Thesis etd-03112012-195303 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione
Author
CARTAINO, FRANCESCA MARIA
URN
etd-03112012-195303
Thesis title
Segni endoscopici di reflusso faringo-laringeo: correlazione con valutazione strumentale gastroenterologica.
Department
MEDICINA E CHIRURGIA
Course of study
OTORINOLARINGOIATRIA
Supervisors
relatore Prof. Fattori, Bruno
Keywords
- disfonia
- laringite posteriore
- reflusso faringo-laringeo
- reflusso gastro-esofageo
Graduation session start date
03/04/2012
Availability
Full
Summary
RIASSUNTO
Nel 2002, Koufman et al. hanno proposto una nuova entità nosologica definita come reflusso faringo-laringeo (RFL), distinta dal reflusso gastro-esofageo (RGE) nella fisiopatologia e nelle manifestazioni cliniche.
La reale incidenza di questa patologia non è univocamente determinabile. Recentemente, nella pratica clinica, sta prendendo forma il dubbio che tale patologia venga sovrastimata, in quanto ad essa vengono attribuiti sintomi talora di altra origine e di difficile interpretazione funzionale da parte dello specialista ORL.
Sulla base di queste considerazioni, abbiamo selezionato un gruppo di pazienti con sintomi extraesofagei e sovraesofagei (sintomatologia correlabile con laringite da reflusso faringo-laringeo) afferiti presso l’U.O. Otorinolaringoiatria Audiologia e Foniatria dell’Università di Pisa per effettuare visita ORL, laringoscopia a fibre ottiche flessibili e/o laringostroboscopia.
Dopo aver valutato i pazienti ed aver compilato l’RFS (Reflux finding Score) e l’RSI (Reflux Symptom Index), i pazienti sono stati inviati a visita gastroenterologica dove venivano valutati attraverso una serie di parametri clinici e strumentali per evidenziare una eventuale correlazione tra sintomatologia, obiettività ORL ed obiettività gastroenterologica.
In relazione ai risultati ottenuti nel mio studio, possiamo concludere che circa un quarto dei pazienti con sospetto RFL presentavano realmente una malattia da reflusso gastro-esofagea, mentre il 21% dei casi mostrava un quadro di ipersensibilità a reflussi fisiologici. Globalmente, quindi, dei pazienti selezionati presso la nostra U.O. per probabile malattia da reflusso faringo/laringeo, sulla base della obiettività agli esami laringoscopici e laringostroboscopici, e sulla base della sintomatologia correlata, poco meno della metà (17/38; 44,7%) presentava in realtà una vera e propria malattia da reflusso gastro-esofagea o una ipersensibilità ai reflussi acidi.
Questi dati devono essere tenuti in considerazione soprattutto per le importanti implicazioni terapeutiche. In questo senso, anche in ambito otorinolaringoiatrico e foniatrico, un test diagnostico con inibitori di pompa protonica (IPP) al massimo dosaggio per 1-2 settimane, come proposto nella più recente letteratura (Pace, 2010), potrebbe permettere di suddividere i veri “responders” dai “non-responders” e, quindi, il gruppo “veri patologici/ipersensibili” dal gruppo “normali/funzionali”.
Dallo studio emerge inoltre che la patologia da reflusso faringo-laringea e la sintomatologia correlata risente, in particolare, dei reflussi di tipo gassoso. È probabile che il particolato acido e/o la pepsina, trasportati con il gas, si depositino sulle vie aeree superiori, determinando ed auto-mantenendo il danno.
A nostro avviso, l’eccessivo numero di “laringiti da reflusso” diagnosticate dallo specialista ORL/Foniatra deriva dalla mancanza di linee guida che possano rendere semplice, univoca, ripetibile e riproducibile la diagnosi di questa patologia e dal gran numero di condizioni patologiche che possono simulare una patologia da reflusso. Ulteriori studi, con gruppi più numerosi di pazienti, aiuteranno a capire la reale correlazione fisiopatologica tra la malattia da reflusso gastroesofagea ed il reflusso faringo-laringeo.
Nel 2002, Koufman et al. hanno proposto una nuova entità nosologica definita come reflusso faringo-laringeo (RFL), distinta dal reflusso gastro-esofageo (RGE) nella fisiopatologia e nelle manifestazioni cliniche.
La reale incidenza di questa patologia non è univocamente determinabile. Recentemente, nella pratica clinica, sta prendendo forma il dubbio che tale patologia venga sovrastimata, in quanto ad essa vengono attribuiti sintomi talora di altra origine e di difficile interpretazione funzionale da parte dello specialista ORL.
Sulla base di queste considerazioni, abbiamo selezionato un gruppo di pazienti con sintomi extraesofagei e sovraesofagei (sintomatologia correlabile con laringite da reflusso faringo-laringeo) afferiti presso l’U.O. Otorinolaringoiatria Audiologia e Foniatria dell’Università di Pisa per effettuare visita ORL, laringoscopia a fibre ottiche flessibili e/o laringostroboscopia.
Dopo aver valutato i pazienti ed aver compilato l’RFS (Reflux finding Score) e l’RSI (Reflux Symptom Index), i pazienti sono stati inviati a visita gastroenterologica dove venivano valutati attraverso una serie di parametri clinici e strumentali per evidenziare una eventuale correlazione tra sintomatologia, obiettività ORL ed obiettività gastroenterologica.
In relazione ai risultati ottenuti nel mio studio, possiamo concludere che circa un quarto dei pazienti con sospetto RFL presentavano realmente una malattia da reflusso gastro-esofagea, mentre il 21% dei casi mostrava un quadro di ipersensibilità a reflussi fisiologici. Globalmente, quindi, dei pazienti selezionati presso la nostra U.O. per probabile malattia da reflusso faringo/laringeo, sulla base della obiettività agli esami laringoscopici e laringostroboscopici, e sulla base della sintomatologia correlata, poco meno della metà (17/38; 44,7%) presentava in realtà una vera e propria malattia da reflusso gastro-esofagea o una ipersensibilità ai reflussi acidi.
Questi dati devono essere tenuti in considerazione soprattutto per le importanti implicazioni terapeutiche. In questo senso, anche in ambito otorinolaringoiatrico e foniatrico, un test diagnostico con inibitori di pompa protonica (IPP) al massimo dosaggio per 1-2 settimane, come proposto nella più recente letteratura (Pace, 2010), potrebbe permettere di suddividere i veri “responders” dai “non-responders” e, quindi, il gruppo “veri patologici/ipersensibili” dal gruppo “normali/funzionali”.
Dallo studio emerge inoltre che la patologia da reflusso faringo-laringea e la sintomatologia correlata risente, in particolare, dei reflussi di tipo gassoso. È probabile che il particolato acido e/o la pepsina, trasportati con il gas, si depositino sulle vie aeree superiori, determinando ed auto-mantenendo il danno.
A nostro avviso, l’eccessivo numero di “laringiti da reflusso” diagnosticate dallo specialista ORL/Foniatra deriva dalla mancanza di linee guida che possano rendere semplice, univoca, ripetibile e riproducibile la diagnosi di questa patologia e dal gran numero di condizioni patologiche che possono simulare una patologia da reflusso. Ulteriori studi, con gruppi più numerosi di pazienti, aiuteranno a capire la reale correlazione fisiopatologica tra la malattia da reflusso gastroesofagea ed il reflusso faringo-laringeo.
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