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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03122009-092915


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
FARELLA, MARINA
URN
etd-03122009-092915
Titolo
Studio delle risposte cellulari allo stress ambientale in bivalvi "sentinella" alla foce e lungo il corso del fiume Cecina
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
Relatore Nigro, Marco
Parole chiave
  • biomarcatori
  • Cecina
  • genotossicità
  • Mytilus galloprovincialis
  • Unio pictorum
Data inizio appello
02/04/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/04/2049
Riassunto
Il bacino del fiume Cecina è oggetto di un piano della Regione Toscana volto alla bonifica ed al recupero ambientale di alcune aree contaminate da attività estrattive ed industriali pregresse e/o attualmente in corso. Nelle aree individuate come “critiche” mediante l’impiego di saggi tossicologici e l’analisi chimica di acqua e sedimenti (da parte di ARPAT e ICRAM), il piano prevedeva un approfondimento basato sull’utilizzo di risposte cellulari allo stress ambientale (biomarkers) e sullo studio del bioaccumulo in specie sentinella naturalmente residenti e/o traslocate nelle aree oggetto di interesse. Le aree selezionate per l’approfondimento sono risultate la foce del fiume Cecina e la porzione medio - alta del bacino fluviale influenzata dalle attività estrattive e industriali che insistono su tale territorio.
Per questa tesi sono stati utilizzati alcuni biomarkers basati sul danno genotossico e sull’alterazione della membrana lisosomale nei bivalvi Mytilus galloprovincialis e Unio pictorum selezionati per indagare gli effetti della contaminazione rispettivamente alla foce del Cecina e nella porzione medio-alta del bacino fluviale. Due biomarker di genotossicità sono stati utilizzati: il Comet assay, che valuta la perdita di integrità del DNA e il Test del Micronucleo (MT), che evidenzia la presenza di alterazioni a livello cromosomico (di natura clastogena e/o aneuploidogena). L’integrità morfo-funzionale delle membrane lisosomali è stata valutata con il Neutral Red Retention Time (NRRT), che si basa sulla capacità dei lisosomi di trattenere un colorante vitale (rosso neutro), capacità che decresce all’aumentare del grado di stress a cui gli organismi sono sottoposti.
Per lo studio alla foce del Cecina sono stati utilizzati mitili naturalmente residenti in questa area unitamente a due popolazioni di mitili di controllo. Nella porzione medio alta del bacino fluviale, dove non si rinvengono popolazioni naturali di bivalvi, è stata utilizzata la strategia del “trapianto”, cioè, esemplari della specie U. pictorum sono stati raccolti nel Lago Maggiore e trapiantati (all’interno di gabbiette di rete plastica) nelle stazioni selezionate per 4 settimane.
I risultati hanno evidenziato una frequenza elevata di micronuclei negli esemplari di M. galloprovincialis campionati alla foce del Cecina, accompagnata da un notevole accumulo di alcuni metalli nei tessuti, rispetto ai mitili di controllo. Questi dati hanno confermato i risultati di una precedente indagine (2006) dalla quale emerse una elevata biodisponibilità di alcuni metalli accompagnata da alterazioni biologiche rilevanti in questa porzione del fiume. Tuttavia, i dati raccolti nel corso della tesi evidenziano un certo miglioramento nelle condizioni ambientali della foce.
I risultati su U. pictorum hanno dimostrato che questo bivalve fornisce un utile strumento per il monitoraggio di ambienti fluviali mediante biomarker. In particolare, MT e NRRT hanno evidenziato alterazioni significative nelle stazioni poste a valle delle principali sorgenti di contaminazione per il fiume Cecina, individuabili nel torrente Possera (influenzato dall’area di Larderello) e nel Botro S. Marta (che riceve i reflui delle industrie presenti a Saline di Volterra). Il Comet assay, pur evidenziando lo stesso andamento mostrato dagli altri due test, non è risultato altrettanto efficace nel discriminare tra le stazioni a diverso grado di contaminazione.
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