Tesi etd-02282008-115639 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
IMANI, PAUL
URN
etd-02282008-115639
Titolo
Le Problematiche di Rendicontazione Sociale nelle Pubbliche Amministrazioni, in particolare negli Enti Locali
Settore scientifico disciplinare
SECS-P/07
Corso di studi
ECONOMIA AZIENDALE
Relatori
Relatore Prof. Anselmi, Luca
Parole chiave
- Enti Locali
- Pubbliche Amministrazioni
- Rendicontazione Sociale
Data inizio appello
05/05/2008
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
05/05/2048
Riassunto
Il presente lavoro si pone quale obiettivo l’analisi della rendicontazione sociale nelle Pubbliche Amministrazioni e delle problematiche che le stesse Amministrazioni hanno dovuto affrontare, nell’attuazione della stessa, predisponendo soluzioni, spesso, empiriche e peculiari alle realtà in cui operano, adottando la normativa a delineare la strada da percorrere. Spesso, in tale ambito, il Legislatore è intervenuto per codificare soluzioni approntate nella prassi, conferendo alle stesse sistematicità ed operatività in ogni ambito delle Pubbliche Amministrazioni.
Nondimeno, i summenzionati temi, di non facile approccio, rappresentano alcune delle questioni più dibattute e studiate nella dottrina economico aziendale, data la necessità, sempre più impellente, in questi anni, di rendere visivo e comprensibile l’operato dei soggetti pubblici.
Infatti, la rendicontazione sociale consente di rendere comprensibile l’azione dei soggetti (pubblici e/o privati), assicurando la trasparenza, la chiarezza, la comunicazione e l’interazione tra tutti coloro che, per qualsiasi motivo e ragione, vengono in contatto tra di loro. Tra detti soggetti devono annoverarsi i cittadini, e, più in generale, gli utenti delle Pubbliche Amministrazioni, che, in tal modo, sono posti in condizione di assumere un ruolo attivo e, talora, perfino, propulsivo, trasformandosi da meri spettatori in attori. Ovviamente, la rendicontazione sociale fornisce degli strumenti a tutti coloro che intendono avere un rapporto aperto e proficuo con le Pubbliche Amministrazioni, al fine di poter concorrere nella determinazione delle loro decisioni.
Ne consegue che la rendicontazione sociale rappresenta, di fatto, uno strumento per dimostrare l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione delle Pubbliche Amministrazioni, in ossequio ai principi sanciti dalla nostra Carta Costituzionale. Solo percorrendo tale strada, investendo nella rendicontazione sociale ingenti risorse umane e finanziarie, le Amministrazioni Pubbliche potranno operare, conformandosi ai predetti principi.
In effetti la rendicontazione sociale risponde, in primis, alle esigenze conoscitive dei diversi interlocutori, siano essi singoli cittadini, famiglie, imprese, associazioni, altre istituzioni pubbliche o private, consentendo, pertanto, agli stessi, di comprendere e valutare gli effetti dell’azione amministrativa.
Quindi, la rendicontazione permette ai cittadini e, più in generale, agli utenti non solo di interloquire con le Amministrazioni Pubbliche, concorrendo alle loro decisioni, ma anche di verificare il loro operato, al punto che la stessa rendicontazione può essere considerata come una risposta positiva al deficit di comprensibilità dei sistemi informativi, attuati fino ad oggi nelle Pubbliche Amministrazioni.
Infatti, la stessa è volta ad assicurare non solo una maggiore trasparenza dell’azione pubblica, ma anche una maggiore esplicitazione delle finalità e delle politiche e delle strategie ed una maggiore verifica e misurazione dei risultati raggiunti.
Con la conseguenza che l’introduzione della rendicontazione ha consentito di iniziare a personalizzare l’azione di tutti coloro che operano nelle Pubbliche Amministrazioni a qualsiasi titolo (dipendente, amministratore, professionista…) al fine di individuare eventuali responsabilità per il mancato conseguimento degli obbietti prefissati, aspetto che costituisce una ulteriore novità dell’intera organizzazione pubblica che precedentemente era caratterizzata dall’anonimato delle azioni e delle omissioni. Peraltro, l’esigenza di personalizzare l’azione nell’Amministrazione, in questi anni, ha reso necessario introdurre, in tali realtà, un sistema premiante, caratterizzato dal riconoscimento di un incentivo economico a tutti coloro che raggiungevano un obbiettivo prefissato. Purtroppo, la ratio di tale “politica” viene, spesso, vanificata, dalle Pubbliche Amministrazioni che ricollegano gli incentivi a dei risultati di facile attuazione.
Nondimeno data la genesi della rendicontazione sociale nelle Pubbliche Amministrazioni, gli strumenti approntati, per rendere operativa la stessa, variano, in ogni singola realtà, assumendo caratteristiche peculiari, a seconda degli ambiti e degli obiettivi individuati.
In tale scenario, il bilancio sociale può essere, in ogni caso, considerato il principale strumento di attuazione della rendicontazione sociale, in quanto finalizzato a rendere conto del complesso delle attività dell’Amministrazione e a rappresentare in un quadro unitario il rapporto tra la politica attuata, gli obiettivi, le risorse impiegate e i risultati perseguiti.
L’introduzione degli strumenti di rendicontazione inevitabilmente ha comportato e comporta una profonda trasformazione del sistema delle Pubbliche Amministrazioni, che hanno dovuto iniziare a pensare la propria organizzazione e la propria gestione, in chiave economica- aziendale, con conseguente necessità di utilizzare nell’ambito pubblico ulteriori strumenti ed istituti peculiari delle aziende private, da adattarsi alle caratteristiche della realtà pubblica.
In questo processo, l’ordinamento finanziario e contabile ed i nuovi processi operativi ispirati ad una logica economica, unitamente ad una maggiore autonomia normativa e organizzativa, all’evoluzione della finanza locale in senso federalista ed al principio della separazione fra indirizzo e gestione, stanno cercando di creare, seppure con molte difficoltà, il terreno fertile per lo sviluppo di una nuova cultura manageriale, idonea a consentire la sostituzione del modello direzionale e manageriale con quello burocratico dell’azione per esecuzione.
Il cammino, che le Pubbliche Amministrazioni hanno iniziato a percorrere, è ancora lungo e costellato da numerosi problemi, la cui risoluzione non può rimessa esclusivamente ad interventi normativi.
Nondimeno, i summenzionati temi, di non facile approccio, rappresentano alcune delle questioni più dibattute e studiate nella dottrina economico aziendale, data la necessità, sempre più impellente, in questi anni, di rendere visivo e comprensibile l’operato dei soggetti pubblici.
Infatti, la rendicontazione sociale consente di rendere comprensibile l’azione dei soggetti (pubblici e/o privati), assicurando la trasparenza, la chiarezza, la comunicazione e l’interazione tra tutti coloro che, per qualsiasi motivo e ragione, vengono in contatto tra di loro. Tra detti soggetti devono annoverarsi i cittadini, e, più in generale, gli utenti delle Pubbliche Amministrazioni, che, in tal modo, sono posti in condizione di assumere un ruolo attivo e, talora, perfino, propulsivo, trasformandosi da meri spettatori in attori. Ovviamente, la rendicontazione sociale fornisce degli strumenti a tutti coloro che intendono avere un rapporto aperto e proficuo con le Pubbliche Amministrazioni, al fine di poter concorrere nella determinazione delle loro decisioni.
Ne consegue che la rendicontazione sociale rappresenta, di fatto, uno strumento per dimostrare l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione delle Pubbliche Amministrazioni, in ossequio ai principi sanciti dalla nostra Carta Costituzionale. Solo percorrendo tale strada, investendo nella rendicontazione sociale ingenti risorse umane e finanziarie, le Amministrazioni Pubbliche potranno operare, conformandosi ai predetti principi.
In effetti la rendicontazione sociale risponde, in primis, alle esigenze conoscitive dei diversi interlocutori, siano essi singoli cittadini, famiglie, imprese, associazioni, altre istituzioni pubbliche o private, consentendo, pertanto, agli stessi, di comprendere e valutare gli effetti dell’azione amministrativa.
Quindi, la rendicontazione permette ai cittadini e, più in generale, agli utenti non solo di interloquire con le Amministrazioni Pubbliche, concorrendo alle loro decisioni, ma anche di verificare il loro operato, al punto che la stessa rendicontazione può essere considerata come una risposta positiva al deficit di comprensibilità dei sistemi informativi, attuati fino ad oggi nelle Pubbliche Amministrazioni.
Infatti, la stessa è volta ad assicurare non solo una maggiore trasparenza dell’azione pubblica, ma anche una maggiore esplicitazione delle finalità e delle politiche e delle strategie ed una maggiore verifica e misurazione dei risultati raggiunti.
Con la conseguenza che l’introduzione della rendicontazione ha consentito di iniziare a personalizzare l’azione di tutti coloro che operano nelle Pubbliche Amministrazioni a qualsiasi titolo (dipendente, amministratore, professionista…) al fine di individuare eventuali responsabilità per il mancato conseguimento degli obbietti prefissati, aspetto che costituisce una ulteriore novità dell’intera organizzazione pubblica che precedentemente era caratterizzata dall’anonimato delle azioni e delle omissioni. Peraltro, l’esigenza di personalizzare l’azione nell’Amministrazione, in questi anni, ha reso necessario introdurre, in tali realtà, un sistema premiante, caratterizzato dal riconoscimento di un incentivo economico a tutti coloro che raggiungevano un obbiettivo prefissato. Purtroppo, la ratio di tale “politica” viene, spesso, vanificata, dalle Pubbliche Amministrazioni che ricollegano gli incentivi a dei risultati di facile attuazione.
Nondimeno data la genesi della rendicontazione sociale nelle Pubbliche Amministrazioni, gli strumenti approntati, per rendere operativa la stessa, variano, in ogni singola realtà, assumendo caratteristiche peculiari, a seconda degli ambiti e degli obiettivi individuati.
In tale scenario, il bilancio sociale può essere, in ogni caso, considerato il principale strumento di attuazione della rendicontazione sociale, in quanto finalizzato a rendere conto del complesso delle attività dell’Amministrazione e a rappresentare in un quadro unitario il rapporto tra la politica attuata, gli obiettivi, le risorse impiegate e i risultati perseguiti.
L’introduzione degli strumenti di rendicontazione inevitabilmente ha comportato e comporta una profonda trasformazione del sistema delle Pubbliche Amministrazioni, che hanno dovuto iniziare a pensare la propria organizzazione e la propria gestione, in chiave economica- aziendale, con conseguente necessità di utilizzare nell’ambito pubblico ulteriori strumenti ed istituti peculiari delle aziende private, da adattarsi alle caratteristiche della realtà pubblica.
In questo processo, l’ordinamento finanziario e contabile ed i nuovi processi operativi ispirati ad una logica economica, unitamente ad una maggiore autonomia normativa e organizzativa, all’evoluzione della finanza locale in senso federalista ed al principio della separazione fra indirizzo e gestione, stanno cercando di creare, seppure con molte difficoltà, il terreno fertile per lo sviluppo di una nuova cultura manageriale, idonea a consentire la sostituzione del modello direzionale e manageriale con quello burocratico dell’azione per esecuzione.
Il cammino, che le Pubbliche Amministrazioni hanno iniziato a percorrere, è ancora lungo e costellato da numerosi problemi, la cui risoluzione non può rimessa esclusivamente ad interventi normativi.
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