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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03132023-122155


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MELIANI, RACHELE
URN
etd-03132023-122155
Titolo
I MECCANISMI DEL CONTROLLO NELL’ERA DEI NUOVI POTERI. UNA LETTURA FOUCAULTIANA DALLA DISCIPLINA CARCERARIA AL CAPITALISMO DELLA SORVEGLIANZA
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Masala, Antonio
correlatore Prof. Capocci, Mauro
Parole chiave
  • biopolitic
  • biopolitica
  • capitalismo della sorveglianza
  • potere
  • power
  • punitive systems
  • sistemi punitivi
  • surveillance capitalism
Data inizio appello
13/04/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il lavoro di ricerca tenta di rispondere a quali siano state le argomentazioni e i riferimenti storici che hanno portato Michel Foucault a teorizzare il fenomeno della sorveglianza e il concetto di biopolitica. L’interesse di Michelle Foucault e di questa tesi è volto al sapere concepito come esperienza, ossia come pratica in cui si vengono a costituire tanto il soggetto quanto l’oggetto. Nel primo capitolo, a partire dai Corsi La società punitiva 1972-1973 Bisogna difendere la società 1975-76 e Sicurezza, territorio, popolazione del 1976-77, e quindi grazie agli appunti presi dai suoi uditori viene inquadrato il tema centrale, ossia la comprensione di come agisce il potere, di come sono cambiate le istituzioni sociali e di come è nato il carcere, il cui avvento è stato definito l’eterotopia per eccellenza, ossia l’ispirazione ideale per la costruzione di altri luoghi quali la scuola, la fabbrica, gli ospedali. Dentro alle ricerche di Foucault è egemone il tema della sorveglianza, con un interesse particolare alla nascita della società disciplinare, da questa, il lavoro di ricerca descrive come siano cambiate le sue diverse forme fino ad arrivare dall’avvento della biopolitica. Il risultato è che il potere non è più qualcosa di centralizzato che dall'alto verso il basso governa ma si trova all'interno di tutte le relazioni tra individui, definite da Foucault appunto, relazioni di potere. I sistemi punitivi sono stati un'ottima chiave di lettura per intendere come il potere sia cambiato nella storia: la tortura e il dolore fisico, come mezzi tramite il quale si punisce, sono andati sparendo e è nato il carcere, che non sostituisce completamente i precedenti sistemi punitivi ma diventa universalmente accettato e utilizzato da tutti gli Stati.
Sempre a partire dai corsi precedentemente citati, e con la Nascita della biopolitica, il secondo capitolo verte sulla microfisica del potere e come questa sia legata ai regimi di verità, su come sia cambiata l’arte della governamentalità fino ad arrivare a una nuova meccanica del potere tipica del Novecento, ossia la biopolitica. La biopolitica è una politica sulla vita, ma un eccesso di questa può condurre la governamentalità in un regime del tutto opposto, ossia in una tanatopolitica che anziché interessarsi della vita diventa promotrice di una politica della morte che, al fine di salvaguardare i corpi, elimina i corpi estranei al suo codice identificativo. Il terzo capitolo, a partire da alcune delle categorie foucaultiane, interpreta la nuova forma di sorveglianza contemporanea, cioè quella che Shoshanna Zuboff definisce capitalismo della sorveglianza, un capitalismo capace di valorizzare dei luoghi che trasforma in siti estrattivi di dati che implicano informazioni e ricchezze senza precedenti. La forma della sorveglianza, le nuove tecniche e i nuovi dispositivi della governamentalità contemporanea descrivono un nuovo e diverso sistema di sorveglianza che è insorto nell’era dei nuovi poteri. La sua origine non è più nello Stato, ma, grazie alla nascita delle intelligenze artificiali, si trova nelle piattaforme tecnologiche. Questo è valido dentro al mondo occidentale e neoliberale, mentre nel paese più avanzato tecnologicamente, invece, si sta dando un nuovo sistema di sorveglianza che sta ridefinendo i rapporti di forza delle potenze mondiali.
Se nel nostro mondo quello che avviene con i social network è una mole di dati infiniti analizzati al fine di costruire un modello di previsione comportamentale esclusivamente per fare profitto, in Cina, a partire da numerosi fenomeni, questi dati vengono gestiti direttamente dallo Stato e, in alcune regioni, si sperimentano tecniche di sorveglianza il cui fine è ottenere sicurezza e controllo. Il modello cinese sta facendo da avanguardia nel progresso tecnologico, sia con i dispositivi di sorveglianza sia con le infrastrutture di analisi dati, ma sarà necessario in futuro comprendere se lo farà anche per quanto riguarda il modello di governance.
Rispetto alla tecnica e alla datificazione questi due modelli sono per alcuni versi analoghi, anche se in Cina i cittadini sono ben consapevoli di essere sorvegliati mentre in Occidente il fenomeno è decisamente meno trasparente. Ma ciò per cui differiscono notevolmente è nel loro obiettivo, la sovranità cambiando il suo luogo d'origine, modifica completamente il fine e l’utilizzo di questi dispositivi.
Da una parte le piattaforme digitali e il libero mercato, dall’altra la Repubblica popolare cinese e un piano decennale di espansione tecnologica con il fine di utilizzare dati per la sorveglianza e la sicurezza nazionale.
Questo lavoro di ricerca, viste le conseguenze impattanti sul tessuto sociale, prova a discutere di quali limiti devono essere imposti al libero mercato nell’era delle piattaforme di sorveglianza e come risignificare il principio della privacy.
A partire da un tema classico della filosofia politica prova a rispondere a quali sono i nuovi contratti sociali e quindi cosa contrattiamo con lo stato, cosa con la comunità, e cosa siamo disposti a cedere della nostra sovranità individuale nell'era della policrisi?
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