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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03112024-171737


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
SEIDITA, CHIARA
URN
etd-03112024-171737
Titolo
STUDIO CONOSCITIVO E PROPOSTA DI RESTAURO DELLA CHIESA DELLA SS. TRINITÀ DI DELIA A CASTELVETRANO
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Relatori
relatore Bevilacqua, Marco Giorgio
relatore Landi, Stefania
relatore Saporito, Daria
Parole chiave
  • analisi dei materiali
  • analisi del degrado
  • architettura arabo-normanna
  • architettura chiesastica bizantina
  • architettura religiosa islamica
  • carte del restauro
  • Castelvetrano
  • chiese a croce greca inscritta in un quadrato
  • chiese normanne del Val di Mazara
  • chiese siciliane del periodo normanno
  • confronti stilistici
  • cube bizantine
  • interventi di restauro conservativo
  • interventi progettuali
  • restauri dell'arch. Giuseppe Patricolo
  • restauro
  • restauro in stile
  • ricerca d'archivio
  • rilievo architettonico
  • storia sismica di Castelvetrano
  • teoria del restauro nell'ottocento
  • Valle del Delia
Data inizio appello
10/04/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/04/2094
Riassunto
Oggetto di questa tesi è la chiesa della SS. Trinità di Delia, un monumento chiesastico collocato nella Sicilia sud-occidentale, in prossimità della città di Castelvetrano (TP) e del Lago della Trinità, capace di racchiudere in sé il sincretismo culturale proprio dell’architettura bizantina-arabo-normanna. L’obiettivo è tutelare e tramandare ai posteri l’evidente valore storico e architettonico del monumento tramite una proposta di restauro conservativo dell’edificio chiesastico, per attuare la quale si ritiene punto di partenza imprescindibile una completa analisi storico-critica e conoscitiva della Chiesa della SS. Trinità di Delia. La ricerca trova il suo punto di partenza nell’indagare l’origine del tipo architettonico di appartenenza della chiesa, oltre che dei suoi elementi costruttivi e decorativi e del loro significato simbolico, a partire dai modelli bizantini approdati in Italia, e nello specifico in Sicilia, oltre che dai caratteri più propriamente islamici capaci di permeare l’architettura dell’isola e di essere successivamente assimilati dalla produzione architettonica sotto la dominazione normanna. Allo stesso tempo viene indagata questa produzione, capace di dar vita ad esiti realizzativi differenti nelle diverse parti dell’isola, al fine di poter separare e distinguere un gruppo di edifici chiesastici dai caratteri più similari a quelli della nostra chiesa, anche in virtù dei restauri effettuati alla fine dell’800 spesso dalla stessa mano, quella dell’architetto Giuseppe Patricolo. L’analisi storico-critica non può prescindere dal ricercare l’ideologia restaurativa propria di quest’ultimo, specchio di quell’epoca, incentrata sulla riproduzione dello stile normanno di origine dei monumenti, e dal mettere in luce la contrapposta evoluzione che poi permeerà tutta la teoria del restauro successiva fino all’elaborazione delle Carte del Restauro. Avendo delineato un inquadramento paesaggistico e geo-morfologico dell’area di Castelvetrano e della Valle del Delia, oltre che degli eventi sismici che hanno interessato nel tempo tale area della Sicilia, viene condotta la ricerca delle fonti storiche, bibliografiche ed archivistiche, capaci di condurci all’epoca di fondazione della Chiesa e agli interventi successivi a questa, documentati a partire dal ‘500 nelle visite regie dei prelati, che permettono di comprendere l’evoluzione storica e planivolumetrica dell’edificio chiesastico, si aggiunge una relazione propria dell’architetto restauratore che mostra le opere di restauro da questi effettuate sul monumento. Questi elementi storici, unitamente ad un accurato rilievo architettonico, capace di individuare le connotazioni spaziali e morfologiche dei suoi elementi costruttivi e decorativi, permettono di comprendere appieno il monumento chiesastico e di poter redigere un’analisi dei materiali, delle tessiture murarie, del degrado e delle relative cause scatenanti, individuando le principali problematiche da cui risulta affetto l’edificio, al fine di proporre adeguati interventi di restauro specifici per ogni materiale e ogni tipologia di degrado individuata. Gli interventi, organizzati in operazioni di pulitura, protezione, integrazione, deumidificazione, consolidamento in presenza di fessurazioni, oltre che di riorganizzazione funzionale degli accessi e della fruizione interna ed esterna della chiesa da parte dei cittadini, mirano alla preservazione del monumento e a consolidarne l’attrattiva turistica quale viva testimonianza del nostro passato.
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