Tesi etd-03092022-183059 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CUSATO, DAVIDE ANGELO
URN
etd-03092022-183059
Titolo
Delocalizzazioni e mercato del lavoro nel contesto della globalizzazione
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. D'Ascola, Simone
Parole chiave
- delocalizzazioni
- globalizzazione
- tutele dei lavoratori
Data inizio appello
28/03/2022
Consultabilità
Completa
Riassunto
Oggi viviamo in un mondo sempre più interdipendente e complesso. Siamo in presenza di un profondo processo di globalizzazione, che ha portato ad una ridefinizione delle logiche economiche, trasformando sensibilmente la realtà sociale e le relazioni tra istituzioni, imprese e lavoratori.
Tale fenomeno, attraverso un ampio processo di integrazione dell’economia, della finanza, della cultura, del diritto e della società, ha condotto ad una condizione nella quale le diverse realtà particolari si sono compresse in un’unica realtà sociale, che porta eventi locali ad avere effetti anche globali.
In quanto processo di crescente interdipendenza tra realtà un tempo distinte e che oggi sono, a più livelli, connesse, la globalizzazione dovrebbe portare a sviluppare nuovi approcci di pensiero, con particolare riguardo alla scienza politica ed allo studio delle dinamiche sociali ed istituzionali.
Assieme alla crisi economica e finanziaria, la globalizzazione, sta quindi portando sfide sempre maggiori alle imprese ed ai cittadini, soprattutto occidentali. Mentre la globalizzazione spinge, con sempre maggiore forza, gli Stati nazionali verso livelli di integrazione inediti, le Governance internazionali e nazionali dovrebbero puntare ad analizzare non solo nuove teorie delle relazioni internazionali, ma focalizzarsi anche sugli effetti che tale processo comporta in relazione ai diversi contesti sociali che ne scaturiscono.
A tal fine questa tesi, si propone di esaminare il tema della globalizzazione alla luce dei diversificati processi di governance che da decenni ormai caratterizzano i sistemi economici mondiali.
Filo conduttore della tematica in esame, saranno i riferimenti attinenti alle conseguenze che essa ha prodotto nel mondo del lavoro, sia dal punto di vista delle condizioni del lavoratore, degli interventi normativi nazionali ed internazionali, nonché delle scelte imprenditoriali rivolte a determinare ed accrescere il fenomeno della delocalizzazione.
Nello specifico, l’analisi del fenomeno della globalizzazione risulta essere prioritario rispetto al processo economico di delocalizzazione delle imprese, inteso quest’ultimo come fenomeno caratterizzante l’economia mondiale dagli anni ’60 e tuttora in pieno sviluppo.
Dall’analisi dei comportamenti aziendali, risulta infatti che oggi le grandi multinazionali tendono a ridurre sempre più il loro grado di integrazione di tipo verticale organizzandosi invece in forme dislocate di impresa che danno luogo a fenomeni di offshoring e outsourcing all’interno dei circuiti di produzione.
Come descritto nel corso della trattazione, la delocalizzazione rappresenta l’organizzazione della produzione dislocata in regioni differenti rispetto a quelle di origine a discapito dei lavoratori che si trovano a competere con offerte di lavoro provenienti da mercati esteri più convenienti e funzionali al chiaro sfruttamento di manodopera malpagata.
In particolare, il processo di delocalizzazione presenta aspetti vantaggiosi per le imprese ma sconvenienti per i livelli di occupazione interna a causa della disparità tra alcuni Stati Europei ed extraeuropei, in termini di forza lavoro, infrastrutture e sistemi fiscali che rendono più appetibile il trasferimento verso tali Paesi.
Al fine di arginarne il fenomeno, i governi hanno cercato, nel tempo, di porre in essere alcuni strumenti a tutela dell’economia interna tanto a livello europeo quanto a livello nazionale. A questo proposito, nel corso della trattazione si analizzerà il sistema messo in atto dal Fondo Europeo di Adeguamento alla Globalizzazione (FEG), la L. 9 agosto 2018, n. 96 conosciuta come Decreto Dignità, la L. 30 Dicembre 2021, n. 234 ed il caso specifico riguardante l’azienda GKN in termini di licenziamento e tutela dei lavoratori.
Tale fenomeno, attraverso un ampio processo di integrazione dell’economia, della finanza, della cultura, del diritto e della società, ha condotto ad una condizione nella quale le diverse realtà particolari si sono compresse in un’unica realtà sociale, che porta eventi locali ad avere effetti anche globali.
In quanto processo di crescente interdipendenza tra realtà un tempo distinte e che oggi sono, a più livelli, connesse, la globalizzazione dovrebbe portare a sviluppare nuovi approcci di pensiero, con particolare riguardo alla scienza politica ed allo studio delle dinamiche sociali ed istituzionali.
Assieme alla crisi economica e finanziaria, la globalizzazione, sta quindi portando sfide sempre maggiori alle imprese ed ai cittadini, soprattutto occidentali. Mentre la globalizzazione spinge, con sempre maggiore forza, gli Stati nazionali verso livelli di integrazione inediti, le Governance internazionali e nazionali dovrebbero puntare ad analizzare non solo nuove teorie delle relazioni internazionali, ma focalizzarsi anche sugli effetti che tale processo comporta in relazione ai diversi contesti sociali che ne scaturiscono.
A tal fine questa tesi, si propone di esaminare il tema della globalizzazione alla luce dei diversificati processi di governance che da decenni ormai caratterizzano i sistemi economici mondiali.
Filo conduttore della tematica in esame, saranno i riferimenti attinenti alle conseguenze che essa ha prodotto nel mondo del lavoro, sia dal punto di vista delle condizioni del lavoratore, degli interventi normativi nazionali ed internazionali, nonché delle scelte imprenditoriali rivolte a determinare ed accrescere il fenomeno della delocalizzazione.
Nello specifico, l’analisi del fenomeno della globalizzazione risulta essere prioritario rispetto al processo economico di delocalizzazione delle imprese, inteso quest’ultimo come fenomeno caratterizzante l’economia mondiale dagli anni ’60 e tuttora in pieno sviluppo.
Dall’analisi dei comportamenti aziendali, risulta infatti che oggi le grandi multinazionali tendono a ridurre sempre più il loro grado di integrazione di tipo verticale organizzandosi invece in forme dislocate di impresa che danno luogo a fenomeni di offshoring e outsourcing all’interno dei circuiti di produzione.
Come descritto nel corso della trattazione, la delocalizzazione rappresenta l’organizzazione della produzione dislocata in regioni differenti rispetto a quelle di origine a discapito dei lavoratori che si trovano a competere con offerte di lavoro provenienti da mercati esteri più convenienti e funzionali al chiaro sfruttamento di manodopera malpagata.
In particolare, il processo di delocalizzazione presenta aspetti vantaggiosi per le imprese ma sconvenienti per i livelli di occupazione interna a causa della disparità tra alcuni Stati Europei ed extraeuropei, in termini di forza lavoro, infrastrutture e sistemi fiscali che rendono più appetibile il trasferimento verso tali Paesi.
Al fine di arginarne il fenomeno, i governi hanno cercato, nel tempo, di porre in essere alcuni strumenti a tutela dell’economia interna tanto a livello europeo quanto a livello nazionale. A questo proposito, nel corso della trattazione si analizzerà il sistema messo in atto dal Fondo Europeo di Adeguamento alla Globalizzazione (FEG), la L. 9 agosto 2018, n. 96 conosciuta come Decreto Dignità, la L. 30 Dicembre 2021, n. 234 ed il caso specifico riguardante l’azienda GKN in termini di licenziamento e tutela dei lavoratori.
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