC al momento della diagnosi, (con esame istologico negativo o materiale non sufficiente per indagini molecolari), in modo da suggerire la terapia farmacologica più idonea ed efficace.
La classificazione delle alterazioni molecolari è stata fatta in base alle linee guida ESCAT (ESMO Scale for Clinical Actionability of molecular Targets).
Su un totale di 45 pazienti analizzati, l’analisi mediante NGS ha permesso di identificare in 16 pazienti mutazioni driver (es. EGFR p.L858R, fusioni a carico del gene ALK) con terapia target approvata (es. EGFR-TKI, ALK-TKI).
Inoltre, nei pazienti con mutazioni driver è stata rilevata la presenza di co-mutazioni associate a prognosi sfavorevole oppure in grado di dare resistenza alla terapia target. Infine, 2 pazienti sono risultati idonei a trattamento con terapia ad uso compassionevole.
L’analisi NGS su biopsia liquida fornisce pertanto informazioni utili per l’impiego di terapie già approvate e in uso in pratica clinica e per indirizzare la sperimentazioni clinica e pre-clinica.
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