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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02282013-105745


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
ZELLETTA, DAVIDE
URN
etd-02282013-105745
Titolo
Valutazione del dolore perioperatorio con algesimetro in due gruppi di pazienti trattati con due diverse tecniche anestesiologiche
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Giunta, Francesco
Parole chiave
  • algesimetro
Data inizio appello
19/03/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/03/2053
Riassunto
ABSTRACT
“Valutazione antalgica perioperatoria con algesimetro in due gruppi di pazienti trattati con due diverse tecniche anestesiologiche”
Le difficoltà riscontrate dalla comunità scientifica nella valutazione della percezione dolorifica, ci hanno spinto ad indagare, tra i molti strumenti che valutano la percezione dolorifica, il Med-Storm stress detector che si propone come soluzione ai limiti mostrati dagli attuali metodi di valutazione algica (VAS, NRS), in alcune categorie di pazienti; pazienti sotto l’effetto di anestesia, neonati pretermine, pazienti nell’immediato postoperatorio, ricoverati dell’unità intensiva.
Ipotizzando di possedere uno strumento in grado di valutare in tempo reale le alterazioni neurofisiologiche tipiche del dolore, e considerando poco rilevante la componente psico-comportamentale del dolore nei pazienti sottoposti ad anestesia generale e nell’immediato postoperatorio, abbiamo effettuato un confronto tra le due metodiche anestesiologiche più utilizzate: anestesia generale totalmente intravenosa ed anestesia generale bilanciata.
MED-STORM STRESS DETECTOR
Il Med- Storm stress detector valuta le variazioni della conduttanza cutanea, determinata da variazioni dell’umidità della cute glabra tramite degli elettrodi.
L’attivazione del sistema simpatico ed il rilascio di acetilcolina attivano i recettori muscarinici presenti a livello delle cellule mioepiteliali cutanee che circondano la porzione secernente delle ghiandole sudoripare, e ciò stimola la secrezione delle ghiandole stesse causando un aumento dell’umidità della cute.
Per la rilevazione vengono utilizzati tre elettrodi di cloruro di Argento, che hanno tre colori diversi e che vengono collocati in corrispondenza del palmo della mano ad una distanza l’uno dall’altro di almeno 7 mm.
Gli elettrodi sono collegati ad un’ unità di misurazione che codifica il segnale in una serie di parametri visualizzabili in tempo reale attraverso un’interfaccia visiva.
I Peaks per second rappresentano il parametro più utilizzato, nonché la misura più significativa in quanto mostrano la presenza di una attività delle terminazioni nervose simpatiche ed il loro livello di attivazione.
MATERIALI E METODI
I soggetti reclutati per lo studio, hanno soddisfatto i seguenti criteri di inclusione:
• Età compresa tra 20 e 50 anni
• primo intervento di tiroidectomia
• Assenza di terapie in atto o croniche con antidolorifici (FANS, oppioidi)
• Assenza di patologie cardiovascolari in atto o in anamnesi.
• Assenza di malattie cerebrovascolare o alterazioni note della dinamica cerebrale.
Sono state reclutate 16 pazienti sottoposte consecutivamente ad intervento chirurgico di tiroidectomia. La popolazione è stata randomizzata in due gruppi da 8 sulla base della tecnica di anestesia generale effettuata:
Gruppo AI. L’anestesia in questo gruppo di pazienti è stata condotta secondo la tecnica inalatoria con sevofluorane; dopo aver effettuato il preriempimento con 500ml di cristalloidi l’anestesia generale è stata indotta con somministrazione di propofol al 2% 2mg/kg, remifentanil 0.7γ/kg/h, bromuro di rocuronio 0.6mg/kg; le otto pazienti sono state intubate per via orotracheale e ventilate meccanicamente.
Per il mantenimento sono stati somministrati sevofluorane con MAC 2, remifentanil 0.1 γ/kg e miscela di O2 ed aria al 50%.
Gruppo AE, nel secondo gruppo l’anestesia è stata condotta secondo la tecnica totalmente endovenosa (TIVA); dopo aver effettuato il preriempimento con 500ml di cristalloidi l’anestesia generale è stata indotta con la somministrazione di propofol al 2% 2mg/kg, remifentanil 0.7γ/kg/h, bromuro di rocuronio 0.6mg/kg; anche in questo caso, le otto pazienti sono state intubate per via orotracheale e ventilate meccanicamente.
Per il mantenimento sono stati somministrati propofol al 2% 2 mg/kg/h, remifentanil 0.3 γ/kg e miscela di O2 ed aria al 50%.
A tutte le pazienti sono stati applicati tre elettrodi cutanei sul palmo della mano sinistra, per la misurazione della conduttanza cutanea e dell’intensità della risposta simpatica allo stress ed è stata effettuata una registrazione della percezione dolorifica durante :
• Fase intraoperatoria
• Fase del risveglio
• Fase postoperatoria

RISULTATI
Non abbiamo ottenuto differenze statisticamente significative nelle registrazioni effettuate nella fase intraoperatoria e nell’immediato postoperatorio nei due gruppi.
Un risveglio più rapido e qualitativamente migliore, sotto il punto vista della percezione dolorifica, è stato invece registrato nella fase di valutazione del risveglio.
DISCUSSIONE
Avendo ottenuto risultati del tutto sovrapponibili agli studi presenti in letteratura, attraverso l’utilizzo del Med-Storm stress detector, possiamo confermare che i cambiamenti nella conduttanza cutanea, valutati e codificati dall’unità misuratrice, sono un metodo affidabile per monitorare il dolore e lo stimolo nocicettivo.
CONCLUSIONI
Grazie alle loro caratteristiche farmacocinetiche il propofol ed il remifentanil associati al protocollo AE, hanno evidenziato un buon controllo della profondità dell’anestesia e soprattutto, rispetto al secondo protocollo AI, hanno presentato un risveglio più rapido e qualitativamente migliore in rapporto allo stimolo algico.
Nel trattamento postoperatorio effettuato in recovery room, i due protocolli non hanno mostrato significative differenze in rapporto alla percezione del dolore.
In conclusione, la scelta della metodica anestesiologica dovrebbe essere guidata dalla formazione e l'esperienza del medico individuale e dalle caratteristiche del paziente, in quanto l'anestetico specifico sembra giocare un ruolo minore nel risultato dopo interventi di tiroidectomie.
DAVIDE ZELLETTA
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