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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03122015-170110


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SEARDO, CHIARA
URN
etd-03122015-170110
Titolo
Dal "Leonardo" a "Pensieri sul Rinascimento": l'approccio pragmatista di Giovanni Papini
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof.ssa Bassi, Simonetta
controrelatore Prof. Paoletti, Giovanni
Parole chiave
  • pragmatismo
  • Rinascimento
  • Lacerba
  • Bergson
Data inizio appello
13/04/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
CONCLUSIONI

Il primo obiettivo di questo elaborato è mettere in luce come il pensiero pragmatista sia sempre stato presente nel percorso intellettuale di Papini. Egli nei suoi scritti non si richiamò sempre ed esplicitamente alle teorie di James e di Bergson, ma l'approccio ai contenuti conoscitivi di questi pensatori in Papini si era radicato tanto in profondità da determinare in lui una vera e propria forma mentis. La centralità dell'azione e della ricerca conoscitiva libera e autonoma da pregiudizi positivistici e idealisti, l'arte vista sia come materia viva sia come spazio formativo per il soggetto, la valorizzazione delle possibilità di sviluppo conoscitivo e artistico offerte dall'interiorità umana sono elementi che percorrono costantemente lo sviluppo intellettuale di Papini.
Il secondo obiettivo di queste pagine è mostrare che Papini creò una dimensione che si ponesse fra il suo pensiero e la realtà a lui contemporanea: quella del sogno, in cui si colloca l'arte e il mito dell'uomo-dio. L'apparente estremizzazione del linguaggio, delle immagini e delle scelte tematiche, a mio avviso, non deve essere interpretata come segno di un pensiero lontano dalla società e dalle dinamiche della storia e della politica, ma, al contrario, come chiave di lettura della realtà stessa. Questa venne messa in atto da Papini con la precisa finalità di far emergere aspetti profondi e particolari della condizione esistenziale dell'uomo del Novecento.
Le domande sul senso della conoscenza, sul ruolo dell'uomo nelle dinamiche degli eventi storici e culturali, sui limiti e sulle potenzialità creatrici del pensiero e dell'arte sono elementi di una ricerca che Papini portò avanti durante tutto il corso della sua carriera.
Evidenziando l'elemento della filosofia di James e di Bergson ho voluto far emergere la componente essenzialmente creatrice e creativa di un pensiero, come quello di Papini, che fu capace di immettersi concretamente della realtà. Inoltre il senso di appartenenza all'Italia e della missione apostolica nei confronti degli uomini unito all'attenzione costante per le novità culturali europee dimostrano non soltanto la profonda ricettività di Papini, ma, attraverso di lui, anche la complessità dei pensatori che si erano formati a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Il terzo obiettivo di questo elaborato è implicito: sarebbe auspicabile che il percorso e le novità introdotte da Papini venissero ulteriormente analizzate, valorizzate e, soprattutto, spogliate di quei pregiudizi che hanno ostacolato studi e approfondimenti su uno dei più grandi e originali pensatori della prima metà del Novecento.
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