Tesi etd-03012013-112734 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
MACCHINI, GIULIA
URN
etd-03012013-112734
Titolo
Effetti sul metabolismo osseo e sulla composizione corporea dei farmaci anticonvulsivanti: studio caso-controllo in pazienti in monoterapia con acido valproico e carbamazepina.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Saggese, Giuseppe
Parole chiave
- composizione corporea
- farmaci anticonvulsivanti
- metabolismo osseo
Data inizio appello
19/03/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/03/2053
Riassunto
Premessa:
Gli effetti negativi dei farmaci antiepilettici (AEDs) sul metabolismo osseo sono noti fin dagli anni sessanta, quando furono pubblicati i primi studi.
Essi riguardavano principalmente i farmaci di prima generazione, in particolare il fenobarbital e la fenitoina. Più recentemente, simili effetti collaterali sono stati riscontrati anche per i farmaci così detti di seconda generazione, come carbamazepina (CBZ) e acido valproico (VPA).
I meccanismi risultanti nella diminuzione della densità ossea non sono ancora stati totalmente chiariti, benché, negli anni, siano state proposte molte teorie; il principale responsabile di questo importante effetto collaterale, è stato considerato l'induzione esercitata dai così detti farmaci “enzyme-inducing” (categoria alla quale appartengono molti dei farmaci antiepilettici come il fenobarbital e la carbamazepina) sull'enzima mitocondriale citocromo P450, accelerando così il metabolismo della vitamina D3 nei suoi metaboliti inattivi.
Questa teoria non è in grado di spiegare però, il motivo per il quale anche farmaci non-enzyme-inducing ( l'acido valproico in primis) mostrino degli effetti sul metabolismo fosforo-calcico.
La conclusione di numerosi studi è quindi che gli AEDs possano agire sull'equilibrio fosforo-calcico a più livelli, ad esempio interagendo negativamente con l'equilibrio osteobalsti-osteoclasti, diminuendo l'assorbimento intestinale del calcio, agendo sull'inibizione della risposta cellulare al PTH, sull'induzione di un iperPTH e infine tramite una diminuzione della produzione della calcitonina.
E' chiaro come qualsiasi elemento che perturbi l’equilibrio del metabolismo osseo durante la fase di accrescimento in età pediatrica, impedisca il raggiungimento di un adeguato PMO, diventando un importante fattore di rischio iatrogeno per le fratture e predisponendo alla malattia osteoporotica nell'età adulta.
Un altro effetto collaterale recentemente indagato è l'azione dei farmaci anticonvulsivanti sull'omeostasi fisiologica degli ormoni: questo avviene perché la maggior parte di essi determina una blocco dei canali voltaggio-dipendenti del sodio e dei canali del calcio, o un incremento della trasmissione GABAergica e/o un'azione antagonista sui recettori del glutammato.
E' ragionevole aspettarsi che questi meccanismi influenzino la secrezione degli ormoni ipotalamici come il GnRH ( gonadotropine releasing hormone) il CRH (corticotropic-releasing hormone ) il GRH e il TRH.1
Le modificazioni della fisiologia ormonale potrebbero condurre i pazienti a sviluppare patologie metaboliche importanti, manifestantesi con un aumento di peso e del BMI, e quindi allo sviluppo di insulino-resistenza con modificazioni dei parametri metabolici come LDL, HDL e trigliceridi.
Materiali e Metodi:
Sono stati arruolati per questo studio, 20 pazienti della Clinica Neuropediatrica, in monoterapia con acido valproico o carbamazepina.
Essi sono stati sottoposi a densitometria ossea (DXA), per poterne valutare i parametri di contenuto osseo, densità ossea, e composizione corporea.
I valori ottenuti sono stati comparati con i valori dei casi-controllo.
E’ stata effettuata un’analisi di varianza (ANOVA) sia tra i campioni “pazienti in terapia” e “casi-controllo” che tra “pazienti in terapia con CBZ” e “pazienti in terapia con VPA” e “pazienti femmine in terapia” con “pazienti maschi in terapia”.
Successivamente abbiamo cercato eventuali correlazioni tra il tempo di terapia e l’età di inizio della terapia con le altre variabili con l’utilizzo del coefficiente di Pearson.
Risultati:
Si può osservare dall'analisi statistica, l'emergere di una significativa differenza (p <0,0283) tra i pazienti che assumono terapia con AEDs e i casi controllo, per quanto riguarda il L- BMDv Z-score.
Questo dato è molto interessante sia perché il BMD volume, nei bambini e negli adolescenti è il fattore maggiormente indicativo della densità ossea perché indipendente dalla statura, sia perché, nella maggior parte degli studi effettuati, il sito maggiormente interessato dall'azione di entrambi farmaci è la colonna lombare.
Gli effetti che si sono potuti osservare nel nostro studio di VPA e CBZ sulla composizione corporea sono statisticamente molto significativi: si ritrova infatti, sia un aumento della Massa grassa Kg (p < 0,006) che percentuale (p < 0,0007) rispetto ai controlli sani.
Nonostante non sia stato evidenziato un aumento significativo del BMI e del BMI SDS, e sia risultata non significativa la differenza tra l'acido valproico e la carbamazepina nel determinare l’effetto, possiamo comunque concludere come vi sia un’azione negativa dei farmaci antiepilettici sulla massa grassa.
Alla luce di ciò, appare verosimile come, ampliando il campione a nostra disposizione e prendendo un data set più omogeneo, si potrebbero
determinare ulteriori effetti negativi dei farmaci oggetto dello studio.
Gli effetti negativi dei farmaci antiepilettici (AEDs) sul metabolismo osseo sono noti fin dagli anni sessanta, quando furono pubblicati i primi studi.
Essi riguardavano principalmente i farmaci di prima generazione, in particolare il fenobarbital e la fenitoina. Più recentemente, simili effetti collaterali sono stati riscontrati anche per i farmaci così detti di seconda generazione, come carbamazepina (CBZ) e acido valproico (VPA).
I meccanismi risultanti nella diminuzione della densità ossea non sono ancora stati totalmente chiariti, benché, negli anni, siano state proposte molte teorie; il principale responsabile di questo importante effetto collaterale, è stato considerato l'induzione esercitata dai così detti farmaci “enzyme-inducing” (categoria alla quale appartengono molti dei farmaci antiepilettici come il fenobarbital e la carbamazepina) sull'enzima mitocondriale citocromo P450, accelerando così il metabolismo della vitamina D3 nei suoi metaboliti inattivi.
Questa teoria non è in grado di spiegare però, il motivo per il quale anche farmaci non-enzyme-inducing ( l'acido valproico in primis) mostrino degli effetti sul metabolismo fosforo-calcico.
La conclusione di numerosi studi è quindi che gli AEDs possano agire sull'equilibrio fosforo-calcico a più livelli, ad esempio interagendo negativamente con l'equilibrio osteobalsti-osteoclasti, diminuendo l'assorbimento intestinale del calcio, agendo sull'inibizione della risposta cellulare al PTH, sull'induzione di un iperPTH e infine tramite una diminuzione della produzione della calcitonina.
E' chiaro come qualsiasi elemento che perturbi l’equilibrio del metabolismo osseo durante la fase di accrescimento in età pediatrica, impedisca il raggiungimento di un adeguato PMO, diventando un importante fattore di rischio iatrogeno per le fratture e predisponendo alla malattia osteoporotica nell'età adulta.
Un altro effetto collaterale recentemente indagato è l'azione dei farmaci anticonvulsivanti sull'omeostasi fisiologica degli ormoni: questo avviene perché la maggior parte di essi determina una blocco dei canali voltaggio-dipendenti del sodio e dei canali del calcio, o un incremento della trasmissione GABAergica e/o un'azione antagonista sui recettori del glutammato.
E' ragionevole aspettarsi che questi meccanismi influenzino la secrezione degli ormoni ipotalamici come il GnRH ( gonadotropine releasing hormone) il CRH (corticotropic-releasing hormone ) il GRH e il TRH.1
Le modificazioni della fisiologia ormonale potrebbero condurre i pazienti a sviluppare patologie metaboliche importanti, manifestantesi con un aumento di peso e del BMI, e quindi allo sviluppo di insulino-resistenza con modificazioni dei parametri metabolici come LDL, HDL e trigliceridi.
Materiali e Metodi:
Sono stati arruolati per questo studio, 20 pazienti della Clinica Neuropediatrica, in monoterapia con acido valproico o carbamazepina.
Essi sono stati sottoposi a densitometria ossea (DXA), per poterne valutare i parametri di contenuto osseo, densità ossea, e composizione corporea.
I valori ottenuti sono stati comparati con i valori dei casi-controllo.
E’ stata effettuata un’analisi di varianza (ANOVA) sia tra i campioni “pazienti in terapia” e “casi-controllo” che tra “pazienti in terapia con CBZ” e “pazienti in terapia con VPA” e “pazienti femmine in terapia” con “pazienti maschi in terapia”.
Successivamente abbiamo cercato eventuali correlazioni tra il tempo di terapia e l’età di inizio della terapia con le altre variabili con l’utilizzo del coefficiente di Pearson.
Risultati:
Si può osservare dall'analisi statistica, l'emergere di una significativa differenza (p <0,0283) tra i pazienti che assumono terapia con AEDs e i casi controllo, per quanto riguarda il L- BMDv Z-score.
Questo dato è molto interessante sia perché il BMD volume, nei bambini e negli adolescenti è il fattore maggiormente indicativo della densità ossea perché indipendente dalla statura, sia perché, nella maggior parte degli studi effettuati, il sito maggiormente interessato dall'azione di entrambi farmaci è la colonna lombare.
Gli effetti che si sono potuti osservare nel nostro studio di VPA e CBZ sulla composizione corporea sono statisticamente molto significativi: si ritrova infatti, sia un aumento della Massa grassa Kg (p < 0,006) che percentuale (p < 0,0007) rispetto ai controlli sani.
Nonostante non sia stato evidenziato un aumento significativo del BMI e del BMI SDS, e sia risultata non significativa la differenza tra l'acido valproico e la carbamazepina nel determinare l’effetto, possiamo comunque concludere come vi sia un’azione negativa dei farmaci antiepilettici sulla massa grassa.
Alla luce di ciò, appare verosimile come, ampliando il campione a nostra disposizione e prendendo un data set più omogeneo, si potrebbero
determinare ulteriori effetti negativi dei farmaci oggetto dello studio.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
La tesi non è consultabile. |