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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03092021-111118


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PRIMOSA, MICHELE
URN
etd-03092021-111118
Titolo
Il carcinoma della tiroide nei bambini sporadico vs radioindotto: aspetti epidemiologici, anatomo-clinici, prognostici e terapeutici.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Spinelli, Claudio
Parole chiave
  • Chernobyl
  • diagnosis
  • epidemiology
  • histology
  • pediatric
  • radiation
  • sporadic
  • surgery
  • thyroid cancer
Data inizio appello
13/04/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/04/2061
Riassunto
Questo studio ha come obiettivo quello di descrivere le similitudini e le diversità del tumore tiroideo nei bambini sporadico vs radio-indotto, analizzando gli aspetti epidemiologici, le caratteristiche anatomo-cliniche, la prognosi e l’approccio terapeutico. Le informazioni, tratte dalla letteratura scientifica, illustrano come gli incidenti nucleari (Chernobyl, Fukushima), l’esposizione a radiazioni ionizzanti a scopi terapeutici, e alcuni bias metodologici in termini diagnostici (es. overdiagnosi) abbiano influito sull’incidenza di questi tumori (nella forma differenziata– prevalentemente l’istotipo papillare-), che risulta aumentata negli anni che vanno dal 1991 al 2020. Questo non esclude il possibile coinvolgimento di altri fattori di rischio, quali l’obesità, gli ormoni e gli interferenti endocrini, che potrebbero aver determinato un aumento dei casi “sporadici” (in accordo con una maggior frequenza di casi nel genere femminile). Inoltre, nonostante i tumori tiroidei differenziati pediatrici (sia quelli sporadici che radio-indotti), abbiano una sopravvivenza che si aggira intorno al 98-99% in seguito ad un trattamento di tiroidectomia (+ linfadenectomia, + terapia sistemica a seconda dei casi), vista l’elevata incidenza di complicanze post-operatorie (ipocalcemia, lesione del nervo laringeo ricorrente), è opportuno redigere delle linee guida europee che ne consentano una diagnosi precoce, e un approccio meno invasivo.
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