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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03132018-171924


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DE MASI, ARIANNA
URN
etd-03132018-171924
Titolo
Le Alpi Apuane ne "Il clandestino" di Mario Tobino con una proposta di Parco Letterario
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Relatori
relatore Prof. Mazzanti, Riccardo
Parole chiave
  • Alpi Apuane Mario Tobino Resistenza Viareggio Vers
Data inizio appello
23/04/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/04/2088
Riassunto
Mario Tobino scrisse Il clandestino dai primi anni '50 al 1961: dieci anni di lavoro e quattro riscritture prima di approdare alla stampa; fu un'impresa impegnativa che richiese molto rigore. Nel romanzo la materia narrativa si dispiega in venticinque capitoli, nei quali Tobino rivive la cronaca di Viareggio, dal fiorire spontaneo di forme di resistenza all'oppressore fino all'organizzazione in bande armate (1943-1944). La memoria dell'autore, che partecipò alla lotta partigiana versiliese, agisce trasfigurando alcuni episodi e colmando le lacune con estro, sempre mantenendosi fedele al dato storico e alla geografia della Resistenza. Tobino, infatti, rappresenta tutti i luoghi della lotta di liberazione: da Viareggio, sua città natale, alle Alpi Apuane. I toponimi reali sono volutamente occultati e adattati alle esigenze della rappresentazione artistica, tuttavia, grazie alle testimonianze storiche raccolte e riportate nel presente lavoro di ricerca, è stato possibile ricostruire i riferimenti reali. Così Saltocchio è Casoli di Camaiore; il prato della Cernaia è in realtà la Foce di Mosceta, valico posto tra il Monte Corchia e la Pania della Croce; la grotta della Scimmia pelosa è schermo per la Tana dell'Uomo selvatico, sulle pendici del Monte Corchia. Anche i nomi delle città sono occultati: Viareggio è Medusa, Firenze è S., Lucca è chiamata Montalto o V. Il forte legame che Tobino manifesta, ne Il clandestino come in altre opere, per il territorio dove ha vissuto la maggior parte della sua vita ha condotto all'elaborazione conclusiva di una proposta di Parco Letterario, che tiene conto dei luoghi ricorrenti nella sua produzione.
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