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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03052019-132109


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (6 anni)
Autore
FANTACCI, RITA
URN
etd-03052019-132109
Titolo
Laparoscopia nel trattamento chirurgico delle ulcere peptiche perforate: fattori predittivi di conversione
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
CHIRURGIA GENERALE
Relatori
relatore Prof. Chiarugi, Massimo
Parole chiave
  • chirurgia
  • conversione laparotomica
  • laparoscopia
  • ulcera peptica perforata
Data inizio appello
22/03/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’ulcera peptica perforata è la più comune indicazione per la chirurgia d’urgenza gastrica ed è associata a morbidità e mortalità elevate. L’outcome può essere migliorato utilizzando un approccio laparoscopico, ma non c’è unanimità sul prevalere dei benefici o degli svantaggi nella riparazione laparoscopica della PPU. Abbiamo revisionato le cartelle cliniche di 160 pazienti che sono stati sottoposti ad intervento chirurgico per PPU nel periodo 2002-2018. È stata proposta ed applicata una politica “laparoscopy-fist” a 93 pazienti, 55 maschi e 38 femmine, con età media di 58 anni(±19). I principali criteri di esclusione utilizzati erano: stato di shock all’ammissione, severe comorbidità cardiorespiratorie e precedente intervento di chirurgia addominale maggiore. Il valore medio di Mannheim Peritonitis Index (MPI) era di 18 (±6.5) e la dimensione media dell’ulcera era di 11mm (±9.8). L’intervento è stato completato per via laparoscopica in 66 pazienti (71%) e comprendeva lisi di aderenze, lavaggio peritoneale, raffia della perforazione ed omentopessi. La conversione laparotomica è stata necessaria in 27 pazienti (29%). L’età (66.77±14 anni vs 55.75±19.93 anni; p=0.010), il valore di MPI (22±6.67 vs 19±5.51; p=0.049) e le dimensioni dell’ulcera (19.3±9.8mm vs 6.8±3.9mm; p<0.0001) erano significativamente più alti nel gruppo dei pazienti convertiti. Tra i pazienti in cui la procedura è stata completata in laparoscopia nessuna ulcera aveva una localizzazione posteriore, al contrario, nel gruppo dei soggetti convertiti, si è riscontrata una localizzazione posteriore nel 22% delle ulcere duodenali e nel 14% di quelle gastriche (p<0.0001). Nel gruppo laparoscopico la durata media dell’intervento è stata di 87±28 minuti (vs 174±87.7 minuti; p<0.0001). Le complicanze post-operatorie (52% vs 20%; p=0.002) e la mortalità (19% vs 4%; p=0.024) sono risultate più frequenti nel gruppo dei convertiti.
In base alla nostra esperienza possiamo quindi affermare che la laparoscopia risulta una procedura sicura ed efficace. L’abilità laparoscopica del chirurgo rappresenta una punto cruciale per l’esecuzione dell’intervento, tuttavia l’età avanzata dei pazienti, valori di MPI superiore a 25, ulcere con dimensione superiore a 15mm e localizzazione posteriore della perforazione, sono da considerarsi come i principali fattori predisponenti la conversione.
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