logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03122023-205058


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MIMIRI, GEMMA
URN
etd-03122023-205058
Titolo
Microbiota intestinale, abitudini alimentari e loro possibile coinvolgimento nell'insorgenza di Patologie Neuropsichiatriche e Neurodegenerative
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof.ssa Betti, Laura
relatore Prof. Giannaccini, Gino
correlatore Dott.ssa Palego, Lionella
Parole chiave
  • ADHD
  • Alzheimer's disease
  • Autism Spectrum Disorder
  • behaviour...
  • brain
  • Eating Disorders
  • gut microbiota
  • Major Depressive Disorder
  • neuropsychiatric
  • Parkinson's disease
Data inizio appello
29/03/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/03/2063
Riassunto
Il microbiota subisce delle modificazioni nel corso della vita, a seguito di fattori come abitudini alimentari, stile di vita, assunzione di farmaci, assenza di attività fisica, età. Abbiamo visto come gli alimenti, le variazioni di abitudini alimentari, gli interventi dietetici possano influire sulla composizione microbica e sulla diversità alfa e beta, ad esempio l'aumento del consumo di zuccheri, di grassi SFA, la riduzione di proteine vegetali, la riduzione del consumo di alimenti vegetali, l'eccessivo consumo di sale o di alimenti contenenti additivi, eccecc
La diversità tassonomica del microbiota fecale degli individui che seguono diete occidentali abituali sembra essere inferiore a quella di coloro che consumano diete a base vegetale. Inoltre, gli individui obesi o affetti da diabete di tipo II, malattie infiammatorie (osteoartrite) e altri importanti problemi di salute (prevalenti nelle società occidentali) hanno un profilo del microbiota fecale non ottimale. Nello specifico, è meno diversificato rispetto a quello dei controlli sani e vi sono anche importanti differenze compositive a livello di phylum. I meccanismi su come il microbiota sta influenzando la segnalazione intestino-cervello possono includere alterazioni nella composizione microbica, attivazione immunitaria, segnalazione del nervo vago, alterazioni nel metabolismo del triptofano, produzione di specifici metaboliti microbici neuroattivi e zuccheri della parete cellulare batterica. Alterazioni della composizione e dell’attività metabolica del microbiota sembrerebbero implicati nella complessa fisiopatologia dei disturbi dello spettro autistico, dei disturbi d'ansia, della depressione; la perdita della diversità batterica intestinale si associa alla riduzione della plasticità sinaptica e al decadimento cognitivo correlato all’età. L’aumentata permeabilità della parete intestinale e della barriera ematoencefalica indotta dalla disbiosi, l'endotossiemia, l' aumento di LPS e della produzione di citochine infiammatorie potrebbero svolgere un ruolo nella patogenesi del morbo di Alzheimer, del Morbo di Parkinson, ma anche neuropsichiatriche, come il Disturbo depressivo maggiore, Disturbi del comportamento alimentare, ADHD ed Disturbo dello spettro autistico. E' difficile delineare un profilo unico di alterazioni microbiche per tutte queste patologie, ma alcune sono condivise, soprattutto per phylum batterico, ed appunto per questo, il microbiota è da considerarsi un approccio valido per il trattamento terapeutico delle suddette, al fine di ripristinare un'adeguata eubiosi.


The microbiota undergoes changes throughout life, as a result of factors such as eating habits, lifestyle, drug intake, lack of physical activity, age. We have seen how foods, changes in eating habits, dietary interventions can affect the microbial composition and alpha and beta diversity, for example the increase in the consumption of sugars, SFA fats, the reduction of vegetable proteins, the reduction of consumption of plant foods, excessive consumption of salt or foods containing additives, etc
The taxonomic diversity of the faecal microbiota of individuals following habitual Western diets appears to be lower than that of those consuming plant-based diets. Furthermore, obese individuals or those suffering from type II diabetes, inflammatory diseases (osteoarthritis) and other major health problems (prevalent in Western societies) have a suboptimal fecal microbiota profile. Specifically, it is less diverse than that of healthy controls, and there are also important compositional differences at the phylum level. The mechanisms for how the microbiota is affecting gut-brain signaling may include alterations in microbial composition, immune activation, vagus nerve signaling, alterations in tryptophan metabolism, production of specific neuroactive microbial metabolites, and bacterial cell wall sugars. Alterations in the composition and metabolic activity of the microbiota would seem to be implicated in the complex pathophysiology of autism spectrum disorders, anxiety disorders, depression; the loss of intestinal bacterial diversity is associated with the reduction of synaptic plasticity and age-related cognitive impairment. The increased permeability of the intestinal wall and blood brain barrier induced by dysbiosis, endotoxaemia, increased LPS and inflammatory cytokine production could play a role in the pathogenesis of Alzheimer's disease, Parkinson's disease, but also neuropsychiatric, such as Major Depressive Disorder, Eating Disorders, ADHD, and Autism Spectrum Disorder. It is difficult to outline a single profile of microbial alterations for all these pathologies, but some are shared, above all by bacterial phylum, and precisely for this reason, the microbiota is to be considered a valid approach for the therapeutic treatment of the aforementioned, in order to restore an adequate eubiosis.
File