Tesi etd-03102013-160046 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DERI, SILVIA
URN
etd-03102013-160046
Titolo
I mugnai Tellini e il territorio di Calci
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof.ssa Ulivieri, Denise
Parole chiave
- Calci
- molini
- mulini
- Tellini
Data inizio appello
22/04/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/04/2053
Riassunto
I mugnai Tellini e il territorio di Calci
Calci è un insieme di borghi variamente disposti, posti a circa 10 km a nord est di Pisa. Oggi Calci va assumendo l’aspetto e la funzione di centro residenziale, oasi amena e tranquilla fuori dal convulso ed inquinato ambiente che le sta attorno. Invece fin dall’antichità svolse un ruolo economico fondamentale per le città vicine di Pisa e Livorno: è qui che nacque l’arte della lana e vi si potevano trovare molini per la macinazione dei grani e frantoi per la produzione dell’olio.
La possibilità di uno sviluppo in senso economico del paese era favorita, innanzi tutto, dalla posizione geografica. Calci sorge infatti al centro dell’anfiteatro naturale creato dal Monte Pisano, che prende il nome di Valgraziosa per la sua posizione a solatio in opposizione alla Valle Buia dove si trova Buti. Sulle pendici del Monte Pisano, l’abbondanza di sorgenti perenni, opportunamente incanalate, forniva l’energia idraulica necessaria per muovere le pale dei molini e dei frantoi che sorgevano lungo i suoi torrenti, in particolare lungo il corso del torrente Zambra.
È all’interno di questo fiorente contesto che si inserisce la famiglia Tellini. Mugnai a Calci fin da tempi antichissimi e commercianti in Pisa e Livorno si annoverano tra le più importanti famiglie calcesane, lo attestano sia le numerose proprietà della famiglia sia perché imparentati con altre importanti famiglie non solo calcesane: Pruini, Baroncini, Da Vorno di Lucca, Biscioni, Della Chiostra, Delle Sedie.
Nella documentazione, il cognome Tellini compare solo a partire dagli estimi del 1622. Precedentemente venivano indicati, come spesso avveniva, con il luogo d’origine. Il cognome moderno trova infatti la sua nascita nei registri della Chiesa: l’ufficializzazione dei cognomi, intesi come nome di famiglia tramandato di generazione in generazione, avvenne verso la metà del 1500 quando, a seguito del Concilio di Trento del 1564, fu stabilito che i parroci segnassero nei registri dei battesimi nomi e cognomi dei battezzati per distinguere gli individui tra loro e per evitare matrimoni tra consanguinei.
I Tellini erano proprietari di innumerevoli beni a Calci (terreni, case, mulini e frantoi) e di proprietà a Pisa e Livorno. Fin dall’Ottocento sono inoltre proprietari di una villa a Castelmaggiore di Calci, estremamente rilevante dal punto di vista storico-artistico in quanto sorgerebbe sul sito di quello che fu il Castello Maggiore di Calci: oggi si presenta come una villa cinquecentesca in stile buontalentiano, precedentemente appartenuta alla famiglia dei Pruini, il cui stemma familiare compare ancora sulla facciata.
Cittadini pisani almeno dalla fine del Quattrocento, i Tellini vantano un ramo genealogico antichissimo che può essere redatto tramite i Libri dei Battesimi della Pieve di Calci, le attestazioni di cittadinanza della metà del Settecento e gli estimi.
La famiglia Tellini ha generato illustri personalità che si sono particolarmente distinte sia a in politica a livello locale, sia nel commercio delle farine e dell’olio anche a livello internazionale, tra cui: Vinnoco Tellini (che fonda a Calci l’omonima ditta per la macinazione dei grani e la frangitura delle olive), i figli Natale e Gaetano (primo sindaco di Calci e vincitore di innumerevoli premi per le farine e l’olio ad esposizioni nazionali e internazionali in Francia, Inghilterra e America) che proseguirono l’attività del padre introducendo nuove tecnologie nei loro stabilimenti e la macinatura dello zolfo a Calci. In più il nipote Vinnoco di Natale Tellini fu il primo a trasferirsi stabilmente a Livorno ed esportava olio Tellini a livello internazionale.
Nell’ultimo quarto del XIX secolo Calci raggiunse il massimo del suo sviluppo economico e demografico, ma nell’ultimo decennio cominciarono a manifestarsi i primi sintomi del declino. Pare che la crisi cominciò con sette anni di scarsissimi raccolti d’olio che portò al crollo economico di molte famiglie che avevano fatto della olivicoltura la propria fonte di sostentamento. Una generale crisi di produttività fu sofferta anche dall’attività molitoria e dalle arti minori: all’inizio del Novecento giunse a Calci l’elettricità, che soppiantò l’uso dell’acqua come forza per il movimento della ruota idraulica. L’avvento delle macchine a vapore prima, e di quelle mosse dall’elettricità poi, segnò la fine del produttivo e rigoglioso sistema molitorio calcesano.
Calci è un insieme di borghi variamente disposti, posti a circa 10 km a nord est di Pisa. Oggi Calci va assumendo l’aspetto e la funzione di centro residenziale, oasi amena e tranquilla fuori dal convulso ed inquinato ambiente che le sta attorno. Invece fin dall’antichità svolse un ruolo economico fondamentale per le città vicine di Pisa e Livorno: è qui che nacque l’arte della lana e vi si potevano trovare molini per la macinazione dei grani e frantoi per la produzione dell’olio.
La possibilità di uno sviluppo in senso economico del paese era favorita, innanzi tutto, dalla posizione geografica. Calci sorge infatti al centro dell’anfiteatro naturale creato dal Monte Pisano, che prende il nome di Valgraziosa per la sua posizione a solatio in opposizione alla Valle Buia dove si trova Buti. Sulle pendici del Monte Pisano, l’abbondanza di sorgenti perenni, opportunamente incanalate, forniva l’energia idraulica necessaria per muovere le pale dei molini e dei frantoi che sorgevano lungo i suoi torrenti, in particolare lungo il corso del torrente Zambra.
È all’interno di questo fiorente contesto che si inserisce la famiglia Tellini. Mugnai a Calci fin da tempi antichissimi e commercianti in Pisa e Livorno si annoverano tra le più importanti famiglie calcesane, lo attestano sia le numerose proprietà della famiglia sia perché imparentati con altre importanti famiglie non solo calcesane: Pruini, Baroncini, Da Vorno di Lucca, Biscioni, Della Chiostra, Delle Sedie.
Nella documentazione, il cognome Tellini compare solo a partire dagli estimi del 1622. Precedentemente venivano indicati, come spesso avveniva, con il luogo d’origine. Il cognome moderno trova infatti la sua nascita nei registri della Chiesa: l’ufficializzazione dei cognomi, intesi come nome di famiglia tramandato di generazione in generazione, avvenne verso la metà del 1500 quando, a seguito del Concilio di Trento del 1564, fu stabilito che i parroci segnassero nei registri dei battesimi nomi e cognomi dei battezzati per distinguere gli individui tra loro e per evitare matrimoni tra consanguinei.
I Tellini erano proprietari di innumerevoli beni a Calci (terreni, case, mulini e frantoi) e di proprietà a Pisa e Livorno. Fin dall’Ottocento sono inoltre proprietari di una villa a Castelmaggiore di Calci, estremamente rilevante dal punto di vista storico-artistico in quanto sorgerebbe sul sito di quello che fu il Castello Maggiore di Calci: oggi si presenta come una villa cinquecentesca in stile buontalentiano, precedentemente appartenuta alla famiglia dei Pruini, il cui stemma familiare compare ancora sulla facciata.
Cittadini pisani almeno dalla fine del Quattrocento, i Tellini vantano un ramo genealogico antichissimo che può essere redatto tramite i Libri dei Battesimi della Pieve di Calci, le attestazioni di cittadinanza della metà del Settecento e gli estimi.
La famiglia Tellini ha generato illustri personalità che si sono particolarmente distinte sia a in politica a livello locale, sia nel commercio delle farine e dell’olio anche a livello internazionale, tra cui: Vinnoco Tellini (che fonda a Calci l’omonima ditta per la macinazione dei grani e la frangitura delle olive), i figli Natale e Gaetano (primo sindaco di Calci e vincitore di innumerevoli premi per le farine e l’olio ad esposizioni nazionali e internazionali in Francia, Inghilterra e America) che proseguirono l’attività del padre introducendo nuove tecnologie nei loro stabilimenti e la macinatura dello zolfo a Calci. In più il nipote Vinnoco di Natale Tellini fu il primo a trasferirsi stabilmente a Livorno ed esportava olio Tellini a livello internazionale.
Nell’ultimo quarto del XIX secolo Calci raggiunse il massimo del suo sviluppo economico e demografico, ma nell’ultimo decennio cominciarono a manifestarsi i primi sintomi del declino. Pare che la crisi cominciò con sette anni di scarsissimi raccolti d’olio che portò al crollo economico di molte famiglie che avevano fatto della olivicoltura la propria fonte di sostentamento. Una generale crisi di produttività fu sofferta anche dall’attività molitoria e dalle arti minori: all’inizio del Novecento giunse a Calci l’elettricità, che soppiantò l’uso dell’acqua come forza per il movimento della ruota idraulica. L’avvento delle macchine a vapore prima, e di quelle mosse dall’elettricità poi, segnò la fine del produttivo e rigoglioso sistema molitorio calcesano.
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