Tesi etd-02282006-112544 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
Murgia, Elena
URN
etd-02282006-112544
Titolo
MICRONUCLEI, GENETIC POLYMORPHISMS AND OTHER BIOLOGICAL PARAMETERS AS EARLY BIOMARKERS FOR THE RISK OF CANCER
Settore scientifico disciplinare
BIO/18
Corso di studi
MICROBIOLOGIA E GENETICA
Relatori
relatore Prof. Barale, Roberto
Parole chiave
- BIOMARKERS
- GENETIC POLYMORPHISMS
- MICRONUCLEI
- RISK OF CANCER
Data inizio appello
21/03/2006
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
21/03/2046
Riassunto
SCOPO: Lo scopo del presente studio caso-controllo appaiato e` stato quello di validare l’uso del test del MN in PBL come biomarcatore precoce di rischio di cancro, con una speciale attenzione al possibile effetto dei polimorfismi genetici (GSTM/GSTT1 e MTHFR C677T) sulla frequenza basale di MN ed in relazione ai livelli plasmatici di acido folico, omocisteina e vitamina B12.
METODI: Sono stati raccolti campioni di sangue da 1.650 soggetti sani selezionati da una popolazione generale tra giugno 1991 e novembre 1993, e sono stati preparati immediatamente vetrini per il test del MN. Lo stato di vita, o la causa di morte, e` stato monitorato per tutti i soggetti fino a gennaio 2005. Alla fine del campionamento, sono stati registrati 111 decessi: 52 casi di cancro e 59 per altre cause (soprattutto malattie cardiovascolari).
Per lo studio presente, sono stati selezionati 101 individui sani di controllo dall’intero campione di popolazione, appaiandoli per età` (± 5 anni) e genere. 2.000 cellule binucleate (BN) per soggetto sono state lette per il test del MN.
RISULTATI: La frequenza di MN era significativamente più` elevata (test di Kruskall-Wallis, p=1.4 x 10-8) nei casi (4.7 ± 3.4 MN/1000 BN cellule) che nel gruppo di controllo (1.5 ± 1.7 MN/1000 BN cellule). Nell’analisi di regressione logistica non e` stata osservata l’influenza di altri fattori, come età, genere, genotipo, abitudine al fumo e al bere.
CONCLUSIONI: MN e` stato confermato essere un buon biomarcatore citogenetico che può potenzialmente essere usato come predittore di rischio di cancro con una sensibilità` veramente elevata (0.80; 95%C.I. 0.69-0.91). Questo studio contribuirà agli studi correnti in Europa sulla stima del valore predittivo del MN per il rischio di sviluppare il cancro.
METODI: Sono stati raccolti campioni di sangue da 1.650 soggetti sani selezionati da una popolazione generale tra giugno 1991 e novembre 1993, e sono stati preparati immediatamente vetrini per il test del MN. Lo stato di vita, o la causa di morte, e` stato monitorato per tutti i soggetti fino a gennaio 2005. Alla fine del campionamento, sono stati registrati 111 decessi: 52 casi di cancro e 59 per altre cause (soprattutto malattie cardiovascolari).
Per lo studio presente, sono stati selezionati 101 individui sani di controllo dall’intero campione di popolazione, appaiandoli per età` (± 5 anni) e genere. 2.000 cellule binucleate (BN) per soggetto sono state lette per il test del MN.
RISULTATI: La frequenza di MN era significativamente più` elevata (test di Kruskall-Wallis, p=1.4 x 10-8) nei casi (4.7 ± 3.4 MN/1000 BN cellule) che nel gruppo di controllo (1.5 ± 1.7 MN/1000 BN cellule). Nell’analisi di regressione logistica non e` stata osservata l’influenza di altri fattori, come età, genere, genotipo, abitudine al fumo e al bere.
CONCLUSIONI: MN e` stato confermato essere un buon biomarcatore citogenetico che può potenzialmente essere usato come predittore di rischio di cancro con una sensibilità` veramente elevata (0.80; 95%C.I. 0.69-0.91). Questo studio contribuirà agli studi correnti in Europa sulla stima del valore predittivo del MN per il rischio di sviluppare il cancro.
File
Nome file | Dimensione |
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FRONTESPIZIO.pdf | 59.63 Kb |
1 file non consultabili su richiesta dell’autore. |