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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03012024-115435


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PEGHINI, BEATRICE
URN
etd-03012024-115435
Titolo
La statua vivente: la fortuna del mito di Pigmalione
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof.ssa Maffei, Sonia
Parole chiave
  • Pygmalion effect
  • Pygmalion myth
  • mito di Pigmalione
  • iconography
  • iconografia
  • effetto Pigmalione
  • Agalmatophilia
  • sindrome di Stendhal
  • Agalmatofilia
  • Stendhal syndrome
Data inizio appello
05/04/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/04/2094
Riassunto
Nella tesi da me elaborata ho scelto di analizzare numerosi episodi agalmatofili o riconducibili alla Sindrome di Stendhal, riscontrabili, rispettivamente, nella tradizione letteraria e mitologica antica e nella psicoanalisi moderna, con l’obiettivo di riflettere sui molteplici stimoli che un’opera d’arte è in grado di suscitare in chi se ne trova al cospetto. Il mito di Pigmalione, secolare e mutevole nelle sue interpretazioni, ha attraversato epoche e culture mantenendo il suo potere simbolico. Narrato da Ovidio ne Le Metamorfosi, il mito in questione raggiunge la fama dal punto di vista iconografico durante il Medioevo. Successivamente, durante il Barocco e l’Illuminismo, il mito ispirò disegni e opere teatrali, divenendo uno spunto fondamentale per una riflessione di carattere filosofico e umano. La fama del mito ovidiano persiste durante il XIX Secolo riverberandosi, poi, in modi del tutto innovativi nel XX Secolo attraverso declinazioni inedite e originali. Tuttavia, la storia di Pigmalione non può essere considerata un archetipo universale; offre, piuttosto, una trampolino di lancio per esplorare una vasta gamma di domande esistenziali ed etiche. Il suo significato cambia attraverso il tempo e le culture, offrendo uno specchio delle incertezze umane attraverso i secoli.

In my thesis, I have chosen to analyse numerous agalmatophilic or Stendhal syndrome episodes, both in the ancient literary and mythological tradition and in modern psychoanalysis, with the aim of reflecting on the multiple stimuli that a work of art can evoke in those who find themselves in its presence. The myth of Pygmalion, which is centuries old and has been interpreted in different ways, has crossed epochs and cultures without losing its symbolic power. Narrated by Ovid in his Metamorphoses, the myth achieved iconographic fame in the Middle Ages. Later, during the Baroque and the Enlightenment, the myth inspired drawings and plays and became a fundamental point of reference for philosophical and human reflection. The fame of the Ovidian myth continued into the 19th century, only to be revived in a completely innovative way in the 20th century through novel and original interpretations. However, the story of Pygmalion cannot be seen as a universal archetype, but rather as a springboard for exploring a wide range of existential and ethical questions. Its meaning changes over time and across cultures, offering a mirror of human insecurities across the centuries.
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