Thesis etd-03102013-183130 |
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Thesis type
Tesi di specializzazione
Author
RIDI, BARBARA
URN
etd-03102013-183130
Thesis title
Variazioni di rigidita aortica e carotidea nel tempo in un gruppo di ipertesi
Department
MEDICINA E CHIRURGIA
Course of study
MEDICINA INTERNA
Supervisors
relatore Dott. Ghiadoni, Lorenzo
Keywords
- ipertensione
- rigidità aotica e carotidea
Graduation session start date
26/03/2013
Availability
Full
Summary
L’ipertensione arteriosa, rappresenta un importante fattore di rischio per coronaropatie, insufficienza cardiaca, malattie cerebrovascolari, arteriopatia periferica, insufficienza renale e fibrillazione atriale. Possono essere identificati alcuni marcatori per la stratificazione del rischio cardiovascolare in pazienti affetti da ipertensione arteriosa, utili a fini di screening, prevenzione e trattamento. Tra questi, l’aumento della rigidità arteriosa ha dimostrato di essere un predittore indipendente di eventi cardiovascolari ed è già considerato un danno d’organo subclinico nel paziente iperteso.
Il lavoro svolto in questa tesi è pertanto incentrato sulla valutazione della rigidità arteriosa in pazienti ipertesi essenziali; in particolar modo è stato studiato l’andamento temporale della rigidità arteriosa, misurata a livello locale e regionale, con l’obiettivo di fornire informazioni utili circa l’impatto del trattamento svolto durante la pratica clinica, il valore prognostico della rigidità arteriosa, la riproducibilità e le eventuali variazioni dei risultati ottenuti nelle due sedi di valutazione, carotidea e aortica.
A questo scopo sono stati reclutati 50 pazienti ipertesi essenziali afferenti al Centro Regionale dell’Ipertensione della U.O. di Medicina Generale I Universitaria. Questi sono stati sottoposti alla valutazione della rigidità aortica - misurata tramite pulse wave velocity carotido-femorale (cfPWV), utilizzando il sistema SphygmoCor® (Atcor Medical, Sydney) - e della rigidità carotidea - misurata attraverso la valutazione delle variazioni sisto-diastoliche di diametro dell'arteria carotide comune, calcolate automaticamente da immagini B-mode ad alta risoluzione dal programma Carotid Studio (Istituto di Fisiologia Clinica, CNR, Pisa, Italia).
I risultati ottenuti sono stati confrontati con quelli registrati nello stesso paziente in occasione di un antecedente controllo della rigidità arteriosa aortica e carotidea, con un intervallo temporale medio tra le due valutazioni (V0 e V1) di 2.9 ± 0.5 anni.
A V0 l’età media della popolazione in studio era di 54.3 ± 7.8, la durata media della patologia ipertensiva di 8.1 ± 7.3 anni, l’indice di massa corporea (BMI) medio di 28.9 ± 3.4 Kg/m²; due pazienti presentavano pregressi eventi cardiovascolari. Inoltre vi erano 41 uomini e 11 fumatori. Dei 50 pazienti analizzati, 38 erano in trattamento farmacologico con una media di 1.4 ± 1.1 farmaci.
Dopo 2.9 ± 0.5 anni di follow-up, le caratteristiche cliniche dei soggetti sono apparse sostanzialmente invariate, eccetto che per il numero di pazienti in trattamento anti-ipertensivo e il numero medio di farmaci anti-ipertensivi somministrati a ciascun paziente, i quali sono rispettivamente saliti a 49 e 1.7 ± 1.0. Infine, un paziente ha presentato un evento cardiovascolare nel corso del follow-up.
Per quanto riguarda i parametri di rigidità aortica e carotidea, è emerso che nel corso del follow-up 25 pazienti hanno subito un peggioramento di cfPWV e 21 della distensibilità carotidea, valutata come coefficiente di distensibilità (DC).
Le variazioni (Δ) di PWV e di DC si sono mostrate significativamente e inversamente correlate tra loro all’analisi univariata (r=-0.51, p=0.0002). All’analisi multivariata ΔPWV è risultato l’unico fattore predittivo indipendente di ΔDC (r²=0.216, p=0.002), dopo aver considerato età, anni di follow-up, ΔIMT (intima-media thickness, ispessimento medio-intimale), ΔMBP (mean blood pressure, pressione arteriosa media) e Δfarmaci quali fattori di confondimento.
In conclusione è possibile affermare che nel gruppo di pazienti ipertesi essenziali seguiti per 2.9 ± 0.5 anni, le variazioni di rigidità carotidea e aortica procedono parallelamente e in maniera indipendente dai valori pressori e dalle terapie effettuate.
Il lavoro svolto in questa tesi è pertanto incentrato sulla valutazione della rigidità arteriosa in pazienti ipertesi essenziali; in particolar modo è stato studiato l’andamento temporale della rigidità arteriosa, misurata a livello locale e regionale, con l’obiettivo di fornire informazioni utili circa l’impatto del trattamento svolto durante la pratica clinica, il valore prognostico della rigidità arteriosa, la riproducibilità e le eventuali variazioni dei risultati ottenuti nelle due sedi di valutazione, carotidea e aortica.
A questo scopo sono stati reclutati 50 pazienti ipertesi essenziali afferenti al Centro Regionale dell’Ipertensione della U.O. di Medicina Generale I Universitaria. Questi sono stati sottoposti alla valutazione della rigidità aortica - misurata tramite pulse wave velocity carotido-femorale (cfPWV), utilizzando il sistema SphygmoCor® (Atcor Medical, Sydney) - e della rigidità carotidea - misurata attraverso la valutazione delle variazioni sisto-diastoliche di diametro dell'arteria carotide comune, calcolate automaticamente da immagini B-mode ad alta risoluzione dal programma Carotid Studio (Istituto di Fisiologia Clinica, CNR, Pisa, Italia).
I risultati ottenuti sono stati confrontati con quelli registrati nello stesso paziente in occasione di un antecedente controllo della rigidità arteriosa aortica e carotidea, con un intervallo temporale medio tra le due valutazioni (V0 e V1) di 2.9 ± 0.5 anni.
A V0 l’età media della popolazione in studio era di 54.3 ± 7.8, la durata media della patologia ipertensiva di 8.1 ± 7.3 anni, l’indice di massa corporea (BMI) medio di 28.9 ± 3.4 Kg/m²; due pazienti presentavano pregressi eventi cardiovascolari. Inoltre vi erano 41 uomini e 11 fumatori. Dei 50 pazienti analizzati, 38 erano in trattamento farmacologico con una media di 1.4 ± 1.1 farmaci.
Dopo 2.9 ± 0.5 anni di follow-up, le caratteristiche cliniche dei soggetti sono apparse sostanzialmente invariate, eccetto che per il numero di pazienti in trattamento anti-ipertensivo e il numero medio di farmaci anti-ipertensivi somministrati a ciascun paziente, i quali sono rispettivamente saliti a 49 e 1.7 ± 1.0. Infine, un paziente ha presentato un evento cardiovascolare nel corso del follow-up.
Per quanto riguarda i parametri di rigidità aortica e carotidea, è emerso che nel corso del follow-up 25 pazienti hanno subito un peggioramento di cfPWV e 21 della distensibilità carotidea, valutata come coefficiente di distensibilità (DC).
Le variazioni (Δ) di PWV e di DC si sono mostrate significativamente e inversamente correlate tra loro all’analisi univariata (r=-0.51, p=0.0002). All’analisi multivariata ΔPWV è risultato l’unico fattore predittivo indipendente di ΔDC (r²=0.216, p=0.002), dopo aver considerato età, anni di follow-up, ΔIMT (intima-media thickness, ispessimento medio-intimale), ΔMBP (mean blood pressure, pressione arteriosa media) e Δfarmaci quali fattori di confondimento.
In conclusione è possibile affermare che nel gruppo di pazienti ipertesi essenziali seguiti per 2.9 ± 0.5 anni, le variazioni di rigidità carotidea e aortica procedono parallelamente e in maniera indipendente dai valori pressori e dalle terapie effettuate.
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