Tesi etd-03082022-213026 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MINGOIA, VITTORIA
URN
etd-03082022-213026
Titolo
Le persone senza dimora in Italia. Nuovi profili, modelli di intervento integrati e criticità tra pandemia e innovazione sociale a Livorno
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Tomei, Gabriele
Parole chiave
- diritti
- homeless
- homelessness
- housing first
- integrazione
- marginalità
- pandemia
- persone senza dimora
- povertà
Data inizio appello
28/03/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Fare luce sul fenomeno dell’homelessness significa riconoscere dignità e diritti fondamentali a porzioni consistenti di popolazione presenti in ogni società: nel 2019, la Quarta Panoramica sull’esclusione abitativa in Europa rivelava che le persone senza dimora erano almeno 700.000 (Fondation Abbé Pierre - FEANTSA) di cui 50.724 proprio in Italia, secondo la rilevazione nazionale condotta da ISTAT nel 2014.
Obiettivo dell’elaborato è pertanto, in primo luogo, quello di definire chi siano le persone senza dimora in Italia, ricostruendo le complessità dei percorsi biografici che conducono alla condizione di homeless, con l’obiettivo di fornire una panoramica di un fenomeno eterogeneo e multiforme, nonché di estrapolarne alcuni profili in un’ottica diacronica, volta ad indagare come si sia modificata la loro composizione nel tempo. Ciò, a partire dall’analisi dei dati provenienti dalle indagini nazionali sulle persone senza dimora, con un’attenzione particolare alle nuove povertà e ai nuovi rischi sociali che possono indurre, in tale condizione, anche categorie di persone ulteriori rispetto all’immaginario comune (si pensi ai nuclei familiari con minori e ai giovani), dunque all’impatto della pandemia da Covid-19 su tale fenomeno.
Successivamente, il secondo capitolo si propone di analizzare, in chiave evolutiva, il quadro di policy teso al contrasto del fenomeno, passando dai modelli più tradizionali (Staircase approach) a quelli più innovativi (Housing first e Housing led), mettendone a fuoco caratteristiche e limiti di intervento. Il capitolo include inoltre nel suo raggio di osservazione le politiche di sostegno al reddito, in grado di agire in funzione di supporto nei confronti della popolazione senza dimora, considerata la stretta e frequente interconnessione tra homelessness e povertà estrema. Uno spazio è stato riservato ai meccanismi di integrazione delle persone senza dimora, nonché all’esposizione di principi innovativi di intervento dei quali si intende sostenere le potenzialità, inerenti ad un’offerta di servizi coprogettata con l’utenza beneficiaria, capace di favorire processi di empowerment, autonomia e capacità di autodeterminazione.
A seguire, il terzo capitolo si inoltra a pieno titolo nell’ambito dell’integrazione sociosanitaria, con uno sguardo ai principali strumenti di programmazione e ai determinanti sociali della salute, nel tentativo di individuare rischi e implicazioni per le condizioni di salute delle persone senza dimora (le quali assumono, nell’attuale periodo storico, rinnovata centralità). Ciò, al fine di valorizzare l’adozione di un modello di intervento integrato, ponendo attenzione alle “zone grigie” d’intervento e al raccordo tra i diversi servizi, dunque alle soluzioni messe a punto da questi nel corso della pandemia, in risposta alle misure di sicurezza imposte dal governo nazionale.
Infine, nel quarto ed ultimo capitolo si espongono i risultati di un’indagine qualitativa volta ad osservare alcune aree tematiche sensibili – emerse dall’analisi della precedente letteratura – entro pratiche e modelli di intervento caratterizzanti la realtà locale di Livorno, le quali si identificano nella necessità di una presa in carico precoce della persona senza dimora, nel grado di integrazione tra attori e servizi coinvolti in tale pratica e nella presenza di forme di coinvolgimento attivo dell’utenza nei processi di progettazione ed erogazione dei servizi loro dedicati. Tali aree sono state esplorate mediante interviste semi-strutturate, sottoposte a figure di riferimento nel sistema di contrasto all’homelessness livornese. L’obiettivo è stato quello di fornire spunti di riflessione a sostegno di processi di implementazione degli interventi efficaci ed efficienti, nel tentativo di avvalorare pratiche sociali innovative volte a garantire il diritto all’abitare, il quale, pur non sancito in quanto diritto soggettivo assoluto dalla Costituzione italiana si rivela precondizione fondamentale al godimento di ulteriori diritti, dimostrandosi un obiettivo irrinunciabile per una società realmente inclusiva, solidale e più equa, che agisca in direzione di quel traguardo “HomelessZero”, avanzato nel 2016 dall’omonima campagna promossa dalla Federazione Italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora.
Obiettivo dell’elaborato è pertanto, in primo luogo, quello di definire chi siano le persone senza dimora in Italia, ricostruendo le complessità dei percorsi biografici che conducono alla condizione di homeless, con l’obiettivo di fornire una panoramica di un fenomeno eterogeneo e multiforme, nonché di estrapolarne alcuni profili in un’ottica diacronica, volta ad indagare come si sia modificata la loro composizione nel tempo. Ciò, a partire dall’analisi dei dati provenienti dalle indagini nazionali sulle persone senza dimora, con un’attenzione particolare alle nuove povertà e ai nuovi rischi sociali che possono indurre, in tale condizione, anche categorie di persone ulteriori rispetto all’immaginario comune (si pensi ai nuclei familiari con minori e ai giovani), dunque all’impatto della pandemia da Covid-19 su tale fenomeno.
Successivamente, il secondo capitolo si propone di analizzare, in chiave evolutiva, il quadro di policy teso al contrasto del fenomeno, passando dai modelli più tradizionali (Staircase approach) a quelli più innovativi (Housing first e Housing led), mettendone a fuoco caratteristiche e limiti di intervento. Il capitolo include inoltre nel suo raggio di osservazione le politiche di sostegno al reddito, in grado di agire in funzione di supporto nei confronti della popolazione senza dimora, considerata la stretta e frequente interconnessione tra homelessness e povertà estrema. Uno spazio è stato riservato ai meccanismi di integrazione delle persone senza dimora, nonché all’esposizione di principi innovativi di intervento dei quali si intende sostenere le potenzialità, inerenti ad un’offerta di servizi coprogettata con l’utenza beneficiaria, capace di favorire processi di empowerment, autonomia e capacità di autodeterminazione.
A seguire, il terzo capitolo si inoltra a pieno titolo nell’ambito dell’integrazione sociosanitaria, con uno sguardo ai principali strumenti di programmazione e ai determinanti sociali della salute, nel tentativo di individuare rischi e implicazioni per le condizioni di salute delle persone senza dimora (le quali assumono, nell’attuale periodo storico, rinnovata centralità). Ciò, al fine di valorizzare l’adozione di un modello di intervento integrato, ponendo attenzione alle “zone grigie” d’intervento e al raccordo tra i diversi servizi, dunque alle soluzioni messe a punto da questi nel corso della pandemia, in risposta alle misure di sicurezza imposte dal governo nazionale.
Infine, nel quarto ed ultimo capitolo si espongono i risultati di un’indagine qualitativa volta ad osservare alcune aree tematiche sensibili – emerse dall’analisi della precedente letteratura – entro pratiche e modelli di intervento caratterizzanti la realtà locale di Livorno, le quali si identificano nella necessità di una presa in carico precoce della persona senza dimora, nel grado di integrazione tra attori e servizi coinvolti in tale pratica e nella presenza di forme di coinvolgimento attivo dell’utenza nei processi di progettazione ed erogazione dei servizi loro dedicati. Tali aree sono state esplorate mediante interviste semi-strutturate, sottoposte a figure di riferimento nel sistema di contrasto all’homelessness livornese. L’obiettivo è stato quello di fornire spunti di riflessione a sostegno di processi di implementazione degli interventi efficaci ed efficienti, nel tentativo di avvalorare pratiche sociali innovative volte a garantire il diritto all’abitare, il quale, pur non sancito in quanto diritto soggettivo assoluto dalla Costituzione italiana si rivela precondizione fondamentale al godimento di ulteriori diritti, dimostrandosi un obiettivo irrinunciabile per una società realmente inclusiva, solidale e più equa, che agisca in direzione di quel traguardo “HomelessZero”, avanzato nel 2016 dall’omonima campagna promossa dalla Federazione Italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi non consultabile. |