Tesi etd-03042023-190746 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
KUQANI, FJORINDA
URN
etd-03042023-190746
Titolo
Impatto della Gerd nei Tre Differenti Tipi di Giunzione Esofago-Gastrica. Studio Prospettico Monocentrico
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. de Bortoli, Nicola
Parole chiave
- AET
- EGJ
- EGJ TIPO III
- EGJ-CI
- ERNIA ITALE
- GERD
- HRM
- LES
- MII-PH
Data inizio appello
04/04/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/04/2093
Riassunto
Lo scopo di questo studio è analizzare il ruolo dei diversi tipi di giunzione esofagogastrica (EGJ) nei pazienti affetti da reflusso gastroesofageo (GERD) per comprendere meglio la patogenesi della malattia e fornire basi per un trattamento mirato e personalizzato. I diversi tipi di EGJ, basati sulla separazione tra diaframma crurale (CD) e sfintere esofageo inferiore (LES), sono stati proposti grazie alla manometria ad alta risoluzione (HRM). Si ipotizza che una separazione anomala tra CD e LES possa influenzare la funzione dell'EGJ e aumentare il rischio di GERD.
Nello studio, i pazienti con GERD saranno valutati utilizzando la HRM per determinare il tipo di EGJ presente. Successivamente, verranno eseguiti esami clinici e strumentali per valutare la gravità dei sintomi e le complicanze associate alla malattia. I dati raccolti saranno analizzati statisticamente per individuare eventuali differenze significative nella presentazione clinica e nella gravità dei sintomi tra i diversi tipi di EGJ.
L'obiettivo finale è fornire una migliore comprensione della patogenesi del GERD attraverso l'analisi dei diversi tipi di EGJ, identificando sottogruppi di pazienti che possono beneficiare di un trattamento mirato e personalizzato.
In questo studio prospettico monocentrico, una serie consecutiva di pazienti affetti da sintomo di pirosi e con diverse risposte alla terapia con inibitori di pompa protonica (IPP) sono stati inclusi. I criteri di inclusione prevedevano pazienti di età compresa tra 18 e 75 anni con sintomatologia tipica, atipica o extra-esofagea, mentre alcune condizioni, come la gravidanza e precedenti interventi chirurgici, portavano all'esclusione dallo studio.
Per diagnosticare la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), i pazienti sono stati sottoposti a una valutazione completa che comprendeva esami clinici, valutazione antropometrica, sintomo predominante e risposta alla terapia con IPP su scala VAS. L'endoscopia superiore è stata utilizzata per valutare eventuali alterazioni nella mucosa esofagea e gastrica, la presenza di esofagite da reflusso e di ernia iatale.
La manometria esofagea ad alta risoluzione (HRM) è stata utilizzata per valutare il tipo di giunzione esofagogastrica (EGJ) e l'integrale EGJ-contrattile (EGJ-CI). I pazienti sono stati sottoposti anche al monitoraggio del pH-impedenza (MII-pH) per valutare la quantità e la durata dell'esposizione all'acido nello sfintere esofageo inferiore e nella parte distale dell'esofago.
L'analisi statistica è stata effettuata su variabili continue e categoriche. Le variabili continue sono state espresse in valore mediano e interquartile range (IQR), mentre le variabili categoriche in valore assoluto e percentuale. Il test esatto di Fisher è stato utilizzato per le variabili categoriche e il t-test di Student per le variabili continue. I risultati sono stati considerati statisticamente significativi quando il valore p < 0.05.
Lo studio ha valutato l'associazione tra sintomi, reflusso e impedenza basale notturna, utilizzando i parametri di symptom index (SI) e symptom association probability (SAP) per determinare l'associazione positiva tra sintomo e reflusso. L'impedenza media basale notturna (MNBI) è stata calcolata e considerata anormale se <2000 Ohm.
Attraverso questa analisi, lo studio mira a comprendere meglio la patogenesi della malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) e a fornire un trattamento mirato e personalizzato per i pazienti affetti da GERD in base ai diversi tipi di EGJ e alle specifiche caratteristiche cliniche.
In questo studio, sono stati arruolati 139 pazienti con un'età media di 59 anni, suddivisi in tre gruppi in base alle caratteristiche della giunzione esofago-gastrica (EGJ). Il Gruppo 1 era composto da 47 pazienti con un'età media di 52 anni, il Gruppo 2 da 71 pazienti con un'età media di 57 anni e il Gruppo 3 da 21 pazienti con un'età media di 68 anni. L'età media era più alta nel Gruppo 3 rispetto agli altri due gruppi (p<0,001).
I valori dell'Indice di Massa Corporea (BMI) erano simili tra i tre gruppi, con un valore leggermente superiore nel Gruppo 3, ma la differenza non era statisticamente significativa (p=0,62). La presenza di sintomi, prevalentemente pirosi e rigurgito, era simile in tutti i gruppi, senza differenze statisticamente significative.
I valori di EGJ-CI e la pressione basale erano più bassi nel Gruppo 3 rispetto agli altri due gruppi (p<0,01). I risultati del monitoraggio pH-impedenzometrico mostravano una maggiore esposizione totale all'acido (AET) nel Gruppo 3 (p=0,003). Al contrario, sia i valori di MNBI che di PSPW-index erano più bassi nel Gruppo 3 (p=0,021 per MNBI e 0,009 per PSPW-index). Di conseguenza, il numero di diagnosi di GERD era significativamente più elevato solo nel Gruppo 3 (p=0,003).
Nel complesso, i risultati dello studio indicano che i pazienti del Gruppo 3, che avevano un'età media più alta e valori di EGJ-CI e pressione basale più bassi, manifestavano sintomi di GERD più gravi, un'esposizione acida maggiore e valori di MNBI e PSPW-index più bassi. Questo gruppo presentava un numero significativamente più elevato di diagnosi di GERD rispetto agli altri due gruppi.
Questa tesi ha dimostrato che il Gruppo 3, caratterizzato da una giunzione esofago-gastrica (EGJ) di tipo III (ernia iatale), era l'unico gruppo con un impatto significativo della malattia da reflusso gastroesofageo (GERD). Inizialmente si ipotizzava una crescente incidenza della GERD nei sottogruppi dal Gruppo 1 al Gruppo 3 a causa dell'aumento della separazione tra LES e diaframma crurale, ma i risultati hanno evidenziato che solo il Gruppo 3 aveva una reale condizione di GERD.
Studi precedenti hanno mostrato risultati diversi sulla prevalenza di GERD nelle diverse tipologie di EGJ. Tuttavia, questa tesi suggerisce che suddividere l'EGJ in tre sottogruppi potrebbe essere fuorviante, e potrebbe essere sufficiente identificare il sottogruppo di pazienti con EGJ di tipo III.
Inoltre, è stato riscontrato che i pazienti con EGJ di tipo III avevano anche una maggiore prevalenza di motilità esofagea inefficace (IEM), che è conseguenza diretta della GERD cronica. Un limite di questo studio è la numerosità del campione, poiché il Gruppo 3 è meno rappresentativo ma ha mostrato risultati più importanti sulla prevalenza della GERD. Tuttavia, un punto di forza è che tutti gli esami sono stati eseguiti dallo stesso operatore con esperienza internazionale.
In conclusione, la tesi suggerisce che l'identificazione dell'EGJ di tipo III sia un fattore determinante nella diagnosi oggettiva di GERD e potrebbe essere considerato un valore aggiuntivo nei casi di diagnosi dubbia. Ulteriori studi su campioni più ampi sono necessari per confermare questi risultati e renderli utili nella diagnosi oggettiva di GERD.
The purpose of this study is to analyze the role of different types of esophagogastric junction (EGJ) in patients with gastroesophageal reflux disease (GERD) to better understand the pathogenesis of the disease and provide a basis for targeted and personalized treatment. The different types of EGJ, based on the separation between the crural diaphragm (CD) and the lower esophageal sphincter (LES), have been proposed thanks to high-resolution manometry (HRM). It is hypothesized that an abnormal separation between CD and LES may affect the function of the EGJ and increase the risk of GERD.
In the study, patients with GERD will be assessed using HRM to determine the type of EGJ present. Subsequently, clinical and instrumental examinations will be performed to evaluate the severity of symptoms and complications associated with the disease. The collected data will be statistically analyzed to identify any significant differences in clinical presentation and symptom severity among the different types of EGJ.
In this prospective monocentric study, a consecutive series of patients affected by heartburn symptoms and with different responses to proton pump inhibitor (PPI) therapy were included. Inclusion criteria involved patients aged between 18 and 75 years with typical, atypical, or extra-esophageal symptomatology, while some conditions, such as pregnancy and previous surgeries, led to exclusion from the study.
To diagnose gastroesophageal reflux disease (GERD), patients underwent a comprehensive evaluation that included clinical examinations, anthropometric assessment, predominant symptom, and response to PPI therapy on a VAS scale. Upper endoscopy was used to assess any alterations in the esophageal and gastric mucosa, the presence of reflux esophagitis, and hiatal hernia.
High-resolution esophageal manometry (HRM) was used to assess the type of esophagogastric junction (EGJ) and the esophagogastric junction contractile integral (EGJ-CI). Patients were also subjected to pH-impedance monitoring (MII-pH) to evaluate the amount and duration of acid exposure in the lower esophageal sphincter and distal part of the esophagus.
Statistical analysis was performed on continuous and categorical variables. Continuous variables were expressed in median value and interquartile range (IQR), while categorical variables in absolute value and percentage. Fisher's exact test was used for categorical variables and the Student's t-test for continuous variables. Results were considered statistically significant when the p-value < 0.05.
The study evaluated the association between symptoms, reflux, and nighttime baseline impedance, using symptom index (SI) and symptom association probability (SAP) parameters to determine the positive association between symptom and reflux. The mean nighttime baseline impedance (MNBI) was calculated and considered abnormal if <2000 Ohm.
Through this analysis, the study aims to better understand the pathogenesis of gastroesophageal reflux disease (GERD) and provide targeted and personalized treatment for patients affected by GERD based on different types of EGJ and specific clinical features.
In this study, 139 patients were enrolled, with an average age of 59 years, and were divided into three groups based on esophagogastric junction (EGJ) characteristics. Group 1 consisted of 47 patients with an average age of 52 years, Group 2 comprised 71 patients with an average age of 57 years, and Group 3 included 21 patients with an average age of 68 years. The average age was higher in Group 3 compared to the other two groups (p<0.001).
Body Mass Index (BMI) values were similar among the three groups, with a slightly higher value in Group 3, but the difference was not statistically significant (p=0.62). The presence of symptoms, predominantly heartburn and regurgitation, was also similar across all groups, with no statistically significant differences.
EGJ-CI values and basal pressure values were lower in Group 3 compared to the other two groups (p<0.01). The pH-impedance monitoring results revealed a higher total acid exposure (AET) in Group 3 (p=0.003). Conversely, both MNBI and PSPW-index values were lower in Group 3 (p=0.021 for MNBI and 0.009 for PSPW-index). Consequently, the number of GERD diagnoses was significantly higher only in Group 3 (p=0.003).
Overall, the study results indicate that the patients in Group 3, who had a higher average age and lower EGJ-CI and basal pressure values, experienced more severe GERD symptoms, higher acid exposure, and lower MNBI and PSPW-index values. This group had a significantly higher number of GERD diagnoses compared to the other two groups.
This thesis demonstrated that Group 3, characterized by a type III esophagogastric junction (EGJ) (hiatal hernia), was the only group with a significant impact of gastroesophageal reflux disease (GERD). Initially, it was hypothesized that there would be an increasing incidence of GERD in subgroups from Group 1 to Group 3 due to the increased separation between the LES and the crural diaphragm, but the results showed that only Group 3 had a genuine GERD condition.
Previous studies have shown varying results regarding the prevalence of GERD in different types of EGJ. However, this thesis suggests that dividing the EGJ into three subgroups could be misleading, and it may be sufficient to identify the subgroup of patients with type III EGJ.
Furthermore, it was found that patients with type III EGJ also had a higher prevalence of ineffective esophageal motility (IEM), which is a direct consequence of chronic GERD. One limitation of this study is the sample size, as Group 3 is less representative but has shown more significant results regarding the prevalence of GERD. However, a strength is that all examinations were performed by the same operator with international experience.
In conclusion, the thesis suggests that identifying a type III EGJ is a determining factor in the objective diagnosis of GERD and could be considered an added value in cases of doubtful diagnosis. Further studies on larger samples are needed to confirm these findings and make them useful for the objective diagnosis of GERD.
Nello studio, i pazienti con GERD saranno valutati utilizzando la HRM per determinare il tipo di EGJ presente. Successivamente, verranno eseguiti esami clinici e strumentali per valutare la gravità dei sintomi e le complicanze associate alla malattia. I dati raccolti saranno analizzati statisticamente per individuare eventuali differenze significative nella presentazione clinica e nella gravità dei sintomi tra i diversi tipi di EGJ.
L'obiettivo finale è fornire una migliore comprensione della patogenesi del GERD attraverso l'analisi dei diversi tipi di EGJ, identificando sottogruppi di pazienti che possono beneficiare di un trattamento mirato e personalizzato.
In questo studio prospettico monocentrico, una serie consecutiva di pazienti affetti da sintomo di pirosi e con diverse risposte alla terapia con inibitori di pompa protonica (IPP) sono stati inclusi. I criteri di inclusione prevedevano pazienti di età compresa tra 18 e 75 anni con sintomatologia tipica, atipica o extra-esofagea, mentre alcune condizioni, come la gravidanza e precedenti interventi chirurgici, portavano all'esclusione dallo studio.
Per diagnosticare la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), i pazienti sono stati sottoposti a una valutazione completa che comprendeva esami clinici, valutazione antropometrica, sintomo predominante e risposta alla terapia con IPP su scala VAS. L'endoscopia superiore è stata utilizzata per valutare eventuali alterazioni nella mucosa esofagea e gastrica, la presenza di esofagite da reflusso e di ernia iatale.
La manometria esofagea ad alta risoluzione (HRM) è stata utilizzata per valutare il tipo di giunzione esofagogastrica (EGJ) e l'integrale EGJ-contrattile (EGJ-CI). I pazienti sono stati sottoposti anche al monitoraggio del pH-impedenza (MII-pH) per valutare la quantità e la durata dell'esposizione all'acido nello sfintere esofageo inferiore e nella parte distale dell'esofago.
L'analisi statistica è stata effettuata su variabili continue e categoriche. Le variabili continue sono state espresse in valore mediano e interquartile range (IQR), mentre le variabili categoriche in valore assoluto e percentuale. Il test esatto di Fisher è stato utilizzato per le variabili categoriche e il t-test di Student per le variabili continue. I risultati sono stati considerati statisticamente significativi quando il valore p < 0.05.
Lo studio ha valutato l'associazione tra sintomi, reflusso e impedenza basale notturna, utilizzando i parametri di symptom index (SI) e symptom association probability (SAP) per determinare l'associazione positiva tra sintomo e reflusso. L'impedenza media basale notturna (MNBI) è stata calcolata e considerata anormale se <2000 Ohm.
Attraverso questa analisi, lo studio mira a comprendere meglio la patogenesi della malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) e a fornire un trattamento mirato e personalizzato per i pazienti affetti da GERD in base ai diversi tipi di EGJ e alle specifiche caratteristiche cliniche.
In questo studio, sono stati arruolati 139 pazienti con un'età media di 59 anni, suddivisi in tre gruppi in base alle caratteristiche della giunzione esofago-gastrica (EGJ). Il Gruppo 1 era composto da 47 pazienti con un'età media di 52 anni, il Gruppo 2 da 71 pazienti con un'età media di 57 anni e il Gruppo 3 da 21 pazienti con un'età media di 68 anni. L'età media era più alta nel Gruppo 3 rispetto agli altri due gruppi (p<0,001).
I valori dell'Indice di Massa Corporea (BMI) erano simili tra i tre gruppi, con un valore leggermente superiore nel Gruppo 3, ma la differenza non era statisticamente significativa (p=0,62). La presenza di sintomi, prevalentemente pirosi e rigurgito, era simile in tutti i gruppi, senza differenze statisticamente significative.
I valori di EGJ-CI e la pressione basale erano più bassi nel Gruppo 3 rispetto agli altri due gruppi (p<0,01). I risultati del monitoraggio pH-impedenzometrico mostravano una maggiore esposizione totale all'acido (AET) nel Gruppo 3 (p=0,003). Al contrario, sia i valori di MNBI che di PSPW-index erano più bassi nel Gruppo 3 (p=0,021 per MNBI e 0,009 per PSPW-index). Di conseguenza, il numero di diagnosi di GERD era significativamente più elevato solo nel Gruppo 3 (p=0,003).
Nel complesso, i risultati dello studio indicano che i pazienti del Gruppo 3, che avevano un'età media più alta e valori di EGJ-CI e pressione basale più bassi, manifestavano sintomi di GERD più gravi, un'esposizione acida maggiore e valori di MNBI e PSPW-index più bassi. Questo gruppo presentava un numero significativamente più elevato di diagnosi di GERD rispetto agli altri due gruppi.
Questa tesi ha dimostrato che il Gruppo 3, caratterizzato da una giunzione esofago-gastrica (EGJ) di tipo III (ernia iatale), era l'unico gruppo con un impatto significativo della malattia da reflusso gastroesofageo (GERD). Inizialmente si ipotizzava una crescente incidenza della GERD nei sottogruppi dal Gruppo 1 al Gruppo 3 a causa dell'aumento della separazione tra LES e diaframma crurale, ma i risultati hanno evidenziato che solo il Gruppo 3 aveva una reale condizione di GERD.
Studi precedenti hanno mostrato risultati diversi sulla prevalenza di GERD nelle diverse tipologie di EGJ. Tuttavia, questa tesi suggerisce che suddividere l'EGJ in tre sottogruppi potrebbe essere fuorviante, e potrebbe essere sufficiente identificare il sottogruppo di pazienti con EGJ di tipo III.
Inoltre, è stato riscontrato che i pazienti con EGJ di tipo III avevano anche una maggiore prevalenza di motilità esofagea inefficace (IEM), che è conseguenza diretta della GERD cronica. Un limite di questo studio è la numerosità del campione, poiché il Gruppo 3 è meno rappresentativo ma ha mostrato risultati più importanti sulla prevalenza della GERD. Tuttavia, un punto di forza è che tutti gli esami sono stati eseguiti dallo stesso operatore con esperienza internazionale.
In conclusione, la tesi suggerisce che l'identificazione dell'EGJ di tipo III sia un fattore determinante nella diagnosi oggettiva di GERD e potrebbe essere considerato un valore aggiuntivo nei casi di diagnosi dubbia. Ulteriori studi su campioni più ampi sono necessari per confermare questi risultati e renderli utili nella diagnosi oggettiva di GERD.
The purpose of this study is to analyze the role of different types of esophagogastric junction (EGJ) in patients with gastroesophageal reflux disease (GERD) to better understand the pathogenesis of the disease and provide a basis for targeted and personalized treatment. The different types of EGJ, based on the separation between the crural diaphragm (CD) and the lower esophageal sphincter (LES), have been proposed thanks to high-resolution manometry (HRM). It is hypothesized that an abnormal separation between CD and LES may affect the function of the EGJ and increase the risk of GERD.
In the study, patients with GERD will be assessed using HRM to determine the type of EGJ present. Subsequently, clinical and instrumental examinations will be performed to evaluate the severity of symptoms and complications associated with the disease. The collected data will be statistically analyzed to identify any significant differences in clinical presentation and symptom severity among the different types of EGJ.
In this prospective monocentric study, a consecutive series of patients affected by heartburn symptoms and with different responses to proton pump inhibitor (PPI) therapy were included. Inclusion criteria involved patients aged between 18 and 75 years with typical, atypical, or extra-esophageal symptomatology, while some conditions, such as pregnancy and previous surgeries, led to exclusion from the study.
To diagnose gastroesophageal reflux disease (GERD), patients underwent a comprehensive evaluation that included clinical examinations, anthropometric assessment, predominant symptom, and response to PPI therapy on a VAS scale. Upper endoscopy was used to assess any alterations in the esophageal and gastric mucosa, the presence of reflux esophagitis, and hiatal hernia.
High-resolution esophageal manometry (HRM) was used to assess the type of esophagogastric junction (EGJ) and the esophagogastric junction contractile integral (EGJ-CI). Patients were also subjected to pH-impedance monitoring (MII-pH) to evaluate the amount and duration of acid exposure in the lower esophageal sphincter and distal part of the esophagus.
Statistical analysis was performed on continuous and categorical variables. Continuous variables were expressed in median value and interquartile range (IQR), while categorical variables in absolute value and percentage. Fisher's exact test was used for categorical variables and the Student's t-test for continuous variables. Results were considered statistically significant when the p-value < 0.05.
The study evaluated the association between symptoms, reflux, and nighttime baseline impedance, using symptom index (SI) and symptom association probability (SAP) parameters to determine the positive association between symptom and reflux. The mean nighttime baseline impedance (MNBI) was calculated and considered abnormal if <2000 Ohm.
Through this analysis, the study aims to better understand the pathogenesis of gastroesophageal reflux disease (GERD) and provide targeted and personalized treatment for patients affected by GERD based on different types of EGJ and specific clinical features.
In this study, 139 patients were enrolled, with an average age of 59 years, and were divided into three groups based on esophagogastric junction (EGJ) characteristics. Group 1 consisted of 47 patients with an average age of 52 years, Group 2 comprised 71 patients with an average age of 57 years, and Group 3 included 21 patients with an average age of 68 years. The average age was higher in Group 3 compared to the other two groups (p<0.001).
Body Mass Index (BMI) values were similar among the three groups, with a slightly higher value in Group 3, but the difference was not statistically significant (p=0.62). The presence of symptoms, predominantly heartburn and regurgitation, was also similar across all groups, with no statistically significant differences.
EGJ-CI values and basal pressure values were lower in Group 3 compared to the other two groups (p<0.01). The pH-impedance monitoring results revealed a higher total acid exposure (AET) in Group 3 (p=0.003). Conversely, both MNBI and PSPW-index values were lower in Group 3 (p=0.021 for MNBI and 0.009 for PSPW-index). Consequently, the number of GERD diagnoses was significantly higher only in Group 3 (p=0.003).
Overall, the study results indicate that the patients in Group 3, who had a higher average age and lower EGJ-CI and basal pressure values, experienced more severe GERD symptoms, higher acid exposure, and lower MNBI and PSPW-index values. This group had a significantly higher number of GERD diagnoses compared to the other two groups.
This thesis demonstrated that Group 3, characterized by a type III esophagogastric junction (EGJ) (hiatal hernia), was the only group with a significant impact of gastroesophageal reflux disease (GERD). Initially, it was hypothesized that there would be an increasing incidence of GERD in subgroups from Group 1 to Group 3 due to the increased separation between the LES and the crural diaphragm, but the results showed that only Group 3 had a genuine GERD condition.
Previous studies have shown varying results regarding the prevalence of GERD in different types of EGJ. However, this thesis suggests that dividing the EGJ into three subgroups could be misleading, and it may be sufficient to identify the subgroup of patients with type III EGJ.
Furthermore, it was found that patients with type III EGJ also had a higher prevalence of ineffective esophageal motility (IEM), which is a direct consequence of chronic GERD. One limitation of this study is the sample size, as Group 3 is less representative but has shown more significant results regarding the prevalence of GERD. However, a strength is that all examinations were performed by the same operator with international experience.
In conclusion, the thesis suggests that identifying a type III EGJ is a determining factor in the objective diagnosis of GERD and could be considered an added value in cases of doubtful diagnosis. Further studies on larger samples are needed to confirm these findings and make them useful for the objective diagnosis of GERD.
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