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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03042024-211234


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LUCIANO, CARMEN
URN
etd-03042024-211234
Titolo
“Ashes and sparks, my words among mankind!”: la matrice antispecista nel pensiero e negli scritti di Percy Bysshe Shelley
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUE, LETTERATURE E FILOLOGIE EURO - AMERICANE
Relatori
relatore Giovannelli, Laura
Parole chiave
  • animali
  • animals
  • antispeciesism
  • antispecismo
  • empathy
  • empatia
  • Percy Bysshe Shelley
  • veganism
  • veganismo
  • vegetarianism
  • vegetarianismo
Data inizio appello
05/04/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/04/2064
Riassunto
Questa tesi, frutto di un'accurata analisi di biografie, corrispondenza privata e saggi critici, intende dimostrare la grande empatia di Shelley nei confronti degli animali, attribuendo ad essa il motivo cardine della sua conversione a uno stile alimentare "bloodless". Analizzando ben tre opere da lui scritte ("Queen Mab", con la Nota 17, "A Vindication of Natural Diet" e "On the Vegetable System of Diet") datate fra il 1812 e il 1815, l'elaborato mette in risalto i pensieri più compassionevoli del poeta, nel tentativo di spronare lettori e lettrici a non consumare corpi di quelli che chiamava 'fellow animals'. L'elaborato conta quattro capitoli, di cui il terzo dedicato a un ampio confronto in termini empatici fra Percy e l'amico Lord Byron.

This thesis, the result of a careful analysis of biographies, private correspondence and critical essays, intends to demonstrate Shelley's great empathy towards animals, attributing to it the key reason for his conversion to a "bloodless" eating style. Analyzing three works written by him ("Queen Mab", with Note 17, "A Vindication of Natural Diet" and "On the Vegetable System of Diet") dated between 1812 and 1815, the thesis highlights the more compassionate thoughts of the poet, in an attempt to encourage readers not to consume the bodies of what he called 'fellow animals'. The essay has four chapters, the third of which is dedicated to a broad comparison in terms of empathy between Percy and his friend Lord Byron.
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