Tesi etd-03022024-111015 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CALDERONE, ROBERTO
URN
etd-03022024-111015
Titolo
Visioni lovecraftiane di mostruosità, incubo e follia
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof.ssa Maffei, Sonia
Parole chiave
- art
- arte
- cosmic
- cosmico
- fantastico
- fantasy
- horror
- howard
- letteratura
- lovecraft
- orrore
- romanticism
- romanticismo
- weird
Data inizio appello
05/04/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/04/2094
Riassunto
Howard Phillips Lovecraft è universalmente considerato il padre del genere noto come “orrore cosmico”, un sottogenere della narrativa del terrore che entra in contatto con elementi di fantascienza soft e dark fantasy. Uno dei topoi più ricorrenti nell’orrore cosmico, è il senso di impotenza che l’essere umano prova nel momento in cui viene messo a contatto con l’immensità del cosmo.
Quando i personaggi lovecraftiani si trovano di fronte alla vacua vastità del nebuloso universo, o in presenza delle malvage entità che lo abitano, nel lettore può insorgere un senso di smarrimento simile a quello suscitato da forme e modelli ricorrenti nell’estetica del Romanticismo. Tuttavia, in Lovecraft, il sublime che accompagna la visione romantica lascia spazio ad un tirannico ed imperante senso di inquietudine, disgusto ed orrore.
Esiste un dialogo tra l’immaginario lovecraftiano e l’arte figurativa, in particolar modo quella romantica, ed è possibile individuare una certa familiarità – anche a livello contenutistico – tra certe rappresentazioni (principalmente orrorifico/grottesche) e l’estetica dominante negli scritti di Lovecraft; questo lavoro si prefigge l’intento di mettere in luce tale legame, utile anche per comprendere che cosa si intenda quando oggi, di fronte a certe immagini, si utilizza l’aggettivo “lovecraftiano”.
Howard Phillips Lovecraft is universally considered the father of the genre known as "cosmic horror", a subgenre of horror fiction that comes into contact with elements of soft sci-fi and dark fantasy. One of the most recurring topoi in cosmic horror is the sense of helplessness that human beings feel when they are brought into contact with the immensity of the cosmos.
When Lovecraftian characters find themselves faced with the vacuous vastness of the nebulous universe, or in the presence of the evil entities that inhabit it, a sense of bewilderment can arise in the reader similar to that aroused by recurring forms and models in the aesthetics of Romanticism. However, in Lovecraft, the sublime that accompanies the romantic vision is substituted by a tyrannical and prevailing sense of restlessness, disgust and horror.
There is a dialogue between Lovecraftian imagery and figurative art, especially romantic art, and it is possible to identify a certain familiarity - even at a content level - between certain representations (mainly horror/grotesque) and the dominant aesthetic in Lovecraft's writings; this work aims to highlight this link, which is also useful for understanding what is meant when the adjective "Lovecraftian" is used today, when faced with certain images.
Quando i personaggi lovecraftiani si trovano di fronte alla vacua vastità del nebuloso universo, o in presenza delle malvage entità che lo abitano, nel lettore può insorgere un senso di smarrimento simile a quello suscitato da forme e modelli ricorrenti nell’estetica del Romanticismo. Tuttavia, in Lovecraft, il sublime che accompagna la visione romantica lascia spazio ad un tirannico ed imperante senso di inquietudine, disgusto ed orrore.
Esiste un dialogo tra l’immaginario lovecraftiano e l’arte figurativa, in particolar modo quella romantica, ed è possibile individuare una certa familiarità – anche a livello contenutistico – tra certe rappresentazioni (principalmente orrorifico/grottesche) e l’estetica dominante negli scritti di Lovecraft; questo lavoro si prefigge l’intento di mettere in luce tale legame, utile anche per comprendere che cosa si intenda quando oggi, di fronte a certe immagini, si utilizza l’aggettivo “lovecraftiano”.
Howard Phillips Lovecraft is universally considered the father of the genre known as "cosmic horror", a subgenre of horror fiction that comes into contact with elements of soft sci-fi and dark fantasy. One of the most recurring topoi in cosmic horror is the sense of helplessness that human beings feel when they are brought into contact with the immensity of the cosmos.
When Lovecraftian characters find themselves faced with the vacuous vastness of the nebulous universe, or in the presence of the evil entities that inhabit it, a sense of bewilderment can arise in the reader similar to that aroused by recurring forms and models in the aesthetics of Romanticism. However, in Lovecraft, the sublime that accompanies the romantic vision is substituted by a tyrannical and prevailing sense of restlessness, disgust and horror.
There is a dialogue between Lovecraftian imagery and figurative art, especially romantic art, and it is possible to identify a certain familiarity - even at a content level - between certain representations (mainly horror/grotesque) and the dominant aesthetic in Lovecraft's writings; this work aims to highlight this link, which is also useful for understanding what is meant when the adjective "Lovecraftian" is used today, when faced with certain images.
File
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