Tesi etd-03062021-115524 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MARINARI, SIMONE
URN
etd-03062021-115524
Titolo
Intermediazione mobiliare e gestione dei conflitti d'interesse
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Pinto, Vincenzo
Parole chiave
- Apparato rimediale
- Conflitto di interessi
- Intermediazione finanziaria
- Product governance governo dei prodotti
Data inizio appello
29/03/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/03/2061
Riassunto
Il presente lavoro si propone di esaminare la disciplina sul conflitto di interessi nel settore dell’intermediazione finanziaria, da sempre oggetto di un vivace dibattito che vede coinvolti la giurisprudenza da un lato ed una pluralità di indirizzi dottrinali contrastanti dall’altro.
Sull’assunto che l’asimmetria informativa da sempre caratterizzante il rapporto d’intermediazione finanziaria sia foriera di condotte opportunistiche, nel primo capitolo è stato analizzato il processo evolutivo cui ha preso parte la disciplina sul conflitto d’interesse, a partire dalle disposizioni presenti nella legge sim del 1991 per poi procedere con il paradigma che per primo ha procedimentalizzato tale situazione patologica.
Così ricostruito il processo evolutivo, l’indagine si è spostata sui presidi di product governance operanti tanto in fase di progettazione quanto in fase di distribuzione dei prodotti finanziari, al solo scopo di scongiurare in il rischio legato alla vendita di titoli inadeguati alle caratteristiche degli investitori (c.d. mis-selling); presidi che, dal canto loro, anticipando la tutela dell’investitore, permettono di vagliare i rischi connessi alla struttura dello strumento, in modo da neutralizzare a monte problemi legati a situazioni di conflitto.
Da ultimo, si è dato conto della disciplina sul conflitto di interessi da un punto di vista squisitamente giuridico. In particolare, atteso il rischio che un servizio di investimento potesse dar luogo, nonostante i vari presidi, ad un comportamento sleale dell’intermediario, è stato analizzato l’apparato rimediale a disposizione dell’investitore, specie dopo l’intervento “risolutivo” delle Sezioni Unite della Cassazione del 19 dicembre 2007 nn. 26724 e 26725.
Sull’assunto che l’asimmetria informativa da sempre caratterizzante il rapporto d’intermediazione finanziaria sia foriera di condotte opportunistiche, nel primo capitolo è stato analizzato il processo evolutivo cui ha preso parte la disciplina sul conflitto d’interesse, a partire dalle disposizioni presenti nella legge sim del 1991 per poi procedere con il paradigma che per primo ha procedimentalizzato tale situazione patologica.
Così ricostruito il processo evolutivo, l’indagine si è spostata sui presidi di product governance operanti tanto in fase di progettazione quanto in fase di distribuzione dei prodotti finanziari, al solo scopo di scongiurare in il rischio legato alla vendita di titoli inadeguati alle caratteristiche degli investitori (c.d. mis-selling); presidi che, dal canto loro, anticipando la tutela dell’investitore, permettono di vagliare i rischi connessi alla struttura dello strumento, in modo da neutralizzare a monte problemi legati a situazioni di conflitto.
Da ultimo, si è dato conto della disciplina sul conflitto di interessi da un punto di vista squisitamente giuridico. In particolare, atteso il rischio che un servizio di investimento potesse dar luogo, nonostante i vari presidi, ad un comportamento sleale dell’intermediario, è stato analizzato l’apparato rimediale a disposizione dell’investitore, specie dopo l’intervento “risolutivo” delle Sezioni Unite della Cassazione del 19 dicembre 2007 nn. 26724 e 26725.
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