Tesi etd-03102008-154701 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
MENICUCCI, DANILO
URN
etd-03102008-154701
Titolo
Ruolo dell'asse tiroideo nella modulazione di funzioni cognitive ed emotive:
studio delle modificazioni neuropsicologiche, comportamentali e autonomiche in soggetti con ipotiroidismo subclinico
Settore scientifico disciplinare
BIO/09
Corso di studi
NEUROSCIENZE DI BASE E DELLO SVILUPPO
Relatori
Relatore Prof. Ghelarducci, Brunello
Relatore Dott. Gemignani, Angelo
Relatore Dott. Comparini, Alessandro
Relatore Dott. Gemignani, Angelo
Relatore Dott. Comparini, Alessandro
Parole chiave
- assesso neurovegetativo
- complessità cerebrale
- EEG
- emozioni
- funzioni cognitive
- ipotiroidismo subclinico
- ormoni tiroidei
- segnali biomedici
- SHYPO
- uomo
Data inizio appello
18/04/2008
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
18/04/2048
Riassunto
Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di valutare la modulazione svolta dall’asse tiroideo sull’assetto emotivo, sulle funzioni cognitive e sull’attività autonomica e comportamentale nell’uomo. A questo riguardo è stato utilizzato come modello sperimentale l’ipotiroidismo subclinico (SHYPO), una condizione preclinica caratterizzata esclusivamente da alterazioni del Thyroid Stimulating Hormone (TSH) e da normali valori plasmatici degli ormoni tiroidei.
Per ogni soggetto studiato (SHYPO e eutiroidei) sono stati valutati, mediante scale psicometriche, l’assetto emotivo e le funzioni cognitive e, mediante EEG, ECG, respirogramma e resistenza cutanea, l’attività elettrica cerebrale e l’uscita neurovegetativa in condizioni di minima stimolazione sensoriale. Inoltre, al fine di evocare in modo riproducibile e maggiormente controllato una serie di risposte centrali e periferiche legate all’aumento del carico cognitivo e dello stress emotivo, i soggetti sono stati sottoposti a stimolazioni visive dinamiche (video clip) distinte per il contenuto cognitivo ed emotivo.
Lo studio del ruolo dell'asse tiroideo nella modulazione di funzioni cognitive ed emotive è stato affrontato secondo un approccio integrato che ha previsto l’estrazione di un’ampia serie di misure dai segnali fisiologici acquisiti. A partire da questa caratterizzazione multiparametrica di ciascun soggetto, sono state portate a termine una serie di valutazioni volte ad evidenziare non solo le misure che sono significativamente associabili alla condizione SHYPO, ma anche le relazioni esistenti tra le misure effettuate e l’assetto ormonale individuale.
Questa alterazione ormonale, sia in condizioni basali che in condizione di stimolazione, ha indotto pattern cognitivi, emotivi, neurovegetativi e comportamentali che distinguono i soggetti SHYPO dai controlli eutiroidei. I soggetti SHYPO hanno, infatti, presentato alcune performance cognitive migliori associate ad un incremento di un particolare tratto d’ansia non di natura clinica. Questo aspetto si associa ad una peculiare risposta autonomica e comportamentale in condizioni di stimolazione emotiva, con incremento delle frequenze rapide beta-gamma ed una loro maggiore frontalizzazione e lateralizzazione destra.
I soggetti SHYPO esaminati, caratterizzati da giovane età, recente insorgenza di SHYPO e livello di TSH borderline, possano essere collocati sulla fase ascendente di un’ipotetica curva, in cui il peculiare assetto ormonale tende a migliorare alcune performance cognitive grazie agli effetti benefici del livello di eustress: ciò ricorda la curva di Yerkes-Dodson, che descrive la relazione tra livelli d’ansia e performace cognitiva. Da un punto di vista prettamente euristico si può ipotizzare che il perdurare di SHYPO, associato o meno a ulteriori incrementi dei livelli di TSH, possa condurre verso il passaggio nella fase discendente della curva, caratterizzata da quelle alterazioni emotive, cardiovascolari e comportamentali che si ritrovano in alcuni studi della letteratura SHYPO e nell’ipotiroidismo clinico.
Dal punto di vista metodologico, questo studio, infine, si pone come ricerca pilota in cui un approccio psicofisiologico multiparametrico (stimolazione mediante strumenti audiovisivi, registrazione integrata di variabili neuropsicologiche, autonomiche e comportamentali) possa essere utilizzato in ambito clinico. L’importanza di quest’integrazione tra ricerca di base e clinica diventa rilevante nella presente condizione sperimentale per la quale ancora oggi in letteratura si discute se SHYPO sia da considerarsi una condizione patologica, e quindi da trattare, oppure uno stato con sintomatologia sottosoglia il cui trattamento si rende necessario dopo l’instaurarsi di una vera e propria ipofunzione tiroidea.
Alla stessa stregua, in campo clinico (medico/psicologico) anche molte altre condizioni borderline, prive di manifestazioni cliniche definite, potrebbero, infine, beneficiare di un simile approccio integrato che contribuirebbe all’identificazione di indici predittivi di rischio di evoluzione patologica conclamata.
Per ogni soggetto studiato (SHYPO e eutiroidei) sono stati valutati, mediante scale psicometriche, l’assetto emotivo e le funzioni cognitive e, mediante EEG, ECG, respirogramma e resistenza cutanea, l’attività elettrica cerebrale e l’uscita neurovegetativa in condizioni di minima stimolazione sensoriale. Inoltre, al fine di evocare in modo riproducibile e maggiormente controllato una serie di risposte centrali e periferiche legate all’aumento del carico cognitivo e dello stress emotivo, i soggetti sono stati sottoposti a stimolazioni visive dinamiche (video clip) distinte per il contenuto cognitivo ed emotivo.
Lo studio del ruolo dell'asse tiroideo nella modulazione di funzioni cognitive ed emotive è stato affrontato secondo un approccio integrato che ha previsto l’estrazione di un’ampia serie di misure dai segnali fisiologici acquisiti. A partire da questa caratterizzazione multiparametrica di ciascun soggetto, sono state portate a termine una serie di valutazioni volte ad evidenziare non solo le misure che sono significativamente associabili alla condizione SHYPO, ma anche le relazioni esistenti tra le misure effettuate e l’assetto ormonale individuale.
Questa alterazione ormonale, sia in condizioni basali che in condizione di stimolazione, ha indotto pattern cognitivi, emotivi, neurovegetativi e comportamentali che distinguono i soggetti SHYPO dai controlli eutiroidei. I soggetti SHYPO hanno, infatti, presentato alcune performance cognitive migliori associate ad un incremento di un particolare tratto d’ansia non di natura clinica. Questo aspetto si associa ad una peculiare risposta autonomica e comportamentale in condizioni di stimolazione emotiva, con incremento delle frequenze rapide beta-gamma ed una loro maggiore frontalizzazione e lateralizzazione destra.
I soggetti SHYPO esaminati, caratterizzati da giovane età, recente insorgenza di SHYPO e livello di TSH borderline, possano essere collocati sulla fase ascendente di un’ipotetica curva, in cui il peculiare assetto ormonale tende a migliorare alcune performance cognitive grazie agli effetti benefici del livello di eustress: ciò ricorda la curva di Yerkes-Dodson, che descrive la relazione tra livelli d’ansia e performace cognitiva. Da un punto di vista prettamente euristico si può ipotizzare che il perdurare di SHYPO, associato o meno a ulteriori incrementi dei livelli di TSH, possa condurre verso il passaggio nella fase discendente della curva, caratterizzata da quelle alterazioni emotive, cardiovascolari e comportamentali che si ritrovano in alcuni studi della letteratura SHYPO e nell’ipotiroidismo clinico.
Dal punto di vista metodologico, questo studio, infine, si pone come ricerca pilota in cui un approccio psicofisiologico multiparametrico (stimolazione mediante strumenti audiovisivi, registrazione integrata di variabili neuropsicologiche, autonomiche e comportamentali) possa essere utilizzato in ambito clinico. L’importanza di quest’integrazione tra ricerca di base e clinica diventa rilevante nella presente condizione sperimentale per la quale ancora oggi in letteratura si discute se SHYPO sia da considerarsi una condizione patologica, e quindi da trattare, oppure uno stato con sintomatologia sottosoglia il cui trattamento si rende necessario dopo l’instaurarsi di una vera e propria ipofunzione tiroidea.
Alla stessa stregua, in campo clinico (medico/psicologico) anche molte altre condizioni borderline, prive di manifestazioni cliniche definite, potrebbero, infine, beneficiare di un simile approccio integrato che contribuirebbe all’identificazione di indici predittivi di rischio di evoluzione patologica conclamata.
File
Nome file | Dimensione |
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frontespizio.pdf | 141.47 Kb |
indice_tesi.pdf | 62.38 Kb |
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