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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03012010-114321


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
MANDOLI, MARCO
URN
etd-03012010-114321
Titolo
Influenza delle abitudini alimentari e dello stile di vita sul controllo della pressione arteriosa in una popolazione toscana
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Taddei, Stefano
Parole chiave
  • dieta
  • ipertensione arteriosa
Data inizio appello
16/03/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/03/2050
Riassunto
L’ipertensione arteriosa è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare. Gli studi clinici controllati hanno dimostrato che la riduzione della pressione arteriosa (PA) è fondamentale per la prevenzione di eventi cardiovascolari. Nonostante ciò, il controllo efficace della PA nella popolazione è modesto, poiché meno del 40% dei pazienti ipertesi raggiungono l’obiettivo terapeutico della riduzione di valori pressori al di sotto di 140/90 mmHg. Lo stile di vita non corretto, ad esempio l’obesità, una dieta ricca di sale, un elevato consumo di alcolici nonché la sedentarietà, rappresenta un importante fattore capace di influenzare negativamente il controllo della PA.
Lo scopo di questa tesi è stato di valutare l’influenza delle abitudini alimentari e dello stile di vita sul controllo della PA in uno studio condotto a livello regionale raccogliendo i dati della popolazione nelle piazze di 6 città toscane (Pisa, Livorno, Grosseto, Arezzo, Pistoia). In particolare sono state raccolte informazioni su età, sesso, misure antropometriche, presenza di fattori di rischio, malattie associate, la somministrazione di questionari sullo stile di vita (abitudini alimentari, attività fisica) e la misura della circonferenza vita e della PA.
Sono stati analizzati i dati relativi a 800 cittadini, con una età media di 58 anni, di cui il 50% donne (70% in menopausa). Circa il 54% degli uomini e il 34% delle donne è risultato sovrappeso o obeso in base all’indice di massa corporea, mentre circa il 39% degli uomini ed il 52% delle donne presentava una circonferenza vita indicativa di obesità addominale.
I valori medi della PA erano 133±19/82±10 mmHg. Sulla base dei dati anamnestici 299 soggetti (37%) dichiarano di essere ipertesi o di assumere farmaci antipertensivi (57% dei quali erano uomini) e 133 soggetti (17%) presentavano valori di PA > 140/90 mmHg. Pertanto la prevalenza totale di ipertensione arteriosa nella popolazione studiata è del 54%. Tra questi il 61% è in trattamento farmacologico, tuttavia soltanto il 48% raggiunge valori di PA < 140/90 mmHg.
I pazienti ipertesi presentano valori di indice di massa corporea e di circonferenza della vita più elevati dei non ipertesi, tuttavia non si osservano differenze significative per quanto riguarda questi parametri antropometrici in rapporto al controllo della PA negli ipertesi. Nei normotesi l’indice di massa corporea non era significativamente correlato con i valori di PA.
Nella popolazione generale soltanto l’11% degli individui ha dichiarato di seguire una dieta corretta in termini di assunzione di sale (<3 g/die) e di limitato consumo di alcol (< 250 ml/die di vino) e di praticare attività fisica con regolarità (almeno 3 volte a settimana), senza differenza tra ipertesi e normotesi.
Sia nella popolazione generale che negli ipertesi il peso, una corretta alimentazione e lo svolgimento di una attività fisica regolare non sono associate a differenze significative nei valori pressori o nel controllo efficace della PA.
In conclusione, dall’analisi preliminare dei dati raccolti in una popolazione toscana, il controllo della PA risulta insufficiente e l’aderenza dei soggetti interessati ad un’alimentazione sana e ad uno stile di vita corretto, capaci di prevenire o migliorare il controllo dell’ipertensione arteriosa e di influire positivamente sull’incidenza delle malattie cardiovascolari, risulta essere scarsa. Questi dati quindi suggeriscono la necessità di valutare strategie di popolazione che possano incidere positivamente sul controllo di questo importante fattore di rischio.
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