ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03032022-113230


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GUICCIARDI, NICOLE
URN
etd-03032022-113230
Titolo
Il governo tra processo di evoluzione tecnologica e strategie comunicative.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Catelani, Elisabetta
Parole chiave
  • governo
  • comunicazione
  • evoluzione dei mass media
  • politica italiana.
Data inizio appello
28/03/2022
Consultabilità
Completa
Riassunto
Per poter delineare il rapporto tra il Governo e le nuove tecnologie, è lecito chiedersi se ci sia stata un’evoluzione tra questi e quale sia stato il ruolo degli stessi nel processo di modernizzazione della politica italiana rispetto al passato, tenendo conto dei vantaggi e degli svantaggi della Rete.
Se nell’epoca dell’Illuminismo era “la filosofia che andava in soccorso dei governi”, oggi è la tecnologia che soccorre i governi ed i governati.
La tecnologia si distingue dagli altri media per il suo potere di connessione tra le persone, permettendo di esercitare diritti e libertà costituzionali.
Questa sua funzione, la si vede con l’attuale pandemia, che ha determinato una situazione di emergenza sanitaria, limitando la libertà e gli spazi individuali e collettivi.
Se questi sono i vantaggi della Rete si deve tener conto anche dei suoi svantaggi, facendo particolare riferimento non solo alle fake news ma principalmente al Digital Divide o divario digitale, dove non tutti i cittadini per varie ragioni, come anzianità o problemi di natura economica non accedono ad Internet.
Con la pandemia il divario digitale tra chi ha la possibilità di connettersi alla Rete e chi non ce l’ha si è accentuata.
Prima di approfondire il tema del Digital Divide è opportuno analizzare l’organizzazione del governo, solo capendo come l’Esecutivo è regolato si può comprendere come opera, anche alla luce dei tentativi di riforma che si sono avuti nel corso del tempo.
Si parte dallo Statuto Albertino, rimasto in vigore fino all’avvento della Costituzione italiana, dove fondamentali in materia di organizzazione governativa sono gli articoli 92 e 95 Cost.
L’analisi si focalizzerà sui vari tentativi di riforma che, seppur non hanno portato agli esiti sperati, ci sono stati tra cui: La l.400/1988 è tesa ad inquadrare il ruolo del capo del governo e dei suoi ministri, i decreti legislativi nn 300 e 303 del 1999 che si ponevano l’obiettivo di riformare l’organizzazione interna del Governo.
Quando si tratta del rapporto tra Governo e nuove tecnologie è opportuno osservare l’evoluzione nel tempo dei mezzi di comunicazione, cominciando dalla carta stampata, dalla radio, per passare poi alla televisione, che ad esempio dagli anni Settanta del secolo scorso è stato un mezzo fondamentale per inviare messaggi ad un gran numero di cittadini, infine, all’avvento di Internet e alla sua evoluzione.
Il periodo storico nel quale ci troviamo ha evidenziato come le moderne piattaforme digitali, quali Facebook e Twitter, siano riuscite a modificare i confini della sovranità statale, se prima erano fisici, si faceva riferimento a spazi territoriali ben delimitati, al contrario, oggi, con l’irrompere sulla scena politica della Rete ci si è trovati a ridefinire i propri spazi, tenendo conto dell’esistenza del mondo virtuale, cercando di regolarlo.
Per poter comprendere meglio il fenomeno dello sviluppo tecnologico nel tempo, è opportuno tener conto degli interventi giurisprudenziali e legislativi sia europei che nazionali.
La Corte Costituzionale italiana, riferendosi alla sentenze sulla radiotelevisione ed ancora ad interventi legislativi di origine europea come il “Digital Services Act” adottato dal nostro ordinamento, permette l’accesso a tutti i cittadini europei alla Rete ed a essere informati; di matrice europea il “ Digital Markets Act” stabilisce una serie di criteri oggettivi e precisi per definire le piattaforme online di grandi dimensioni che esercitano una funzione di controllo dell'accesso, vale a dire di “gatekeeper" e ciò le consente di focalizzarsi sui problemi posti dalle grandi piattaforme sistemiche.
Sia il “Digital Services Act” che il “Digital Markets Act” costituiscono gli elementi centrali della strategia digitale europea.
Infine, il Governo Conte bis durante l’emergenza sanitaria, ha emesso il decreto “Cura Italia”, il quale cerca di ridurre il divario digitale nel nostro paese.
È chiaro che l’utilizzo delle moderne tecnologie mette in evidenza i diversi modi di operare del Governo, un esecutivo degli anni Novanta del secolo scorso non aveva Internet ma usava come mezzo di comunicazione principale la televisione, un Governo attuale ha a disposizione le moderne piattaforme digitali e le sfrutterà diversamente dal passato.
Non si possono prendere a riferimento i mezzi di informazione, senza sapere l’importanza della comunicazione, in particolare, il potere della “parola”, cosa che lo stesso scrittore ed avvocato latino Marco Tullio Cicerone aveva compreso più di mille anni fa e che risulta essere fondamentale per interagire con i cittadini/ elettori.
Dalla rilevanza che ogni Governo, in particolare, ogni singolo Presidente del Consiglio dei Ministri dà alla “parola”, si possono delineare le differenze tra i vari Governi, da qui nasce la necessità di distinguere la comunicazione di cinque esecutivi: i primi due sono i Governi Berlusconi, gli altri tre sono a noi recenti ma che proprio in relazione
all’uso dei mezzi di comunicazione si differenziano.
Infatti, nel presente documento, si guarderà: in primis, al Governo di Matteo Renzi, il primo premier italiano ad utilizzare i social media come Facebook e Twitter, tanto che, durante il suo esecutivo è stato creato il profilo Twitter di Palazzo Chigi.
In seguito, si analizzeranno le modalità comunicative dei governi di Giuseppe Conte, i quali presentano delle differenze tra il primo e il secondo proprio in relazione all’uso delle nuove tecnologie.
Se nel primo governo Conte, si aveva un approccio molto istituzionale, soprattutto il capo dell’esecutivo faceva da mediatore tra i due vicepresidenti Matteo Salvini e Luigi Di Maio, al contrario, nel suo secondo governo, Giuseppe Conte, anche a causa della pandemia, ha fatto molto ricorso ai social networks come strumento di comunicazione.
Diversa impostazione è quella dell’attuale Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, che si distingue dai suoi predecessori proprio per l’assenza dell’uso delle moderne tecnologie nell’esercizio delle sue attività.
A conclusione dello studio, risulterà necessario osservare come la Rete, in generale, abbia inciso sul modo di esercitare i propri diritti, ci si dovrà chiedere se a seguito di questo frequente utilizzo delle moderne piattaforme digitali siamo di fronte ad una frammentazione dello Stato e se così fosse, abbia perso la sua autorità. Ulteriore quesito che ci si pone, è se il Governo possa stare al passo con i tempi e quindi adattarsi all’uso delle moderne tecnologie.
Con i moderni mezzi di comunicazione, risulta lecito chiedersi, inoltre, se l’esecutivo è in grado di tutelare i diritti fondamentali della persona, oppure, se sia necessaria una Costituzione che tuteli le libertà individuali nell’era delle grandi società dell’economia digitale.
File